Migranti a Briosco: inizia la protesta
Uno striscione è stato appeso all'ingresso dello storico Palazzo Annoni: Migranti a Briosco, no grazie
Ieri, martedì 23 febbraio 2021, annunciando la notizia del trasloco a Briosco di dieci migranti, ci eravamo chiesti: il trasferimento si concretizzerà o verranno alzate le barricate come nel 2018? Oggi, mercoledì, è arrivata un prima risposta. Sull'impalcatura montata intorno allo storico Palazzo Annoni, nel centro della frazione di Capriano, è stato appeso uno striscione dal messaggio cristallino: Migranti a Briosco, no grazie.
Un viaggio a ritroso nel tempo
Il possibile arrivo dei migranti a Briosco era stato comunicato dalla Prefettura di Monza e della Brianza al sindaco Antonio Verbicaro lo scorso lunedì 15 febbraio. Sindaco che per il momento non ha ancora confermato, nè smentito la notizia.
Automatico volgere lo sguardo a quanto accaduto in paese nell'estate del 2018. Alla notizia dell’imminente trasferimento nella palazzina di via Verdi, al civico 19, di quattordici migranti – tutti uomini, dai venti a trent’anni – i residenti avevano alzato le barricate. Allora – come in una lunga lista di casi analoghi in tutto il territorio – in Comune non era pervenuta alcune informativa. In campo era subito scesa la Lega, protagonista con i consiglieri regionali Alessandro Corbetta e Andrea Monti di un picchetto con i residenti di via Verdi. Anche l’Amministrazione comunale, guidata da Anna Casati, aveva assunto una posizione non lontana dal Carroccio, motivata dall’inopportunità di collocare quattordici uomini in un contesto di poche unità famigliari.
“Non abbiamo mai dato la disponibilità del Comune all’ospitalità – aveva detto il suo vice, Andrea Folco – Questo perché il nostro è un paese piccolo, assolutamente non attrezzato ad accogliere richiedenti asilo”.
Tanto da spingere gli amministratori a sconsigliare, in tempi precedenti, alcuni privati che avevano richiesto di affittare la loro proprietà alle cooperative. Richiesta, comunque, non dovuta, in quanto, come detto sopra, proprietà private. A quel punto il prefetto Giovanna Vilasi aveva lasciato la scelta ai condomini, assistiti dall’avvocato Marco Pipino: accettare l’arrivo non più di ragazzi ma di due nuclei famigliari, per un totale di sei persone, oppure il «no» a qualsiasi tipo di trasloco. Alla fine i cancelli della palazzina di via Verdi erano rimasti chiusi.
Corbetta:
Ieri, martedì, il primo a commentare le indiscrezioni emerse sul Giornale di Carate (TROVATE L’ARTICOLO QUI) circa la volontà della Prefettura di inviare 10 richiedenti asilo nel comune brianzolo. è stato il consigliere regionale leghista Alessandro Corbetta, in prima linea già nel 2018
“Occorre parlar chiaro, credo che la Prefettura dovrebbe smettere di considerare il comune di Briosco fra i luoghi in cui poter mandare a risiedere i richiedenti asilo”, ha detto.
“Non contesto solo il sistema dell’accoglienza diffusa, che ha palesemente fallito e fa acqua da tutte le parti – ha proseguito Corbetta – Sono convinto che vada anche rispettata la volontà politica della popolazione, che si è espressa chiaramente su questo tema sia con delle manifestazioni nel 2018 che con il voto alle elezioni amministrative ed europee”.