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A 22 mesi la piccola Adele combatte contro la leucemia

Il papà in congedo dal lavoro e la nascita del fratellino, gara di solidarietà per aiutare la famiglia: "Non lasciateci soli"

A 22 mesi la piccola Adele combatte contro la leucemia
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A 22 mesi la piccola Adele combatte contro la leucemia. Il papà in congedo dal lavoro e la nascita del fratellino, gara di solidarietà per aiutare la famiglia: "Non lasciateci soli"

Un fratellino in arrivo

«Il 3 marzo 2025 è il giorno in cui la nostra vita si è spezzata».  Sono settimane di angoscia e preoccupazione per una giovane famiglia di Limbiate: Martina, 26 anni e il suo compagno Andrea, 27, quasi due mesi fa hanno scoperto che la loro bimba, Adele, di appena 1 anno e 10 mesi, ha la leucemia. Nell’arco di poche ore, questi due genitori  che attendeva a breve la nascita del loro secondogenito Tommaso, hanno dovuto mettere da parte la felicità e i sogni per il futuro per farsi forza e lottare insieme ad Adele.

La scoperta della malattia

«Il 3 marzo mancavano pochi giorni alla nascita di Tommaso e la nostra bimba compiva un anno e 9 mesi. Quel giorno ho notato sulle sue manine alcune macchie rosse, così ho chiamato la pediatra che l’ha visitata e mi ha detto di portarla subito in ospedale - ha raccontato mamma Martina - al pronto soccorso di Garbagnate le hanno fatto alcuni esami e dopo qualche ora ci hanno detto che Adele doveva essere portata in ambulanza al San Matteo di Pavia per ulteriori accertamenti. Solo in serata ci hanno dato la diagnosi e mia figlia è stata subito ricoverata, l’indomani ha iniziato la chemioterapia».

Una bimba solare e  vivace

Quando hanno saputo della malattia di Adele, a Martina e Andrea è crollato il mondo addosso.

«Adele è sempre stata benissimo, mai una febbre o un raffreddore - ha continuato la mamma - una bambina vivacissima, solare, inarrestabile. Voleva sempre uscire, andare al parco, giocare, mai avremmo potuto pensare di vederla ferma in un letto di ospedale».

La preoccupazione per il futuro

Senza neanche rendersi conto di quello che stava succedendo, mamma e papà hanno dovuto velocemente riprogrammare la vita della famiglia. Andrea, limbiatese da sempre,  da quel 3 marzo non si è mai allontanato dalla stanza della figlia ricoverata nel reparto di Oncoematologia pediatrica, la mamma invece, originaria della Sicilia, doveva laurearsi a settembre in Economia ma ora deve rimandare i piani. Inoltre, essendo incinta al nono mese, non poteva restare in reparto accanto alla sua bimba.

Tutti in ospedale ma divisi

Il 13 marzo, proprio al San Matteo, è nato il piccolo  Tommaso: tutta la famiglia era nello stesso ospedale, ma divisa.

"In un altro momento sarebbe stato il giorno più bello della nostra vita. Ma la verità è che non ci siamo nemmeno potuti guardare negli occhi, non abbiamo potuto gioire davvero. Adesso Adele deve iniziare il secondo ciclo di chemioterapia, i medici ci hanno detto che il percorso sarà lungo e delicato».

Le difficoltà economiche

Ora però bisogna fare i conti anche con le difficoltà economiche. L’unica entrata in casa era lo stipendio del papà che adesso usufruisce di un congedo retribuito all’80% ma non si sa ancora fino a quando, i risparmi messi da parte sono finiti ma le spese ci sono eccome, a partire dalla benzina per andare avanti e indietro tutti i giorni a Pavia, le bollette e tutto ciò di cui ha bisogno il nuovo nato, come latte e pannolini:

«Ogni giorno è una corsa contro il tempo, contro i soldi che finiscono, contro la paura che cresce. Non sappiamo come andremo avanti. Non sappiamo se ce la faremo».

Raccolti 16mila euro in pochi giorni

Così questa giovani limbiatesi hanno deciso di chiedere aiuto aprendo una raccolta fondi sulla piattaforma online GoFundMe che in pochi giorni, solo grazie al tam tam dei social e al passaparola, ha già raccolto più di 16mila euro.

«Non ci saremmo mai aspettati questo riscontro e soprattutto la vicinanza da parte di così tante persone, ci siamo sentiti meno soli - ha ammesso la mamma della bimba - la comunità di Limbiate e non solo si è stretta intorno a noi e abbiamo ringraziato una ad una le  persone che hanno fatto una donazione o ci hanno scritto un messaggio. Siamo commossi che la nostra storia sia arrivata dritta al cuore di tanta gente. Ogni donazione è un pezzo di respiro, un raggio di speranza, un sostegno concreto per non cadere. Vi chiediamo solo questo: non lasciateci soli» è l’appello di Martina e Andrea.

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