A Canonica brucia il falò di Sant'Antonio
L'evento, promosso dalla comunità pastorale Sacro Cuore, si è svolto presso l'oratorio della frazione.
A Canonica, frazione di Triuggio, rivive la tradizione del falò di Sant'Antonio.
Falò di Sant'Antonio
L'evento, promosso dalla comunità pastorale Sacro Cuore, si è svolto ieri sera (sabato 20 gennaio 2024) a partire dalle 20, presso l'oratorio di Canonica, dove si è radunata tantissima gente. L'iniziativa ha visto la collaborazione in particolare della parrocchia Santa Maria della Neve e della scuola dell'infanzia San Domenico di Canonica. Non sono mancati risotto, dolcetti e vin brulè.
Rivive la tradizione
Il 17 gennaio è il giorno in cui la tradizione ricorda sant'Antonio abate, patrono dei contadini, degli allevatori e protettore degli animali, come testimoniano i principali elementi iconografici che lo identificano: il maiale, il bastone con il campanellino e il fuoco ai suoi piedi. L'usanza dei falò ha origini antichissime, già in epoca precristiana si accendevano i fuochi allo scopo di richiamare il sole e la sua luce. Sant'Antonio protegge tutti coloro che lavorano col fuoco e gli animali domestici, è patrono di panettieri e dei pizzaioli, salumieri, macellai, contadini e allevatori. Così come il solstizio o anche l'epifania, queste sono feste dedicate alla luce e al fuoco rituale. Si chiude un anno con un falò, si brucia il passato, si risorge, si riparte dalla cenere, purificatrice e fertile.