Il ricordo

A Carate Brianza una mostra dedicata a Emilia Vergani

Dal 12 al 20 febbraio in villa Cusani l'esposizione dedicata alla fondatrice di In-Presa scomparsa il 30 ottobre del 2000 in un incidente automobilistico.

A Carate Brianza una mostra dedicata a Emilia Vergani
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Dal 12 al 20 febbraio verrà esposta a Carate Brianza, in Villa Cusani  la mostra "Emilia Vergani, saggia e ardente".

In villa Cusani a Carate Brianza

La mostra, realizzata in occasione del ventennale della scomparsa di Emilia, che ripercorre le esperienze che hanno segnato la sua vita. Attraverso una raccolta di testimonianze dei suoi amici e di suoi interventi riguardanti l’opera educativa In-Presa si può conoscere la sua figura, capace di coinvolgersi con Cristo e trascorrere nell’obbedienza a un incontro decisivo.

L'accesso alla mostra in villa Cusani sarà consentito secondo le norme anti Covid vigenti, dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00.

La figura di Emilia verrà raccontata durante l’incontro di presentazione, in programma per lunedì 14 febbraio alle ore 21,15 al CineTeatro L’Agorà a Carate Brianza. Durante l’incontro, moderato da Emanuele Boffi, direttore del mensile Tempi, interverranno don Alberto Frigerio, docente di Religione a In-Presa e professore di Bioetica presso l’Issr di Milano, ed Elena Mauri, curatrice della mostra.

Inoltre si potrà seguire l’intervista rilasciata dal cardinale Angelo Scola, legato a Emilia con una profonda amicizia.

Chi era Emilia Vergani

Moglie di Giancarlo Cesana, medico e già leader di Comunione e Liberazione, Emilia Vergani, classe 1949, era un'assistente sociale. Dalla sua travolgente passione educativa nel 1997 è nato, in piazza Risorgimento a Carate, il centro In-Presa, un luogo e un'associazione pensati per farsi carico di tanti adolescenti che rifiutano la scuola o che dalla scuola sono rifiutati, inserendoli in un percorso di istruzione studiato in sinergia con maestri di bottega. Per dar vita al suo sogno Vergani coinvolse amici e imprenditori della Brianza. Attualmente la realtà da lei fondata accoglie ogni anno centinaia di ragazzi che, come amava dire lei, qui possono «sperimentare la bellezza della vita».

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