Situazione difficile

A Varedo e Limbiate 7.300 persone senza medico

Un dottore ha lasciato il servizio, un altro è prossimo alla pensione: la situazione per i due Comuni si complica, mancano in tutto undici sanitari

A  Varedo e Limbiate 7.300 persone senza medico
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Oltre tremila pazienti senza medico stabile a Varedo e da settembre saranno più di quattromila a Limbiate.

A Varedo e Limbiate 7.300 persone senza medico

E’ la fotografia tracciata dagli esponenti delle liste civiche Limbiate solidale e SìAmo Varedo che nel corso di due riunioni organizzate nella seconda metà di giugno hanno incontrato i rappresentanti di Asst Brianza presso la Casa della Comunità al Corberi di Mombello e Ats Brianza, presso la sede di Monza, per approfondire la situazione dei medici di famiglia.

Un’emergenza che nelle ultime settimane è tornata ad acutizzarsi, visto che a Varedo, con il dottor Stefano Guidotti che ha lasciato l’incarico dal 1 luglio, si è passati dagli attuali 1.693 pazienti scoperti a 3.167 che devono quindi rivolgersi all’ambulatorio di Continuità assistenziale diurna in via San Giuseppe. Restano dunque operativi quattro medici fissi più uno che è assente per tutto il mese di luglio ma per il quale è stato trovato un sostituto. Il territorio (che conta circa 13mila abitanti) resta carente di cinque medici.

A Limbiate invece (circa 35mila abitanti), con il pensionamento a breve di una dottoressa, si passerà tra poche settimane dagli attuali 2.481 utenti privi di medico a 4.186. Ad oggi sono quindi 6 i medici da coprire. Ma l’anno prossimo ci saranno altri medici che andranno in pensione.

«In totale quindi parliamo di oltre 7.300 persone persone senza medico di famiglia tra Varedo e Limbiate; a questi vanno aggiunti gli oltre 3.000 di Cesano Maderno che confluiscono all’ambulatorio temporaneo presso la Casa di comunità di Mombello» hanno ricordato le liste civiche, che in Consiglio comunale afferiscono ai capigruppo Sandro Vitiello a Varedo e Giancarlo Brunato a Limbiate.

Possibili soluzioni

Un’emergenza ben nota in Brianza: la previsione infatti è una carenza presunta a fine 2023 stimata in 48.400 assistiti senza medico di famiglia per quanto riguarda l’ambito di Ats delle provincie di Monza e Lecco.
Come risolvere questo problema?

«Senza entrare qui nel merito delle cause e concause che storicamente hanno portato a questa situazione è parso di capire che in questa fase Ats si baserà principalmente sull’implementazione degli Amt (Ambulatori Medici Temporanei) sui quali verranno fatti confluire i cosiddetti medici corsisti. Per gli Amt sono previste 20 ore di presenza ogni 1.500 pazienti scoperti» hanno continuato Limbiate solidale e SìAmo Varedo.

Intanto Ats continua a proporre i bandi coprire gli ambiti carenti dei medici di Medicina generale.

«Ora è chiaro, al di là della consapevolezza e dell’impegno dei funzionari Ats, che quello che si sta cercando di programmare è di mettere dei tamponi ad una situazione che si sta invece aggravando - hanno chiosato gli esponenti delle civiche - Ci si deve porre quindi anche il tema di strategie e scelte future che vadano in direzione della la medicina territoriale piuttosto che nella direzione di favorire sempre più il sistema privatistico, tralasciando e mettendo in secondo piano la medicina di base».

Possibilità per i dottori di riunirsi in gruppo per ottimizzare

I pochi medici di famiglia rimasti a Varedo (al momento 5) riuniti in pochi presidi per ottimizzare le forze e offrire un servizio migliore ai pazienti. E’ in sostanza questo l’impegno emerso nell’incontro di lunedì sera della scorsa settimana tra il sindaco Filippo Vergani, il direttore generale di Ats Brianza e la direttrice Cure Primarie.

«Si è parlato della possibilità per i medici di riunirsi in gruppi con il supporto di una segretaria in modo da poter semplificare il loro operato e potersi dedicare meglio agli assistiti - ha spiegato il sindaco - si sta pensando anche ad una collaborazione con i medici di Limbiate».

Tra gli spazi che potrebbero accogliere uno studio medico associato c’è l’ambulatorio di Continuità assistenziale di via San Giuseppe, che già ospita medici da più di due anni.

«E’ stato un primo incontro al quale ne seguirà un altro dopo l’estate - ha continuato Vergani - abbiamo messo sul tavolo i problemi che sono gli stessi che stanno vivendo tanti altri Comuni della zona. Una riunione molto proficua che ha permesso ai medici presenti sul territorio di confrontarsi per collaborare».

«Casa di comunità, difficoltà nel rodaggio e nella pubblicizzazione»

Ottanta accessi alla Casa di comunità di via Monte Grappa a Limbiate. Il dato si riferisce ai primi di tre mesi di attività del presidio aperto a gennaio di quest’anno come servizio sanitario per i cittadini di Limbiate e Varedo.

Il focus sulla Casa di comunità è stato al centro dell’incontro dei rappresentanti delle liste civiche con i responsabili di Ats e Asst Brianza chiesto dagli esponenti delle liste civiche Limbiate solidale e SìAmo Varedo.

Il presidio ospita un Ambulatorio Medico Temporaneo (quello che c’era in via dei Mille) al quale si accede tramite appuntamento. Al momento i medici presenti sono solo 2 che prestano servizio 20 ore ciascuno. Sono presenti i servizi di scelta e revoca del medico di famiglia e il punto prelievi. C’è anche la guardia medica ma non fa capo alla Casa di Comunità.

«Sostanzialmente gli operatori che sono presenti prendono in carico la problematica espressa e la veicolano presso i vari servizi territoriali - hanno continuato gli esponenti delle civiche - Nei primi tre mesi si sono registrati 80 accessi, provenienti non solo da situazioni di disagio sociosanitario di Limbiate e Varedo bensì anche da altri comuni. È presente, sempre ad orario, anche una assistente sociale che avrebbe già iniziato a coordinarsi coi servizi sociali territoriali. Questo costituirebbe uno degli aspetti di integrazione socio sanitaria cui si richiamano le case di Comunità Servizi specialistici».

In fase di attivazione anche alcuni servizi specialistici come Fisiatria, Medicina Interna, Neurologia, Ambulatorio IFeC, Reumatologia, Diabetologia. Tra gli obiettivi anche gli ambulatori di Pneumologia e Cardiologia.
Secondo le due liste civiche, questi elementi e numeri relativi all’affluenza non evidenziano un servizio ben avviato.

«Ci pare evidente che la situazione sia ancora in fase di organizzazione e precaria - hanno premesso - 80 persone che si sono rivolte alla Casa della comunità in tre mesi denotano una difficoltà sia di rodaggio ma anche e soprattutto di pubblicizzazione. Un aspetto essenziale affinchè i servizi previsti possano diventare veramente funzionali ed efficienti per i cittadini».

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