Tribunale di Monza

Accusata di maltrattamenti, entra nel vivo il processo all’ex maestra della scuola dell’infanzia

La donna deve rispondere di "atti di violenza fisica e psicologica" sui bambini, la difesa respinge ogni accusa.

Accusata di maltrattamenti, entra nel vivo il processo all’ex maestra della scuola dell’infanzia

Entra nel vivo il processo ad Albina Gottardo, 62 anni, maestra alla scuola materna Sacro Cuore di Desio. Nei giorni scorsi si è tenuta l’udienza al Tribunale di Monza.

A processo ex maestra della scuola dell’infanzia Sacro Cuore

La maestra, secondo quanto testimoniato dalla coordinatrice in aula, avrebbe rivolto frasi tipo “ti mando all’ospedale dei bambini malati di mente” a bambini anche di 3 anni. La donna è imputata di maltrattamenti. Secondo l’accusa, la maestra, “con cadenza abituale”, avrebbe compiuto “atti di violenza fisica e psicologica” e avrebbe avuto comportamenti restrittivi, tenendo i bimbi in uno stato di soggezione, con manifestazioni di disagio e malessere da parte di alcuni, anche disabili. Stando a quanto contesta la Procura, “li percuoteva afferrandoli violentemente per le braccia e conducendoli all’interno della classe”. Avrebbe impedito ai bambini di parlare tra di loro, giocare, ma anche di andare in bagno durante il pranzo, e sarebbe capitato che qualcuno si sia fatto la pipì addosso.

La Fondazione a cui fa riferimento la scuola si è costituita parte civile

In altri casi li avrebbe obbligati a rimanere a lungo seduti immobili sul tappeto. Il tutto in un arco temporale compreso in un’epoca precedente al settembre 2020 e fino a fine aprile 2022. Nel processo la Fondazione Opera Pia Sacro Cuore di Gesù, a cui fa riferimento la scuola, e di cui è presidente il prevosto, monsignor Mauro Barlassina, si è costituita parte civile, così pure alcuni dei genitori, anche se non manca chi si è schierato con la maestra.

“Bambini terrorizzati”, la difesa respinge le accuse

“I bambini venivano descritti come terrorizzati: piangevano disperati perché non volevano entrare in classe, apparivano molto disciplinati e silenziosi, non potevano muoversi, uscire dalla fila e salutarsi, alla mensa venivano sgridati se non mangiavano – ha riferito in aula la coordinatrice scolastica – Io l’ho sentita personalmente gridare contro una bambina autistica che cercava di avvicinarsi a dei disegni in tempera che stavano asciugando, e l’ho vista allontanare dalla classe a mangiare un’altra bambina con l’insegnante di sostegno perché aveva fatto cadere un po’ di acqua. All’uscita dovevano aspettare i genitori seduti con gambe e braccia incrociate e inchinarsi e dare la mano alla maestra prima di andarsene”.

La difesa ha invece negato i maltrattamenti e sostenuto che si tratta solo di metodi educativi diversi, un po’ più rigorosi. In autunno è prevista la testimonianza dei genitori dei piccoli alunni.