A volte le passioni che si coltivano da bambini tornano con una forza talmente inaspettata da essere capaci di cambiare il corso di una vita.
È successo ad Andrea Zorat, 28 anni, originario di Arcore e cresciuto a Vimercate, che dopo un percorso di studi e lavoro da chimico ha deciso di scommettere tutto sul suo passato e quel mondo delle figurine Pokémon che avevano segnato la sua infanzia:
Andrea porta la Brianza ai Mondiali di Pokemon
“Ho tre diplomi, da perito chimico a tecnico della sostenibilità ambientale, e ho lavorato in diverse aziende – ha raccontato – Ma a un certo punto non riuscivo più a starci dietro. È stato allora che ho riscoperto la mia vecchia passione”.
Da quattro anni Andrea si è addentrato nel vasto universo delle carte collezionabili, trasformando la sua passione in un progetto di vita. Insieme a due amici ha aperto a Milano, in zona Navigli, un negozio diventato presto punto di riferimento per la community: si chiama “Il Regno” ed è oggi il suo “più grande upgrade di vita”. Il fenomeno competitivo dei Pokémon, infatti, è più strutturato di quanto si pensi:
“Il circuito è il migliore a livello di gioco – ha spiegato Zorat – Si divide in quattro categorie (TCG, VGC, Pokémon Go e Unite), anche se le due più importanti restano il gioco di carte e quello su console che hanno segnato generazioni di ragazzi”.
Da Arcore alla California
Ogni mese, nei negozi specializzati di tutto il mondo, si tengono tornei locali chiamati sfide di lega, poi ci sono le coppe di lega trimestrali, i regionali e tre grandi appuntamenti internazionali. Il culmine è il Mondiale, che raduna i migliori 125 giocatori di ogni continente: quest’anno si è svolto ad Anaheim, in California negli Stati Uniti; l’anno scorso a Honolulu, nelle Hawaii, e il prossimo toccherà a San Francisco. Andrea sa bene cosa significa arrivarci:
“L’anno scorso ho chiuso tredicesimo in Europa e sono volato alle Hawaii. Quest’anno ho raggiunto la top 64 al mondiale: durante la competizione ho fatto i primi 8 round, poi ho passato il secondo giorno con due vittorie e una sconfitta. Alla fine, pur senza premi grossi, è stata un’esperienza straordinaria”.
Il montepremi complessivo è di 2 milioni di dollari, con cifre consistenti a partire dalla top 32. Se nel 2025 Andrea ha dedicato più tempo al negozio che alle competizioni, il futuro guarda già oltre:
“L’anno prossimo punto a tornare a lottare per i Mondiali. Giocare a Pokémon mi ha dato opportunità uniche: viaggio tantissimo, prendo 40 voli all’anno, ho conosciuto persone che oggi sono come una seconda famiglia”.
“Non è solo un hobby, ma un progetto di vita”
Non è solo un hobby, insomma, ma un movimento in crescita:
“Siamo cresciuti tutti con i Pokémon, e ora il fenomeno è in piena espansione. Le carte restano una nicchia, ma stanno diventando business: più aumenta l’interesse, più cresce il loro valore – ha proseguito entusiasta – Quello che mi piacerebbe è che sempre più persone scoprano il lato competitivo. In Italia i giocatori di livello alto saranno cinque, ma nel mondo c’è ancora poco interesse, anche perché in pochi conoscono davvero questo settore”.
Il 2025 sarà un anno speciale. In concomitanza con i Mondiali, a San Francisco si terrà anche il primo grande Pokémon Expo:
“Un’occasione storica – ha concluso Zorat – Perché dimostra che questa passione non è solo nostalgia, ma un fenomeno culturale globale”.
Dalla chimica ai Navigli, passando per tornei e arene internazionali, la storia di Andrea Zorat è la prova che a volte una passione nascosta tra le pieghe dell’infanzia può diventare non solo un mestiere, anche il progetto per una “nuova” vita.