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Anche Varedo avrà le sue pietre d’inciampo

Il Comune ha aderito al Comitato di Monza e Brianza. Il sindaco: "Iniziativa concreta, mi piacerebbe posarla in piazza Della Pace"

Anche Varedo avrà le sue pietre d’inciampo
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Anche Varedo avrà le sue pietre d’inciampo. Il Comune ha aderito al Comitato di Monza e Brianza. Il sindaco: "Iniziativa concreta, mi piacerebbe posarla in piazza Della Pace"

 

Anche Varedo avrà le sue pietre d’inciampo

Il Comune ha aderito al comitato Pietre d'inciampo della provincia di Monza e Brianza costituitosi il 14 gennaio 2019 a Seregno per onorare la memoria dei deportati morti nei lager nazisti. La pietra d'inciampo  è un cubetto di pietra di 10 centimetri di lato, decorato con una placca d’ottone incisa in superficie, da incastonare nel pavimento di un luogo cittadino. Fanno parte del Comitato Aned, Anpi, associazione Senza Confini di Seveso, Divisione Acqui, Provincia di Monza e Brianza e una trentina di comuni brianzoli.

Uffici al lavoro per dedicare la prima pietra

Il 22 febbraio il Comitato per le Pietre d’inciampo di Monza e Brianza ha inviato al Comune l’invito ad aderire all’iniziativa e la Giunta, con un recente delibera, ha dato risposta affermativa. Un progetto condiviso "per ricordare le vittime della follia nazista, strappate dal territorio e mai più tornate alle loro case". Gli uffici comunali sono ora al lavoro per individuare il nome del primo deportato al quale verrà dedicata la pietra d’inciampo e il luogo per la posa. Degli undici varedese internati nei campi di concentramento, cinque non fecero mai più ritorno a casa.

Il plauso di SìAmo Varedo all'iniziativa

"Siamo favorevoli a portare avanti la memoria con iniziative concrete come questa che sono sicuramente più importanti di un messaggio sui social - ha commentato il sindaco Filippo Vergani - mi piacerebbe che la pietra venisse posata in un luogo centrale come piazza Della Pace". L’adesione al Comitato è stata particolarmente apprezzata dall’opposizione che per il Giorno della memoria - ricorrenza in cui solitamente si posano le pietre d’inciampo - aveva criticato Vergani e la sua Giunta perché non era stato organizzato nulla per commemorare la Shoah. "Faccio un plauso all’Amministrazione per aver aderito al comitato, è un atto condivisibile che valorizza il contributo della nostra comunità a momenti fondamentali della storia" ha evidenziato Sandro Vitiello di SìAmo Varedo.

Cinque i varedesi morti nei campi di sterminio

Sono undici i varedesi deportati nei campi di concentramento durante la Seconda guerra mondiale, di questi, cinque trovarono la morte nei lager. I loro nomi e qualche nota sulla storia è ripresa nel sito internet di Anpi Monza e Brianza. Ecco i varedesi che non sono più tornati dai campi di concentramento:

Cesare Barna - Nato il 2 maggio 1925 a Varedo, lucidatore di mobili. Deportato e deceduto in data incerta a Mauthausen.
Aldo Bergna - Nato il 22 gennaio 1926 a Varedo. Meccanico. Deportato a Mauthausen. Fu trasferito a Gusen dove morì l’11 aprile 1945.
Franco Crippa - Nato il 28 ottobre 1927 a Varedo. Falegname. Deportato a Mauthausen. Fu trasferito a Gusen dove morì il 23 aprile 1945.
Natale Silva - Nato il 21 febbraio 1924 a Varedo; partigiano delle Brigate Mazzini. Deportato a Mauthausen. Trasferito a Gusen, vi morì il 22 marzo 1945.

Luigi Triulzi - Nato il 5 marzo 1921 a Varedo. Operaio meccanico, partigiano repubblicano della 23esima Brigata Mazzini. Rinchiuso a San Vittore, dove rimase almeno fino al 2 giugno 1944. Deportato a Buchenwald, vi morì l’11 marzo 1945.
Sopravvissero alla deportazione Bruno Galimberti, Antonio Giusa, Luciano Gorla, Pietro Leoni, Antonio Manunta, Giovanni Orsenigo.

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