300 atleti da tutta Italia

Arcore capitale del calcio balilla

Nel weekend al Palaunimec di via Edison si sono svolti gli open d’Italia 2024

Arcore capitale del calcio balilla
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Arcore capitale italiana per un weekend del mitico «Calcio Balilla». E a fare da contorno ad una kermesse unica non poteva che esserci il Palaunimec che da giovedì a domenica scorsi ha ospitato un evento attesissimo con oltre duecento giocatori, promosso dalla Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali e dalla Lega Calcio Balilla.

Arcore capitale del calcio balilla

A sposare l’iniziativa degli Open il consigliere comunale con delega allo Sport Tommaso Confalonieri, l’assessore al Commercio Nicolò Malacrida e il sindaco Maurizio Bono. Per scoprire chi ha inventato questo bellissimo sport bisogna risalire alla guerra civile spagnola tra il 1936 e il 1939, periodo tremendo della storia contemporanea che vedrà dilaniarsi un paese afflitto per primo in Europa dalla violenza ideologica del fascismo e dallo smarrimento dell’ideologia comunista e anarchica. In questo clima di violenza e odio generalizzato venne inventato un gioco del calcio da tavola, forse un gioco che si possa praticare anche a casa. Attorno agli anni ‘40 arrivò in Italia e Alessandria fu la città dove si iniziò la produzione. E come non ricordare che recentemente, dal 2011 il gioco del calcio balilla è utilizzato come Sport Therapy nei principali ospedali italiani e segnalandosi come pratica sportiva proficua per le persone con disabilità.

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Una kermesse, dicevamo, iniziata giovedì sera con la conferenza stampa di presentazione dell’evento seguita da sfide all’ultimo goal che hanno avuto per protagonisti anche sindaco, assessori e consiglieri che non si sono fatti scappare l’occasione di mettere alla prova le loro abilità da giocatori.

«Ringraziamo di cuore l’Amministrazione comunale di Arcore – ha esordito il responsabile della disciplina calcio balilla Nicola Colacicco durante la conferenza stampa – Per noi è un onore essere qua. Ringraziamo la città e i giocatori appassionati di questo incredibile gioco. Quest’anno abbiamo scelto Arcore mentre l’anno scorso eravamo nel Lodigiano. Giriamo un po’ tutta Italia portando questo format che coinvolge molto le comunità locali. Per me è una passione da quando avevo 7 anni. A quell’età, con un compagno, ho organizzato il mio primo torneo a scuola».

«Per noi è un onore ospitare così tanti giocatori provenienti da quindici regioni del territorio, in particolare da centro e sud Italia – ha dichiarato il sindaco Bono – Grazie a voi, alla Federazione, alla Lega e al presidenze nazionale Figest Enzo Casadidio per questa imperdibile opportunità».

Il torneo

Venerdì mattina, le associazioni del territorio sono state coinvolte con la finalità di fare avvicinare chiunque ai giochi tradizionali e agli sport della Figest. In particolare a sfidarsi a colpi di tiri e parate c’erano gli ospiti della Piramide. In serata è stato dato il via al vero e proprio torneo con il doppio misto Itsf e doppio exclusive Itsf, gratuito per i cittadini residenti ad Arcore. Poi, nelle giornate di sabato e domenica hanno disputato le varie partite il doppio amatori, doppio semi pro, doppio misto, doppio exclusive, doppio open, doppio femminile, doppio veterani, doppio under19 e doppio consolation. Ovviamente, c’è stata molta attenzione per il rispetto delle regole, infatti nel calcio balilla è assolutamente vietato rullare, come invece si tende spesso a fare quando si gioca a livello amatoriale. Insomma, che dire, tre giorni di fuoco e di gioco, ma soprattutto di divertimento e competizione in uno dei giochi più amati dagli italiani.

«Sono molto contento perché portare questo tipo di eventi sul territorio porta un grande indotto per Arcore – ha aggiunto l’assessore al commercio Malacrida – Si tratta di un torneo nazionale, del quale siamo molto orgogliosi, che ha portato molti giocatori in città con le loro famiglie che hanno utilizzato le nostre strutture recettive. Questo per me è un successo».

Tanti i premiati

Ad aggiudicarsi il Doppio Open sono stati Massimo Caruso e Pietro Parello mentre Lorenzo Certo e Andra Salvati hanno vinto il torneo Doppio Pro. Doppio Amatori e Doppio Femminile vinti da Eleonora Fiocchi e Francesca Selci mentre Stefania Naccari e Simona Corvaglia si sono aggiudicate la categoria Miglior coppia Amatori. Luigi Roselli e Massimo Pergola hanno vinto il Doppio Veterani, Umberto Capuano e Sergio Bairo la Migliore Coppia amatori veterani, Luigi Rosica e Alessandra Cosentino il Doppio Misto, Alex Magliocchetti e Gabriele Trombin il Doppio Exclusive, Matteo Palladino e Girolamo Lombardo la Miglior coppia Under 19. Infine Paolo Tangari e Angelo Mastrapasqua il Doppio Consolation.

E’ arcorese la ditta leader in Italia nella produzione delle palline che vengono utilizzate durante le partite

Per una partita perfetta ci vuole una pallina perfetta. Se la città si è trasformata, per un week end, nella capitale italiana del calcio balilla, attirando atleti da tutta Italia, il merito è anche dell’imprenditore arcorese Andrea Fontana. Quest’ultimo è il timoniere della «Karl Plast s.a.s.» di via Belvedere. Si tratta di un’azienda fondata nel 1991 e specializzata nello stampaggio di materie plastiche (alle spalle ci sono tre generazioni di stampi) e dispone presse per differenti grammature di prodotti. L’azienda crea articoli finalizzati all’assemblaggio di prodotti per l’infanzia, come giocattoli, passeggini e seggiolini auto e collabora molto con la Peg Perego.

Andrea Fontana

«Negli ultimi anni abbiamo stretto collaborazioni con diversi produttori e distributori di tavoli per calcio balilla, fornendo loro palline standard, personalizzate o adatte a competizioni sportive», ha sottolineato l’imprenditore che per questa specifica attività ha ideato il marchio «Kepalla», ormai famoso in tutto lo Stivale e non solo dato che i suoi prodotti sono già arrivati in Sudamerica, in Europa e non solo. E’ stato lui a rifornire di palline gli Open d’Italia che sono andati in scena al Palaunimec. «Era il 2019 quando ci siamo buttati in questa avventura che oggi regala molte soddisfazioni - ha sottolineato Fontana - Ad oggi abbiamo meno di una decina di modelli omologati. Stiamo provando anche a fare qualcosa in più, come le manopole, i piedini, sponde, intanto andiamo avanti a fare ricerca sui materiali migliori. Ora vendiamo soprattutto in Italia, l’obiettivo è espanderci. Noi collaboriamo molto con le aziende storiche di Alessandria, la culla del calcio Balilla, dove ci sono aziende storiche e tra le principali al mondo, come la Garlando. Oppure la Sardi, più artigianale e la Roberto sport, ad Aosta. Proprio ad Alessandria ha sviluppato le sue ricerche chi mi ha passato la sua esperienza, una vita alla ricerca della pallina perfetta».

«Il Covid ha messo a rischio la nostra sopravvivenza, ma... »

Chi ha trascorso gran parte dell’infanzia al bar, all’oratorio o in spiaggia sa bene cosa significhi «calcio balilla». Sfide all’ultimo goal che rappresentavano molto di più di un passatempo. Quando invece il livello agonistico si alza, il gioco allora si trasforma in attività sportiva, riconosciuta a livello internazionale e accessibile a tutti, normodotati e persone con disabilità.

Una storia bellissima, uno spaccato della nostra Italia con ragazzi e ragazze che nel corso degli anni si sono avvicendati alle stecche per sfide all’ultimo respiro che vede contrapposti ancora oggi i rossi contro i blu. Si vince, si perde, goal, parate incredibili e giocate funamboliche che prima di tutto hanno rappresentato un simbolo di amicizia. Una storia, però, a tratti travagliata quella del calcio balilla, che però ha trovato la forza di tornare in piedi anche dopo le numerose difficoltà. Il calcio balilla è stato riconosciuto come disciplina vera e propria nel 2022, nonostante il processo fosse già in corso dal 2020. La Federazione ufficiale per il calcio balilla individuata dal Coni e dalla Figes era finalmente realtà. Attualmente per questa stagione la disciplina conta circa 3mila tesserati in tutto lo Stivale con oltre 2mila unità che giocano regolarmente e che man mano si stanno affermando come realtà sul territorio. Il primo vero ostacolo incontrato è stato durante il periodo del covid, in quanto tante Associazioni sono state costrette a chiudere, anche perché erano venuti a meno gli spazi in cui poter operare le varie attività.

Nicola Colacicco

«In un certo senso non è che mancano i giocatori – ha spiegato il responsabile della disciplina calcio balilla Nicola Colacicco – Bensì manca quella rete territoriale che stiamo man mano ricostruendo. Inoltre, la Federazione sta facendo un grandissimo lavoro con protocolli d’intesa e progetti nelle scuole, spiegando agli studenti le origini del calcio balilla, le regole del gioco, le varie culture e tradizioni presenti anche nel mondo. Soprattutto ci stiamo mobilitando per andare nelle scuole e cercare di parlare con gli insegnanti di educazione fisica per poterla introdurre come disciplina scolastica».

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