Arcore

Arcore, il Comitato Cernobyl aiuta trenta famiglie in difficoltà economica

Distribuiti aiuti alimentari per oltre 5mila euro grazie alla collaborazione con la Caritas della Comunità pastorale Sant'Apollinare

Arcore, il Comitato Cernobyl aiuta trenta famiglie in difficoltà economica
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Il grande cuore del Comitato Cernobyl batte forte per le famiglie arcoresi in difficoltà economica. Sabato il sodalizio di Arcore guidato da Milena Tisiot, che da oltre 20 anni è impegnato ad ospitare i bambini provenienti dalle zone colpite dal disastro nucleare del 1986, ha distribuito oltre 5mila euro ad una trentina di famiglie arcoresi in difficoltà economica.

La soddisfazione della presidente Tisiot

"Per oltre 20 anni, nel mese di giugno, abbiamo ospitato i bambini provenienti dalle zone colpite dall'incidente ucleare di Cernobyl, fin quando pandemia e guerra hanno interrotto un’esperienza che però continuiamo a sperare possa riprendere - ha sottolineato Tisiot - Lo abbiamo fatto grazie all'aiuto di volontari, associazioni, enti pubblici, banche, aziende, medici, scuole, parrocchie e oratori. A Natale ed a Pasqua, offrendo panettoni e colombe, raccogliamo fondi a sostegno della nostra attività e la città ha continuato ad esserci vicina. Abbiamo deciso di destinare parte dei nostri fondi ad un progetto in Bielorussia, per garantire ai bambini che vivono nella zona da cui provenivano in passato i nostri ospiti di trascorrere un periodo di cura e vacanza in una struttura specializzata".

Grande collaborazione con la Caritas cittadina

"Abbiamo poi chiesto nuovamente alla Caritas arcorese di collaborare con noi, fornendoci anche l'elenco delle famiglie bisognose - ha continuato Tisiot - La catena di supermercati "Il Gigante" ha concorso all'iniziativa, integrando con un ulteriore 10% i fondi messi da noi a disposizione. Così oggi abbiamo incontrato nella sede della Caritas oltre 30 famiglie, fornendo buoni spesa per un ammontare complessivo di 5.500 euro".

"Accoglienza ...sospesa"

Viaggi di risanamento. È così che vengono chiamati i mesi che i bambini e ragazzi ucraini e bielorussi, provenienti dalle aree colpite dalla catastrofe nucleare di Chernobyl del 1986, trascorrono in Italia, anche ad Arcore, tra l’affetto e la cura di famiglie affidatarie. Sono più di 35mila i minori che arrivano dai territori contaminati per disintossicarsi dalle scorie radioattive, tra cui Cesio e Plutonio, tracce ancora troppo presenti di una tragedia indelebile, assorbite nell’organismo anche della generazione successiva al disastro. Il programma è iniziato per i bambini di allora e delle generazioni successive, anche se accompagna nella crescita quelli che nel frattempo diventano ragazzi. E anche chi oggi è un giovane adulto in molti casi ha tenuto un contatto più o meno stretto con le famiglie italiane. Così come avviene da più di trent’anni all’interno del  "Comitato Cernobyl della Brianza".

Così come avviene da più di trent’anni all’interno del "Comitato Cernobyl della Brianza". Tutto questo è stato organizzato fino allo scoppio della pandemia e, successivamente, dello scoppio della guerra. Ma i volontari sperano di poter ritornare in quei territori per dare una mano alla popolazione.

 

 

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