Taglio del nastro

Arcore, la chiesetta del Bruno torna agli antichi splendori

In alto i calici per l’associazione "Amici del Bruno" di Arcore che per il 30esimo compleanno si regala la riqualificazione della loro antica chiesetta della frazione

Arcore, la chiesetta del Bruno torna agli antichi splendori
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In alto i calici per l’associazione arcorese "Amici del Bruno" che per il 30esimo compleanno si regala la riqualificazione della loro antica chiesetta. Sono terminati già da qualche mese i lavori di ristrutturazione della vecchia chiesetta, ritornata finalmente agli antichi splendori e oggi pomeriggio, sabato, c’è stato il taglio del nastro con una cerimonia ad hoc alla presenza, oltre che dei vertici del sodalizio, anche del sindaco di Arcore  Maurizio Bono, (accompagnato dagli assessori Luca Travascio e Lorenzo Belotti e dal consigliere comunale di maggioranza Michele Bertani), di Albino Penati, presidente del Comitato di quartiere e di Federica Bonfanti, presidente degli "Amici del Bruno" Ad allietare i presenti anche intermezzi musicali a cura del maestro Michele Sangineto e il violinista Oscar Marino.

Il taglio del nastro

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160mila euro per ristrutturare la chiesetta

Ricordiamo che la chiesetta della frazione è stata riqualificata grazie a 160mila euro che erano stati stanziati dalla precedente amministrazione comunale di centrosinistra guidata da Rosalba Colombo utilizzando l’avanzo di amministrazione del bilancio 2020. Soldi che sono serviti per mettere mano alla facciata esterna e anche agli interni della vecchia chiesetta, simbolo indiscusso della frazione. Un intervento importante che è servito per rendere la location ancora più accogliente e predisposta ad ospitare eventi culturali come mostre e altro ancora.

La storia

La storia di questo luogo, che si perde tra fatti e leggende, avrebbe avuto inizio intorno al 1200 quando il “cavalier del Bruno” chiamato nel Vimercatese per sradicare l’eresia dei Catari fallendo decise di scappare trovando rifugio sulla strada verso Milano, nella frazione che oggi riporta il suo nome. Invece l’oratorio dedicato alla Vergine del Rosario venne edificato nel 1847 sulle rovine di una chiesetta contemporanea al cavaliere intitolat invece a Santa Margherita.
Ripercorrendo la storia più recente la vecchia e ultra secolare chiesetta per tanti anni venne lasciata all’abbandono, tanto che, ad inizio del 1980, l’allora amministrazione comunale spinse l’ex parroco a demolire lo stabile divenuto pericolante. L’intervento successivo della Soprintendenza ai Beni Artistici ed Architettonici evitò lo scempio.

Il libro sulla Cascina

Il degrado dell’oratorio, come riportato dal libro "La Cassina del Bruno" curato da Paolo Cazzaniga e realizzato gli anni scorsi per raccogliere fondi da destinare alla ristrutturazione della chiesetta, continuò fino all’inizio degli anni Novanta del Novecento, quando un primo provvidenziale intervento ad opera del Comune, nuovo proprietario dell’oratorio, dopo la donazione parrocchiale, salvò la struttura fortemente compromessa.
L’associazione, dal canto suo, si spese per evitare l’abbattimento della struttura e dare vita ad una prima serie di interventi di restauro destinando la cifra di 60 milioni di lire raccolti.

"Con il taglio del nastro di oggi conserviamo le nostre tradizioni e la nostra storia, l’antico edificio dell’Oratorio poteva andar perso per sempre - hanno dichiarato i membri del sodalizio - La chiesetta verrà messa a disposizione della comunità. Si tratta di un luogo che non attende che di essere utilizzato, curato e preservato. Siamo orgogliosi di aver contribuito a tanto e siamo contenti per questo risultato".

La mostra di pittura

A fare da contorno al taglio del nastro anche una meravigliosa mostra di pittura contemporanea dal titolo "Il parco: natura e territorio, ambiente e comunità, storia e cultura. Immagini e Scorci" fortemente voluta dal consigliere Bertani. Si tratta di un concorso indetto proprio da Parco Valle Lambro.  Attraverso la mostra è stata promossa la conoscenza e la valorizzazione del parco, rappresentando la sua bellezza e ricchezza culturale, artistica e storica servendosi di pitture di ecosistemi naturali, biodiversità, della flora e della fauna e molto altro ancora.

La mostra sarà aperta anche lunedì e venerdì dalle 15 alle 18 e sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

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