Aumentano gli infortuni sul lavoro in Brianza: +58% di denunce rispetto al 2021
Non solo: ad agosto 2022 si erano già registrate 140 denunce di malattia professionale e quattro casi di infortuni mortali.
Numeri sempre più preoccupanti che fanno chiaramente intendere quanto lavoro sia ancora da fare in termini di formazione e sicurezza negli ambienti di lavoro.
Aumentano gli infortuni sul lavoro in Brianza: +58% di denunce rispetto al 2021
Gli ultimi dati diffusi in un comunicato congiunto di Cgil, Cisl e Uil Monza Brianza parlano chiaro: ad agosto 2022 le denunce di infortunio sul lavoro in Brianza erano 6.936, il 58% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, e 140 le denunce di malattia professionale. In 4 casi l’infortunio ha purtroppo avuto esito mortale.
"Tutto ciò è inammissibile" sottolineano i sindacati brianzoli rimarcando il fatto che anche a livello nazionale il fenomeno infortunistico è in costante crescita. Dall’inizio dell’anno 2022 in Italia sono oltre 600 le persone che hanno perso la vita sul lavoro, oltre quattrocentomila gli infortuni denunciati da gennaio.
Una giornata di approfondimento
"Dietro a ognuno di questi episodi ci sono intere famiglie che devono convivere con il lutto per tutta la loro esistenza" rimarcano i sindacati di Monza e Brianza che, in occasione della settimana europea dedicata alla Salute e Sicurezza sul Lavoro, promuovono la realizzazione di una giornata di approfondimento. “Il rischio stress lavoro correlato” è il titolo dell'incontro dedicato ai datori di lavoro, che hanno l’obbligo di valutare e gestire il rischio Slc, i medici, gli RSPP, gli RLS, le istituzioni pubbliche e private interessate alla tematica.
L’evento, che si svolgerà la mattina del 27 ottobre 2022, dalle ore 9,30 presso la sala verde Egidio Ghezzi della provincia di Monza e della Brianza e potrà anche essere seguito anche in remoto. Aprirà i lavori con i saluti istituzionali il Prefetto della Provincia di Monza e della Brianza, Patrizia Palmisani, seguita dal Presidente della Provincia di Monza Brianza, Luca Santambrogio e dal Direttore Territoriale sede Inail di Monza Brianza, Moreno Cogliati.
Si parlerà di lavoro, stress, smartworking e pandemia
L’incontro proseguirà con il contributo di numerosi esperti su tre focus specifici: buone pratiche per il benessere organizzativo e la gestione del rischio stress lavoro-correlato, misure per il benessere organizzativo e la questione di genere, misure per il benessere organizzativo e lo smartworking. I lavori si completeranno con un approfondimento delle parti sociali sul tema del benessere lavorativo a seguito della pandemia.
"Servono tavoli di confronto"
A fronte dei dati sempre più preoccupanti i sindacati brianzoli sottolineano la necessità di aprire tavoli di confronto e soprattutto di aumentare la formazione, indispensabile come forma di prevenzione contro il rischio di infortuni.
"Servono tavoli di confronto ampi, in quanto le innovazioni tecnologiche e digitali, i cambiamenti climatici, la precarizzazione e l’invecchiamento della forza lavoro hanno bisogno di risposte univoche e condivise - si legge nella nota sindacale. È necessaria un’azione ispettiva certa che preveda il coinvolgimento delle parti sociali. È essenziale la formazione continua in materia di salute e sicurezza sia per i datori di lavoro, fin dall’avvio di qualunque attività d’impresa, sia per i lavoratori e sia per gli studenti, che devono affrontare il tema nei loro programmi scolastici. I finanziamenti alle imprese devono essere vincolati a investimenti in salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Chiediamo che le imprese seguano criteri di qualificazione relative alla formazione e alla professionalità, e che nei lavori privati in appalto sia garantita l’applicazione dei contratti collettivi delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative".
Necessario garantire dignità al lavoro
"Non si può più attendere: dobbiamo fermare la strage, perché di questo si tratta - concludono Cgil, cisl e Uil. A livello territoriale stiamo lavorando con tutte le parti sociali e gli enti ispettivi nel tentativo di incrementare la sicurezza nei luoghi di lavoro e promuovere la cultura della sicurezza sul territorio. Un impegno che se non viene affiancato al potenziamento delle attività ispettive e l’incremento del personale degli enti ispettivi, rischia di non portare i frutti sperati. Garantire dignità al lavoro, alle lavoratrici e ai lavoratori, garantire il rispetto delle leggi sono le azioni che accrescono la civiltà dell’intero territorio".