Messa di suffragio

Barlassina ricorda Monsignor Gervasio Gestori

L'ultimo saluto al Vescovo scomparso nel giorno dell'Epifania.

Barlassina ricorda Monsignor Gervasio Gestori
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Barlassina ricorda Monsignor Gervasio Gestori: la sera di mercoledì 12 gennaio celebrata una Messa a suffragio del Vescovo, originario del paese.

Messa per ricordare il Vescovo Gestori

Aveva esercitato il suo ministero lontano da Barlassina, ma mai aveva dimenticato le sue origini. E la sera di mercoledì 12, in chiesa San Giulio, Barlassina ha voluto ricordare Monsignor Gervasio Gestori, scomparso lo scorso 6 gennaio nella sua abitazione di Acquaviva Picena, in provincia di Ascoli Piceno a 86 anni. Monsignor Gestori era stato infatti Vescovo della diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto dal 1996. Nel 2013 si recò a Roma da Papa Francesco per rassegnare le dimissioni per raggiunti limiti d'età: "Ho pronte le dimissioni da due anni" disse al Santo Padre. La risposta di Francesco: "Anche io diedi le dimissioni da Vescovo di Buenos Aires per limiti d'età e mi hanno chiamato a Roma". Gestori si è ritirato un anno dopo, diventando Vescovo emerito. Alla Messa di suffragio celebrata in chiesa San Giulio da don Giovanni Rigamonti e da don Marcello Grassi (parroco a Lentate e anch'egli originario di Barlassina), erano presenti i familiari del Vescovo, l'Amministrazione oltre chiaramente a numerosissimi fedeli.

Il ricordo del sindaco

Tra coloro che hanno ricordato Monsignor Gestori anche il sindaco Piermario Galli. "Monsignor Gestori ha esercitato il suo ministero lontano da Barlassina, ricoprendo, prima della nomina a Vescovo, anche incarichi di responsabilità sia nella nostra Diocesi che come sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana. Nonostante i prestigiosi ruoli svolti, don Gervasino, come noi barlassinesi abbiamo sempre amato chiamarlo, non ha tuttavia mai dimenticato, anzi ha sempre ricordato con affetto e un pizzico d’orgoglio le sue origini - ha sottolineato Galli - Ogni suo ritorno a Barlassina era una festa, la gente non mancava mai di fare la fila per salutarlo e lui non si sottraeva all’abbraccio dei suoi concittadini; io stesso sono personalmente testimone della sua affabilità e non posso dimenticare le sue parole di incoraggiamento all’impegno politico durante i nostri incontri".

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