La piccola è arrivata a Monza

Bimba ucraina con la leucemia trasportata al San Gerardo

Il bel gesto dei volontari del Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta di Monza-Brianza

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Una bimba ucraina malata di leucemia è arrivata nei giorni scorsi all'ospedale di Monza. Il trasporto curato dal Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta della Provincia di Monza e Brianza.

Bimba ucraina al San Gerardo

È arrivata nel tardo pomeriggio di venerdì all'ospedale San Gerardo di Monza l’ambulanza del Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta con a bordo una bambina di 5 anni, affetta da leucemia e proveniente dall’ospedale clinico pediatrico regionale di Chernivtsi, nella regione occidentale dell’Ucraina.

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I volontari Cisom dei gruppi Monza-Brianza e Milano insieme alla zia della bambina, a bordo di un’ambulanza e di un mezzo di supporto, sono partiti da Besana Brianza, martedì scorso, per un viaggio di oltre 1.600 chilometri, attraversando la Slovenia, l’Ungheria, per arrivare alla dogana di Siret da dove ogni giorno passano migliaia di persone in fuga dalla guerra.

Il trasporto grazie ai volontari

Ad attenderli sul confine ucraino, la piccola e sua madre, pronte per essere trasferite sul mezzo dell'Ordine di Malta e affidate alle cure dei quattro volontari Norman, Sergio, Carmelo e Manuele.

Quattro perfetti sconosciuti fino a quel momento e che ora, ai loro occhi, sono degli angeli che le hanno portate via dagli scontri e dai bombardamenti e permetteranno alla piccola di poter combattere un’altra guerra, quella contro la malattia.

Più ci avvicinavamo al confine con l’Ucraina, più lo scenario cambiava. File di macchine targate Ucraina in coda per ore alla barriera tra la Romania e l’Ungheria. Un flusso di macchine interminabile. È stata un’immagine forte, ci ha catapultati nell’emergenza e ci ha fatto toccare con mano ciò che la popolazione, anche dei paesi vicino, sta affrontando da più di quindici giorni. Arrivati a Siret, davanti ai nostri occhi ci siamo trovati un paesaggio triste, persone stremate, infreddolite che dopo ore, con la sensazione di pericolo, tra bombe e posti di blocco sono finalmente riusciti a raggiungere il confine insieme ai propri cari e compagni a quattro zampe o con i soli vestiti che si ha indosso, perché era troppo forte la paura di rientrare in casa per prendere lo stretto necessario, qualche ricordo metterlo in un trolley e fuggire via il più lontano possibile.

Questo è stato il commento di Sergio Greco, volontario e responsabile dei rapporti istituzionali con il Comune di Milano per il Cisom.

Il video del viaggio

La notizia sul Giornale di Monza in edicola martedì 15 marzo o sull'edizione digitale

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