A proposito di vasche della diossina

Bosco delle Querce, appello delle associazioni ai Comuni di Seveso e Meda

Dito puntato contro l'ex sindaco Luca Allievi: "Ha fatto pessime scelte sul parco regionale".

Bosco delle Querce, appello delle associazioni ai Comuni di Seveso e Meda
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Bosco delle Querce, le associazioni puntano il dito contro l'ex sindaco Luca Allievi  e fanno un appello alle Amministrazioni comunali di Seveso e Meda.

L'ex sindaco nel mirino

Si tratta di un vero e proprio appello quello di Seveso Futura, Sinistra e Ambiente Meda, Impulsi Meda e Legambiente Seveso, che hanno voluto esprimere il proprio parere sul futuro del parco regionale noto come Bosco delle Querce. Scrivono le associazioni in una nota ufficiale: "Con la nomina del nuovo Commissario prefettizio a Seveso si chiude l'era Luca Allievi. Ora è necessario ripartire raccogliendo le macerie generate dalle pessime scelte dell'ormai ex sindaco. Scelte che hanno inciso negativamente anche sulla conduzione del Bosco delle Querce di Seveso e Meda". Le associazioni contestano il fatto che "dopo più di 15 anni di buona gestione locale del Parco e delle vasche che contengono materiale contaminato da Tcdd, compreso il deposito di Cesano Maderno", attraverso l'ufficio Ecologia e Ambiente del Comune di Seveso, "il primo risultato ottenuto dall’uscente Amministrazione è stato il ritorno della cura e della manutenzione delle vasche di Seveso, Meda e del deposito di Cesano Maderno a Regione Lombardia, tramite Ersaf".

Le critiche al dimissionario primo cittadino

Di fatto, per gli ambientalisti si tratta di  "delegare ad altri una responsabilità che le precedenti Amministrazioni avevano valutato opportuno riportare e mantenere a Seveso, gestendo il Bosco e le sue vasche tramite la competente struttura comunale". Evidenziano: "Le dimissioni di Allievi hanno, per ora, scongiurato un altro obiettivo dell’ex sindaco: quello di trasferire la gestione del Bosco, compresi i finanziamenti regionali, al Parco delle Groane". E commentano: "Per fortuna la legge regionale che affida la gestione stessa del Parco al Comune di Seveso in convenzione con il Comune di Meda, non è stata ancora modificata. E da qui è necessario ripartire".

Bosco delle Querce: che fare adesso?

La gestione del Bosco è tornata a Regione Lombardia, che ha incaricato Ersaf della gestione delle vasche. "Riteniamo che questa soluzione debba essere transitoria - dicono le associazioni - La cosa più semplice sembrerebbe ritornare a una organizzazione voluta dalle precedenti Amministrazioni. Era un modello che funzionava, è stata una scelta opportuna distruggerlo? E’ stata una buona scelta lasciare vacante la direzione del Bosco delle Querce, chiudere il Centro visite di via Ada Negri, azzerare quasi definitivamente l’educazione ambientale che ha forgiato più di una generazione a Seveso e Meda?".

Terzo settore e istituzioni

Le associazioni e i gruppi che hanno organizzato l'evento commemorativo del 10 luglio al Bosco delle Querce hanno cominciato a discutere e ragionare sul futuro. "Il terzo settore, nelle sue molteplici espressioni, continua a esserci dove l’istituzione ha tentennato - sottolineano - Ma il terzo settore non basta in questa che è, anche e soprattutto, una partita delle istituzioni alle quali chiediamo di collaborare e promuovere un concreto processo di valorizzazione del Parco e della sua Storia coinvolgendo i gruppi e le associazioni del territorio interessate e che vedono il Bosco delle Querce come opportunità. Di crescita civile, ambientale e sociale".

L'appello ai Comune di Seveso e Meda

L'appello di Sinistra e Ambiente Meda, di Legambiente Seveso, di Impulsi Meda e di Seveso Futura è quello di fare rete, invitando entrambi i Comuni coinvolti: "Seveso è chiamato in causa, ma anche Meda non deve più defilarsi. Il Comune di Meda in tutti questi anni, e soprattutto nell'ultimo periodo, è stato un silente attore passivo. A Meda in troppi fanno finta di dimenticarsi che il Parco naturale Regionale si chiama 'Bosco delle Querce di Seveso e Meda'. E che l'Icmesa era, appunto, a Meda". Per questo per le associazioni i due Comuni, insieme, sono chiamati a fare propria e rilanciare a Regione la proposta di ampliamento del Bosco delle Querce, includendo le aree di via della Roggia e quelle di via Redipuglia, così come proposto in una petizione ancora aperta e così come deciso con l’unanimità dei voti in una mozione in Consiglio comunale".

"Una storia da preservare"

La specificità del Bosco delle Querce, con la sua Storia, e con il mantenimento del simbolo che rappresenta, "può essere anche il punto di partenza per pensare a un Parco Regionale che incorpori ciò che resta delle aree verdi in un lembo di Brianza che è stato massacrato dal cemento e dall’urbanizzazione caotica. Anche questo è un percorso che può partire da un rinato Bosco delle Querce, fulcro di possibili ampliamenti e accorpamenti e la cui proposta deve nascere e crescere sul territorio, senza processi verticistici e con risorse aggiuntive da sommare a quelle che Regione stanzia per il Bosco. Di tutto questo pensiamo possano e debbano tenere conto tutti e tutte coloro che ambiscono a governare in futuro la citta di Seveso a partire dal prossimo appuntamento elettorale".

 

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