Brutale aggressione, la Lega chiede pena esemplare e presidio fisso
Il commento dopo che un 20enne ha strappato a morsi l'orecchio a un uomo che stava passeggiando col suo cane
Una pena esemplare per il colpevole e un presidio fisso in centro delle Forze dell'ordine. La Lega commenta la brutale aggressione avvenuta lunedì in centro Monza, quando un ragazzo di 20 anni ha strappato a morsi un frammento di orecchio a un passante senza apparente motivo.
La posizione di Corbetta: "Pena esemplare"
"È inaccettabile che un cittadino abbia subìto una così violenta aggressione mentre era a spasso con il proprio cane. Ciò che colpisce di più sono la brutalità e l'assurdità di tale gesto, davvero sconcertanti”.
Questo il commento di Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, su quanto accaduto lunedì 18 settembre 2023:
Quello che registriamo, purtroppo, è che questo episodio è solo l’ultimo di una serie di atti di ordinaria delinquenza. Assistiamo sempre più spesso ad aggressioni sui mezzi pubblici e violenze da parte di baby gang. A questo punto è evidente che il sindaco Paolo Pilotto dovrebbe potenziare le misure per garantire la sicurezza dei cittadini e ripristinare la tranquillità delle vie pubbliche, con un rafforzamento delle misure di vigilanza e controllo del territorio, assicurando una presenza costante della Polizia Locale, soprattutto nei luoghi più frequentati. Bene il fermo immediato dell’aggressore per cui auspichiamo pene esemplari, mi appello però anche a Questura e Prefettura affinché utilizzino – anche a livello preventivo – il pugno duro contro queste nuove forme di violenza giovanile, non solo a Monza ma in tutto il territorio brianzolo”.
Corbetta ha richiamato infine la questione sicurezza e il problema delle baby gang che sono stati oggetto di un recente Consiglio dei ministri: “Bene ha fatto Matteo Salvini a proporre nuove misure per contrastare la delinquenza minorile prevedendo lavori socialmente utili e abbassando l’età a 14 anni per essere imputabili. Dobbiamo fare in modo di riprendere il controllo dei nostri paesi e delle nostre città, sia in centro che in periferia, perché non possiamo permettere che piccoli gruppi di violenti – spesso di origine straniera – si sentano padroni indisturbati nel commettere reati”, conclude Corbetta.
Villa chiede un presidio fisso: "Aggressione grave"
Una posizione condivisa anche da Simone Villa, consigliere comunale della Lega, che parla di "un’assoluta emergenza davanti alla quale serve un intervento urgente e forte perché non ci si deve abituare a questa situazione".
Ecco la posizione di Villa:
Una situazione del genere in tanti anni non l’ho mai vista. Abbiamo avuto problemi con le baby gang che si sono rese protagoniste di pestaggi e violenze, ma un eccesso così mi lascia sgomento e non ha precedenti - ha spiegato - La cosa certifica che il problema sicurezza a Monza non è nelle periferie ma in centro storico. I disagi veri non sono a San Rocco e Cederna, il buco nero è il centro storico che è diventato terra di nessuno tra piazza Trento, stazione e area Cambiaghi.
Villa parla ogni giorno con esercenti e commercianti in balia di queste persone: «Anche i residenti devono convivere con situazioni del genere. Si rischia anche solo la propria incolumità nel passare in alcune zone del centro sotto i portici. A questo signore è andata molto male, ma spintoni e insulti sono all’ordine del giorno da parte di questo gruppo di giovanissimi ormai penso ampiamente noti e identificati, nonché recidivi che hanno reso di Monza una banlieu parigina».
Quale la soluzione?
Qui bisogna passare alle azioni concrete, mi appello al sindaco: deve prendere un appuntamento urgente del Prefetto e chiedere un presidio fisso perenne h 24 sul centro. Ci deve essere un punto di riferimento costante per le persone che cercano aiuto e una presenza deterrente perché si è superato il limite, questo è un campanello d’allarme, se per un cagnolino si arriva a strappare un orecchio, come neanche in Gomorra, cosa ci aspetta in futuro? Da parte di chi amministra non ci deve essere incertezza e titubanza, ci vuole un presidio fisso. E al sindaco dico: chiamiamo le cose con il loro nome. Chi si rende responsabile di un atto del genere è un delinquente. Non alziamo l’asticella della tolleranza.