Caso mensa a scuola: ritira la figlia dal servizio, ma le vengono «addebitate» le ore di assenza
La testimonianza di una mamma: «Preoccupata che questo incida sulla valutazione»; il preside: «Nessun rischio».
Dopo i disservizi alla mensa della scuola ha deciso di ritirare la figlia dal servizio. Ma ora teme che le ore di assenza, regolarmente segnate sul registro, possano danneggiare in qualche modo la bambina.
Caso mensa a scuola: ritira la figlia dal servizio, ma le vengono «addebitate» le ore di assenza
Un caso molto particolare sul quale però il preside ha subito voluto rassicurare tutti: «L’alunna non rischia alcuna ripercussione sulla valutazione finale».
Continua a far discutere la situazione riguardante il servizio di refezione scolastica, finito ultimamente nella bufera in seguito al rinvenimento di un corpo estraneo all’interno di un piatto servito alla «Renzi» di Velate. L’episodio ha provocato diverse conseguenze.
Il Comune, oltre ad aver comminato un’ammenda da 3mila euro all’azienda responsabile del servizio, ha deciso di non rinnovare l’appalto in scadenza questa estate. Ma la preoccupazione è montata anche tra i genitori, tanto che qualcuno ha preferito agire per conto proprio. Come Mirella Garaguso, che ha deciso di ritirare la figlia dalla mensa. Non si aspettava però che alla bimba venissero «addebitate» le ore di assenza con tutti i rischi del caso. Va infatti ricordato che uno studente, in qualunque scuola, non viene ammesso agli scrutini qualora le ore di assenza dovessero superare un determinato limite, ovvero il 25% del monte ore dell’intero anno.
«Il preside ha accordato un’autorizzazione che mi permette di prelevare mia figlia alle 13 e di riportarla a scuola alle 14.30 - spiega la donna - Un documento che però non viene considerato come esonero dal servizio. Ciò significa che le assenze vengono calcolate all’interno del monte ore di ogni alunno. E non credo che questa situazione sia corretta. Dopo quanto successo nelle scorse settimane, mia figlia non viveva più in maniera serena il momento del pasto, provando ansia e preoccupazione davanti a ogni piatto. Ho deciso quindi, per il suo bene, di non accettare più il servizio della mensa: ma perché questa scelta deve andare a incidere sulla sua valutazione finale per via di quelle che la scuola considera ore di assenza a tutti gli effetti? L’anno in corso è ormai terminato, ma per il prossimo cosa succederà?».
Le parole del dirigente Gatti
A dare una spiegazione è stato proprio il dirigente Daniele Gatti. «Da normativa nazionale, all’interno di quello che viene chiamato “tempo pieno”, le ore della mensa vengono considerate parte del “tempo scolastico” stesso, quindi anche le assenze devono essere registrate come tali - ha spiegato il preside - La signora ci ha sottoposto la questione e, come forma di tutela della bambina, ho accordato l’autorizzazione al ritiro della figlia in quelle ore. Però, sempre da normativa, il documento non può essere considerato un esonero. E’ vero che le ore di assenza ingiustificata possono incidere sull’accesso alla valutazione finale, ma si parla di casi molto più particolari e complessi di quello in esame. Anche perché per arrivare alle misure estreme bisognerebbe superare il 25% delle ore scolastiche complessive e non è certo questo l’esempio. Mi dispiace che si sia venuta a creare questa situazione, ma ho già rassicurato il genitore che la loro figlia non rischia alcunché».
Sospiro di sollievo, dunque, anche se la questione mensa interessa molto da vicino tutte le famiglie. Prova ne è l’interessamento dei rappresentanti dei genitori, che in occasione delle ultime riunioni hanno accolto di buon grado la possibilità di presentare delle proposte concrete all’Amministrazione comunale e al Consiglio d’Istituto per migliorare il servizio. Tra esse, l’aumento dei membri della commissione mensa in modo da garantire un maggior numero di sopralluoghi; la pubblicazione tempestiva dei verbali dei commissari e l’aumento dei controlli da parte del tecnologo alimentare. Tutte richieste che hanno la finalità comune di potenziare il più possibile il ruolo dei genitori e dei commissari, in modo da poter presidiare in maniera più frequente lo svolgersi del servizio rilevando eventuali criticità e mettendo gli addetti della mensa nella condizione di prestare la massima attenzione possibile.
Respinta la richiesta di un Consiglio sul tema
Dai banchi della scuola a quelli della politica. La questione mensa continua a far discutere, tanto che anche la minoranza di Lega e «Cambiamo Insieme» ha chiesto la convocazione di un Consiglio comunale straordinario per chiedere all’Amministrazione lumi sul tema attraverso la presentazione di un’interpellanza. La richiesta, sostenuta da tutti i consiglieri di opposizione, è stata respinta dalla maggioranza stessa per ragioni di natura tecnica, in quanto gli argomenti trattati (oltre alla mensa l’opposizione ha chiesto delucidazioni sulla riqualificazione di via Cavour).
«Siamo rimasti basiti di fronte a questa risposta - le parole del capogruppo leghista, Daniele Ripamonti - Parliamo di un argomento che riguarda centinaia di famiglie usmatesi e dunque di indubbio pubblico interesse, ma l’Amministrazione ritiene che non sia competenza del Consiglio discuterne, impedendo dunque che l’organo deputato alla rappresentanza della comunità sia messo a conoscenza di un argomento così importante e dibattuto come la scuola. Idem la viabilità: due argomenti che, secondo la Giunta non sono di competenza del Consiglio. Ce lo dicano loro a questo punto di cosa dovremmo dibattere in Assise».
La replica dell’Amministrazione non si è fatta attendere
«Come abbiamo avuto modo di spiegare ai consiglieri, gli argomenti trattati non rientrano nelle competenze del Consiglio - precisano gli amministratori - Inoltre non è possibile discutere un ordine del giorno che presenti solo due interpellanze (a cui da regolamento si può rispondere solo per iscritto) e in cui non sono previste votazioni. Non c’è nessuna intenzione di mettere il bavaglio alla minoranza, ma la loro richiesta non è attuabile da un punto di vista tecnico. Se c’è necessità di chiedere delucidazioni in merito a qualsiasi argomento è comunque possibile presentare delle interpellanze o delle interrogazioni in forma scritta e noi risponderemo inserendola all’ordine del giorno del successivo Consiglio comunale».