C'è un pezzo di Camnago nell'Aida dell'Arena
Il responsabile Sagone: "Si parte da un bozzetto, poi si passa in 3D, si usa la fresa a controllo numerico e si fa un lavoro manuale sui dettagli".
Le maschere delle divinità egizie dell'Aida, opera trasmessa in mondovisione venerdì sera sono state realizzate a Inverigo con i modelli in legno dell'Artwood Academy.
Il contributo dell'Artwood Academy per le maschere dell'Aida
Nella grande rappresentazione dell'Aida di Giuseppe Verdi che venerdì sera è andata in scena all'Arena di Verona in occasione della centesima stagione teatrale areniana ed è stata poi trasmessa in mondovisione, tanto che in Italia ha incollato davanti al televisore ben 1.800.000 persone, c'era anche un pezzo di Lentate, o meglio di Camnago: gli studenti dell'Artwood Academy in via Don Gnocchi (ex Polo formativo del legno) hanno infatti dato il loro importante contributo a questo straordinario allestimento, realizzando i modelli in legno delle maschere delle divinità egizie.
"Da settembre abbiamo iniziato a collaborare con una sartoria teatrale di Inverigo, KlemAnn- racconta il responsabile del laboratorio dell'Artwood Academy Francesco Chinellato - A ottobre ci hanno chiesto di aiutarli in questo progetto, perchè avevano vinto il concorso per allestire i costumi dell'Aida".
Sei i modelli realizzati con alta tecnologia e precisione
Le divinità dalle teste di animali per cui è famoso l'Egitto dei faraoni sono presenti anche nella sfortunata vicenda d'amore fra Aida e Radames e sulla scena dell'Arena gli attori hanno naturalmente bisogno di maschere per impersonarli, i cui modelli sono stati realizzati proprio a Camnago da docenti e studenti dell'istituto.
"Per KlemAnn abbiamo creato un prototipo positivo, una scultura, e poi loro hanno usato un materiale termoplastico per realizzaare le maschere", continua Chinellato.
Sono stati sei i modelli realizzati dall'Artwood Academy per altrettante divinità egizie, con un lavoro ad alta tecnologia e altissima precisione.
Dal bozzetto ai costumi di scena
"Siamo partiti da un bozzetto che ci hanno mandato dalla regia teatrale - spiega il docente Ruben Sagone che ha seguito il progetto - Noi abbiamo poi realizzato un modello 3D che tramite visori a realtà mista abbiamo mostrato a KlemAnn e al regista. Era una sperimentazione per avere un giudizio immediato sul lavoro".
Poi è venuto il momento del legno e se una volta l'intagliatore aveva tutto in testa, adesso una fresa a controllo numerico riesce a scavare nel materiale con precisione millimetrica, anche se le mani servono sempre:
"Quello che esce dalla macchina - continua Sagone - comunque va rifinito a mano nei minimi dettagli".
A questo punto il lavoro dell'Artwood si è fermato con questi veri e propri busti lignei alti anche più di 60 centimetri spediti a KlemAnn Inverigo, dove lavorano due studentesse che sono passate proprio dall'istituto camnaghese e che hanno posato questo apposito materiale plastico per realizzare le maschere di scena. In totale sono stati otto i modelli realizzati: le sei teste di divinità e due armature, che sono state usate nei costumi di scena.