Barlassina

Chiude lo storico elettricista: «Mi spiace ma non ho alternative, troppe tasse»

Dopo ben 63 anni di lavoro, il 31 dicembre Adriano Bassi abbasserà per sempre la serranda dell’El.Ba. in corso Milano

Chiude lo storico elettricista: «Mi spiace ma non ho alternative, troppe tasse»
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«Sono arrivato a Barlassina a 14 anni. Era il 1960 e avevo appena finito le professionali con un diploma di impiantista. Sono arrivato con un pacchettino grande come quella scatola e dentro il cambio di una giornata. E’ 63 anni che faccio l’elettricista in paese e avrò fatto il giro del mondo venti volte con tutti i cavi che ho tirato, ma adesso devo smettere. Mi fa male ma non c’è più margine di guadagno e ci sono troppe tasse: per quattro insegne il Comune mi ha chiesto 700 euro».

Chiude lo storico elettricista: «Mi spiace ma non ho alternative, troppe tasse»

E’ il titolare Adriano Bassi, 77 anni compiuti a maggio, a raccontare come l’El.Ba., l’Elettrica Barlassina, lo storico negozio di corso Milano, chiuderà il 31 dicembre. Una vita passata a tirare cavi quella di Adriano, iniziata non appena arrivato in paese da San Donà di Piave, in provincia di Venezia, per poi smettere con gli impianti elettrici nel 2013 e occuparsi solo del negozio.

«Dentre de mi - dice in dialetto - mi brucia la cosa e non riesco a capacitarmene. Stavo qui per mia figlia e mi dispiace per lei che dovrà trovarsi un altro lavoro, ma non si può più lavorare: ho il 10-15 per cento di margine di guadagno e per fortuna che i locali sono miei e non pago l’affitto, ma ho versato mille euro di Imu e 600 di tassa sui rifiuti. Io di rifiuti forse faccio due sacchi l’anno».

Dopo 36 anni chiuderà quindi lo storico negozio, che negli ultimi 10 anni ha visto Adriano al bancone o in laboratorio a riparare luci, luminarie e piccoli apparecchi elettrici, dopo una vita passata a fare impianti.

«La mia fortuna è di aver lavorato 20 anni con la Galimberti - racconta - E’ stata la prima vera azienda elettrica di Barlassina: io ho iniziato a 14 anni e me ne sono andato a 34. Il titolare che mi ha assunto era il Giovanni, una persona proprio buona, e sua moglie Laura mi preparava la colazione».

Nel 1980 l'apertura dell'azienda

Per 53 anni Adriano ha tirato i cavi elettrici di tutta Barlassina, prima con la Galimberti e poi con l’azienda messa su con alcuni soci.

«Nel 1980 in quattro abbiamo fondato la nostra azienda. Mi sono staccato dalla Galimberti ma per modo di dire: i clienti me li passavano sempre loro, poi nel 2013 il mio cardiologo mi disse: “Cerca di evitare di prendere la scossa”, mi hanno operato e ho dovuto smettere. Allora ho iniziato a dare una mano all’El.Ba. e adesso mi spiace molto che nessuno continui, ma ormai abbiamo tirato avanti abbastanza». Chiesa, santuario, Bcc, Comune, Opera Pia, asilo, senza contare le case private, Adriano ha lavorato ovunque, «ma il lavoro più bello rimane l’oratorio», ci confida.

C’è stato un periodo in cui è approdato anche in Consiglio comunale:

«Fra il ’95 e il 2000 sono stato assessore ai Lavori pubblici e all’Ecologia, sono stati 5 anni di guerra e avrò perso 6-7 clienti - racconta ridendo - Ma a Barlassina devo tutto: il lavoro, la casa, la moglie; sono arrivato che non avevo niente e ho cercato di ridare altrettanto». Adesso è il momento di smettere, anche se una mano non la negherà mai: «Vedrò di aiutare come posso i ragazzi che fanno gli impianti, continuare è impossibile: se aumenti i prezzi ti tagli le gambe e se abbassi vai in perdita».

Quindi un pezzettino di Barlassina chiuderà i battenti domani, il 31 dicembre:

«Ricordo due avventure molto particolari: sono stato un mese in Francia a Parigi, ero vicino alla Bastiglia e abbiamo fatto non so quanti impianti ai fornai. Invece con la Galimberti facevamo anche cucine. Una volta siamo andati a Madesimo: eravamo in due sulla Bianchina con forno, lavastoviglie, cucina a gas e frigorifero nel portapacchi sul tetto, ci fermavamo ogni mezz’ora perché la macchina non reggeva e dovevamo farla raffreddare, un’avventura bestiale ma bella. L’è stata tutta una ventura finita bene…».

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