Al parco di San Carlo

Dai Carabinieri Forestali donato alla città l'albero di Falcone

Nella Giornata della legalità la commemorazione del giudice anti mafia, nel 33esimo anniversario della strage di Capaci. I bambini: "Viva la legalità"

Dai Carabinieri Forestali donato alla città l'albero di Falcone
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Nella Giornata della legalità, dai Carabinieri Forestali un omaggio alla città di Seregno: l'albero di Falcone, un ficus che verrà messo a dimora come simbolo di legalità e segno dello Stato che non arretra contro la criminalità. La consegna questa mattina, 23 maggio, nel 33esimo anniversario della strage di Capaci e della morte del giudice Giovanni Falcone, durante l'omaggio al cippo che lo ricorda insieme al collega Paolo Borsellino nel parco di via Borromeo a San Carlo.

La pianta di Falcone

La pianta donata dall'Arma, in un progetto in collaborazione con il Rotary Sedeca, è una delle 51mila messe a dimora in tutta Italia, dove sono oltre ottomila gli enti che hanno aderito all'iniziativa, come ha spiegato il colonnello Vincenzo Andreani durante la commemorazione. Erano presenti le autorità civili e militari, le associazioni locali e gli alunni di quinta della scuola primaria Rodari; in rappresentanza del Rotary Marilena Biella, Claudia Bellotti e Vittoria Leone.

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I bambini: "Viva la legalità"

Nella cerimonia i bambini hanno letto diversi messaggi in cui hanno ricordato Falcone e Borsellino come "grandi eroi, uomini di pace molto coraggiosi ed esempio di legalità per i più piccoli. Ci avete insegnato a non arrendersi mai, a combattere sempre senza paura contro l'ingiustizia. La mafia si può sconfiggere con la legalità, non con l'omertà. Senza se e senza ma, viva la legalità e in gabbia il mostro. Anche noi adesso siamo coraggiosi e dobbiamo imparare a rispettare le regole per rendere il mondo migliore".

Il ricordo di Luca Attanasio

"Abbiamo perso la partita d'andata, vinceremo la partita decisiva" è stato un altro messaggio degli alunni, dal quale ha preso spunto il sindaco, Alberto Rossi, nel suo intervento rivolto ai ragazzi: "La partita di ritorno la giocate voi, giocatela al meglio. A tanti l'esempio di Falcone e Borsellino ha dato la forza di andare avanti contro la criminalità. Certi fenomeni non li sconfiggono soltanto poche persone importanti, da soli non bastano, ma le prossime generazioni con rispetto, onestà e aiuto reciproco, nelle piccole situazioni quotidiane e nelle grandi scelte della vita. Ricordare è cambiare il modo di affrontare le cose. Serve giocarci nelle sfide di tutti i giorni, prendendoci cura di qualcuno". Rossi ha citato anche l'ambasciatore Luca Attanasio, ucciso nel 2021 nella Repubblica democratica del Congo: "Fin da piccolo un sognatore che lottava contro le ingiustizie".

 

 

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