Con "Ostrica ma che cavolo di vitello tonnato è?" si laurea il "Miglior chef d’Italia"
Giulio Castelli, nato e cresciuto nella frazione La Cà, ha trionfato al programma tv di Sky e ha dedicato la vittoria ai suoi nonni
Il nome del piatto con il quale ha trionfato è già tutto un programma: «Ostrica ma che cavolo di vitello tonnato è?».
Ma, oltre a strappare un sorriso, Giulio Castelli, 32 anni di Arcore, ha sbaragliato la concorrenza laureandosi «Miglior chef d’Italia» nel talent dell’omonimo programma tv targato Sky, giunto quest’anno alla seconda edizione e in onda su Canale Italia.
Con "Ostrica ma che cavolo di vitello tonnato è?" si laurea il "Miglior chef d’Italia"
Il giovane cuoco, diventato un vero mago dei fornelli, è nato e cresciuto nella frazione La Cà di Arcore. Già in tenera età Giulio ha iniziato a spadellare in cucina grazie alla passione per il risotto che gli trasmise suo nonno Giampiero Sordelli. Grazie a quest’ultimo decise di iscriversi all'istituto alberghiero. Finiti gli studi e dopo aver lavorato in diversi ristoranti della Brianza, lo chef decise di approfondire la sua professione e di lasciare l’Italia per andare all’estero a fare la «gavetta».
Una lunga carriera
"Una volta conseguito il diploma mi sono recato a Londra per poi spostarmi a Valencia, Dubai, Parigi e Oslo - ha raccontato il 32enne - In Francia ho fatto la mia prima esperienza in un ristorante stellato, mentre in Norvegia ho lavorato per il ristorante “Maaemo” che ha ben tre stelle Michelin e ho collaborato con lo chef Esben Holmboe Bang. E’ stato un periodo importante che mi ha aiutato a crescere. Purtroppo, da italiano, devo dire che anche nel campo della cucina si lavora molto meglio all’estero. Il lavoro dello chef è più considerato e, mediamente, ci sono stipendi più alti".
Una volta tornato in Italia ha varcato le porte delle cucine del ristorante Trussardi alla Scala, Il Faro di Capo d’Orso a Maiori, il ristorante il Pellicano di Porto d’Ercole.
E poi ancora Inkiostro e Hubertus.
"Nella mia carriera ho avuto la fortuna di lavorare accanto a chef come Luigi Taglienti, Michelino Gioia, Norbert Niederkofer, Maurizio Passante, Antonello Arrus e soprattutto con lo chef Terry Giacomello da cui ho appreso tecniche geniali che mi hanno permesso di raggiungere questo straordinario risultato - ha continuato l’arcorese - Amore, passione, impegno e sacrificio per questo lavoro sono le basi della mia cucina".
Ieri sera durante il cooking show la consacrazione
La consacrazione, per il 32enne arcorese, dicevamo, è arrivata ieri sera, lunedì, durante la finale del cooking show che l’ha visto trionfare Dopo il casting che lo ha portato ad essere tra i 100 chef selezionati per la gara, Castelli è stato promosso ed è passato prima alla fase delle semifinali e successivamente alla finalissima, aggiudicandosi il titolo del «Il Migliore Chef Italia».
"Durante la finale ho preparato un piatto tutto mio, ideato da me dall’inizio alla fine - ha sottolineato il 32enne che attualmente si trova in Australia per lavoro - Il piatto che ho cucinato si chiama “Ostrica ma che cavolo di vitello tonnato è?” ed è composto da un primo assaggio di cips di tendine di vitello con tartare di cuore di vitello, tonno rosso e ostrica. Il secondo assaggio ha riguardato una millefoglie di lingua di vitello, tonno rosso, gelatina di acqua di ostrica accompagnato da un dashi di katsobushi, cioè un brodo di tonno affumicato. Il piatto principale invece era composto da una ventresca di tonno belfago leggermente scottata, guancia e coda di vitello cotte a bassa temperatura, maionese d’ostrica, purea di cavolfiore alla vaniglia, cavoletti di Bruxelles scottati e fondo di vitello".
Una delizia che ha sbaragliato la concorrenza
Una vera delizia che ha sbaragliato la concorrenza e che ha permesso a Giulio di portarsi a casa la vittoria e molti premi.
"Ho ottenuto un premio in danaro di 10mila euro che utilizzerò per la pubblicazione del mio primo libro di ricette, una macchina professionale Planetaria conti che mi servirà in cucina, mille euro in buoni Amazon, duemila euro che utilizzerò per corsi di aggiornamento di cucina e mi hanno chiesto la disponibilità di far parte della nazionale italiana cuochi che parteciperà agli Europei e ai Mondiali e mi hanno prospettato la possibilità di far parte della schiera dei giudici della prossima edizione del programma - ha concluso il 32enne arcorese - Ci tengo a sottolineare che ho dedicato la vittoria ai miei nonni Giampiero Sordelli ed Elsa Pozzi, oltre a mia mamma Emanuela Sordelli e a mia sorella Marta che mi hanno sempre accompagnato e incoraggiato in questo percorso".
La felicità dei familiari
"Siamo molto felici per la vittoria di Giulio e orgogliosi per la sua grande determinazione, per l’impegno e la passione che mette nel suo lavoro - hanno sottolineato la mamma Emanuela con Marta e Alberto - Ha trovato la sua strada e speriamo che possa portare molto lontano e che sia piena di soddisfazioni. Noi ci saremo sempre a sostenerlo".