Desio

"Con Pedemontana saremo esposti a un cocktail letale per la salute"

Il nuovo "no" all'autostrada arriva da San Giorgio: "L'inquinamento aumenterà. I comitati si stanno muovendo su tutte le tratte per fermare i lavori".

"Con Pedemontana saremo esposti a un cocktail letale per la salute"
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"Con Pedemontana saremo esposti a un cocktail letale per la salute": da San Giorgio, a Desio, nuovo "no" all'autostrada.

Da San Giorgio nuovo "no" all'autostrada

"La mal’aria", un nuovo appuntamento con il coordinamento "No Pedemontana", a San Giorgio, una delle zone che sarà maggiormente interessate dalla costruzione della Pedemontana. Attraverso gli interventi di Massimo Fossati del Comitato di quartiere e attivista del coordinamento, Marco Caldiroli, presidente di Medicina Democratica, e Federico Del Prete, responsabile per mobilità e spazio pubblico di Legambiente Lombardia, c'è stata una nuova presa di posizione contro l'autostrada.

"I lavori inizieranno a fine anno"

"I comitati si stanno muovendo su tutte le tratte per fermare i lavori e per questo lanciamo qui l’invito a partecipare a Milano alla manifestazione al Palazzo della Regione il 10 giugno", l'invito. Fossati ha poi specificato che

"a Desio in tanti non sanno molti dettagli del progetto, che a fine anno ci sarà l’avvio dei lavori e che non si sa quando finiranno. L’errore grave del progetto è che inizierà buttando giù il ponte nel quartiere, che è l’unico passaggio est-ovest. Io penso che questo non possa agevolare il traffico in entrata e uscita a Desio, che passerà da lì. Già adesso via Tagliabue è intasata, figuriamoci dopo la realizzazione di Pedemontana".

"Un progetto nato vecchio"

Per Del Prete "il progetto è nato vecchio e non porta valore aggiunto al territorio. Non c’è innovazione. Si rischia così di creare più problemi di quanti se ne risolverebbero. Prima di tutto quello dell’inquinamento, che aumenterà; siamo disperatamente alla ricerca di qualcosa che ci faccia cambiare stile di vita. Passeranno dai 60 agli 80mila veicoli in più e il consumo di suolo di oltre 60 ettari è esagerato. Si dice che chi semina strade raccoglie traffico e stiamo assistendo alla creazione di una immobilità sostenibile". Caldiroli, invece, si è soffermato sugli aspetti che riguardano la salute: "Saremo sempre più esposti a un cocktail letale per il sistema polmonare e cardiocircolatorio".

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