Ricordo

Concorezzo, posata la Pietra d'inciampo in memoria di Mario Brioschi

La toccante cerimonia si è tenuta questa mattina alle scuole di via Lazzaretto.

Concorezzo, posata la Pietra d'inciampo in memoria di Mario Brioschi
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Concorezzo, posata la Pietra d'inciampo in memoria di Mario Brioschi. La toccante cerimonia si è tenuta questa mattina, giovedì 11 aprile 2024, alla scuola secondaria di via Lazzaretto. Presenti il sindaco Mauro Capitanio, l'assessore all'Istruzione Gabriele Borgonovo, i vertici scolastici, la Protezione civile, gli Alpini e numerosi studenti.

Cerimonia divisa in due momenti

La cerimonia si è articolata in due momenti distinti. Il primo si è tenuto all'interno dell'aula magna della "Marconi", dove alcuni studenti hanno incontrato il sindaco e i responsabili del progetto per un momento di riflessione su una tematica importante come quella legata alle Pietre d'inciampo.

"So in queste settimane avete portato avanti uno splendido lavoro dedicato a questo tema, realizzando delle Pietre d'inciampo con alcuni messaggi importanti - ha esordito Roberta Miotto, rappresentante del Comitato Pietre d'inciampo - La memoria è come un testimone che noi adulti passiamo a voi, in un mondo che purtroppo sembra aver già dimenticato tutto quanto di brutto è successo in passato: basti pensare alle guerre vicine e lontane di questi ultimi anni. Voi ragazzi dovrete essere testimoni e custodi della memoria, controllando sempre questa pietra che oggi verrà posata all'ingresso della vostra scuola. Purtroppo nei giorni scorsi a Lissone qualcuno ha imbrattato una Pietra d'inciampo: un gesto vile e barbaro, che tuttavia è stato prontamente cancellato dall'intervento dell'Amministrazione comunale. Hanno cercato di fermare la memoria, ma la memoria non può essere fermata".

A prendere la parola sono stati quindi i rappresentanti del Consiglio comunale dei ragazzi, che hanno letto una serie di pensieri dedicati all'importanza del progetto.

"Le pietre sono oggetti semplici, ma molto concreti. Sono in grado di attraversare il tempo e le ere geologiche, di costruire e creare qualcosa che duri per sempre. Speriamo che quelle che abbiamo realizzato noi e quella che verrà posata all'ingresso della scuola ci costringa a pensare e ad agire per il bene di tutti".

Le parole del sindaco Mauro Capitanio

A chiudere il momento è stato il sindaco Mauro Capitanio.

"Grazie a tutte le persone presenti oggi e a chi si è speso per la realizzazione di questo progetto - ha spiegato il primo cittadino - Queste Pietre d'inciampo hanno un grande valore storico e simbolico perché ci costringono a riflettere su quanto di terribile è successo in passato, in modo da evitare che certe cose possano ripetersi in futuro. Mi auguro che ogni giorno possiate "inciampare" su questa Pietra e andare con il ricordo a figure come quella di Mario Brioschi. Vorrei che questo oggetto sia per voi un invito a essere curiosi, a farvi delle domande e a stimolarvi delle riflessioni. Questa è la prima Pietra d'inciampo posata a Concorezzo e abbiamo voluto fortemente posizionarla qui fuori dal vostro istituto".

Al termine degli interventi gli studenti e i rappresentanti delle istituzioni si sono portati all'esterno della scuola, dove hanno concretamente posato la Pietra d'inciampo dedicata alla memoria di Mario Brioschi. Attorno all'opera d'arte gli alunni hanno poi posizionato una serie di altre pietre, ognuna delle quali caratterizzata da una scritta dedicata alla pace e alla libertà.

Chi era Mario Brioschi

Quella posizionata questa mattina, come detto, è stata la prima Pietra d'inciampo di Concorezzo ed è dedicata a Mario Brioschi. Nato il 17 aprile del 1903, l'uomo è scomparso nel 1944 nel campo di Gusen.

"Mario Brioschi è chiamato alle armi il 7 aprile 1923, presta servizio presso l'Ospedale Militare di Verona, sposa Luigia Anna Tremolada e dalla loro unione nel 1932 nasce una figlia - si legge sul sito ufficiale della Provincia di Monza e Brianza - Nel 1944, addetto quale guardia notturna della Cetrosil a Brugherio, ha uno screzio con il collega che temeva tramasse alla sue spalle con i datori di lavoro e commette un reato, a seguito del quale viene detenuto nelle carceri di Parma e il 17 giugno 1944, insieme ad altri prigionieri, viene trasferito nel campo di internamento di Verona, indi nel campo di concentramento di Fossoli, presso Carpi. Il 21 giugno 1944 viene deportato in Germania; dopo tre giorni di viaggio arriva a Mauthausen. Mario Brioschi è registrato come meccanico, con numero di matricola 76269, sechsundsiebzig-tausendzweihundert-neunundsechzig, quello che sarà il suo nuovo nome e con la sigla BV, Berufsverbrecher, che significa “criminale abituale”. Questa sigla veniva spesso assegnata ai lavoratori coatti tolti dalle carceri e messi a disposizione dei tedeschi come manodopera. Il 30 luglio 1944 è inviato nel sottocampo di Wiener Neustadt, da poco riaperto, dove i prigionieri vengono impegnati in lavori pesanti per la costruzione delle gallerie che ospitavano la ditta Rax-Werke, produttrice di pezzi di artiglieria e parti di razzi. Successivamente viene trasferito a Gusen dove muore il 31 agosto 1944, secondo gli atti registrati in Italia. E' sepolto nel cimitero italiano di Mautahusen".

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