Conseguenze del Covid sui malati ospedalizzati: il monitoraggio a 6 e 12 mesi vede capofila il San Gerardo
Prove funzionali respiratorie e radiografie del torace su 312 pazienti a sei e dodici mesi dalle dimissioni.
L’Unità Operativa Complessa di Pneumologia dell’ASST di Monza in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca è stata capofila di un progetto di monitoraggio sulle conseguenze del Covid a 6 e 12 mesi dalla dimissione ospedaliera dei pazienti ricoverati per polmonite da SARS-CoV-2.
Conseguenze del Covid sui malati ospedalizzati: il San Gerardo capofila del progetto di monitoraggio
Lo studio ha coinvolto sette Centri lombardi (oltre all’ospedale San Gerardo di Monza, anche gli Spedali Civili di Brescia, l’Ospedale G. Salvini di Garbagnate Milanese, gli Ospedali di Cremona, di Crema, di Vimercate e l’Ospedale San Giuseppe di Milano) ed eseguito visite pneumologiche comprensive di prove funzionali respiratorie e radiografie del torace su 312 pazienti.
Follow up a 6 e 12 mesi
Le visite a 6 mesi si sono concluse a novembre 2020 e sono state oggetto di un articolo in pubblicazione sulla rivista scientifica Respiration, mentre il follow-up a 12 mesi si sta completando in questi giorni.
Lo studio ha mostrato che - sei mesi dopo la polmonite da SARS-CoV-2 - le alterazioni delle prove funzionali respiratorie e della radiografia del torace sono presenti in una percentuale considerevole della popolazione oggetto dello studio. In particolare i due esami che si sono rivelati più “sensibili” nell'individuare le sequele polmonari sono la diffusione alveolo-capillare del monossido di carbonio (DLCO), che costituisce un parametro misurabile nell'ambito delle prove funzionali respiratorie, e la radiografia del torace che hanno mostrato delle alterazioni rispettivamente nel 46% e nel 25% dei pazienti valutati.
Alterazioni lievi nella maggior parte dei casi
Importante segnalare tuttavia che le alterazioni riscontrate erano nella maggioranza dei casi di grado lieve. Inoltre per quanto concerne il permanere di sintomi respiratori, quali la mancanza di fiato,
la maggioranza dei pazienti studiati (69%) a distanza di 6 mesi dalla polmonite da SARS- CoV-2 non presentava più questo sintomo. Nei pazienti che ancora dichiaravano tale disturbo, esso si manifestava quasi esclusivamente durante sforzi intensi. Anche per quanto riguarda il test del cammino solo una minoranza dei partecipanti allo studio mostrava una riduzione della distanza percorsa.
La profilassi con eparina
Un ulteriore dato interessante emerso dallo studio riguarda la profilassi con eparina somministrata durante il ricovero, al fine di prevenire le trombosi associate a COVID-19. Nei nostri pazienti, tale profilassi sembra aver agito da fattore protettivo sul riscontro di alterazioni delle prove funzionali respiratorie anche a distanza di 6 mesi, aprendo nuovi scenari sull’impatto della terapia per COVID-19 anche nel prevenire le conseguenze a medio-lungo termine.