Iniziativa di quaresima

Da mani omicide le ostie della Misericordia, la testimonianza dei detenuti di Opera

"Cercare il miracolo, oggi” questo è il titolo della serie di incontri quaresimali organizzati dalla comunità pastorale Sant’Apollinare di Arcore. Venerdì sera al "Nuovo" è in programma uno spettacolo realizzato da giovani universitari

Da mani omicide le ostie della Misericordia, la testimonianza dei detenuti di Opera
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Opera, carcere di massima sicurezza. Qui scontano la pena i detenuti. Ma un lungo corridoio conduce a una porta che è diversa dalle altre.  "Il senso del pane", è scritto fuori. Dentro, da anni ormai alcuni detenuti fanno ogni giorno gli stessi gesti: spalmano farina e amido sulla piastra calda, pressano, ricavano una grande ostia rotonda da cui ne ritagliano dieci più piccole, su ognuna l’impronta del Crocefisso.

Un lavoro di pazienza poichè a macchina sarebbe più rapido  ma la fierezza deriva proprio dal farlo a mano.

"Cercare il miracolo oggi"

"Cercare il miracolo, oggi” questo è il titolo della serie di incontri quaresimali organizzati dalla comunità pastorale Sant’Apollinare di Arcore.  Venerdì scorso 14 marzo che si è tenuto nell’auditorium della parrocchia di “Maria Nascente“ a Bernate il primo incontro che ha avuto per protagoniste le "Storie di riscatto e di perdono dal carcere di Opera”. Una serata alla quale ha partecipato il presidente della Fondazione Casa delle Spirito e delle Arti Arnoldo Mosca Mondadori.  Quest'ultimo ha raccontato di non venire da una famiglia particolarmente religiosa, ma di avere provato un’esperienza intensissima il giorno della sua prima comunione. Un’esperienza così intensa e vera del rapporto col sacro che continua a dare frutti anche adesso che ha più di 40 anni, è sposato ed ha tre figli.

La produzione di ostie per la messa

Ma il miracolo non si ferma certo qui, ad un momento mistico, ma tocca poi tutta la vita nell’essere attento agli altri ed ai loro bisogni. Volontario in carcere ha con altri l’intuizione che tra i tanti laboratori presenti ce ne possa essere uno che sia destinato alla produzione di ostie che poi siano date gratuitamente alle chiese che ne facciano richiesta. Nasce nel 2016 il laboratorio "Il Senso del Pane". A ben vedere si tratta di un paradosso educativo: far fare delle ostie che saranno poi consacrate da mani che si sono macchiate di sangue e di delitti costruisce un percorso ideale e concreto di remissione e di sacralità.

Il progetto ha funzionato e in pochi anni si è diffuso in carceri non solo italiane, ma anche in 19 paesi nel mondo: 30 laboratori con oltre 300 persone impegnate nella produzione artigianale, a mano, di ostie che sono poi donate alle chiese per testimoniare la reale presenza di Cristo nell’Eucaristia.

Il legno delle barche dei migranti si trasforma in strumenti musicali

Ma la carismatica figura di Arnoldo ha anche raccontato del recupero da sicura distruzione, essendo corpo di reato per la legge, di un centinaio di imbarcazioni dei migranti. Trovandosi a Lampedusa in occasione di uno sbarco ha avuto l’idea di recuperare quel legno per fabbricare strumenti musicali nei laboratori delle carceri di liuteria. Ed anche qui qualcosa di miracoloso si è visto: un legno così vissuto e carico di sofferenza è diventato un’ottima cassa di risonanza. La voce di un violoncello così costruito e la bravura della violoncellista Yuriko Mikami hanno nella serata accompagnato la testimonianza di Arnoldo. Anche dalla situazione più drammatica è possibile che nasca la bellezza, sempre che sia presente qualcuno che sappia intuire la radice profonda di questo legame con un significato ultimo dell’esistenza.

Con quel legno nel carcere di Monza si producono rosari e croci in legno

Ed ecco che con quel legno, ad esempio nel carcere di Monza, in un laboratorio specifico per detenuti si producono rosari e piccole croci di legno che sono state distribuite ai presenti in gran numero perché siano portate ad altri come segno di un Altro.
Esperienze consultabili sul sito www.casaspiritoarti.it per scoprire la serie di miracoli che costella questo percorso, ad esempio nel Progetto Metamorfosi che coinvolge artisti e musicisti di altissimo livello, credenti e no, toccati dalle idee di Arnoldo in un mare di creatività che tocca mezzo mondo.

L'appuntamento di venerdì 21 al "Nuovo"

Cercare "un sussurro in un mondo che grida": nella tragedia il seme di una rinascita. Venerdì sera, al cine teatro "Nuovo" di Arcore, è in programma uno spettacolo di musica e teatro promosso da un gruppo di universitari dell’Università Statale di Milano. Il suicidio di una loro compagna ha portato questi giovani a far emergere in tutta la loro drammaticità le domande sul senso della vita (lo studio, i rapporti, l’io, il destino…). Lo spettacolo che ne è nato è una sorta di percorso che tali domande mette al centro del vivere. Il suicidio di una studentessa all'università sprigiona domande sul senso dello studio e della vita. I protagonisti dello spettacolo si sono lasciati investire da un’esplosione di domande dopo la morte di una giovane studentessa universitaria, arrivata a togliersi la vita il 1° febbraio 2023 alla Libera università di lingue e comunicazione, Iulm, di Milano.

Uno spettacolo nato... da una tragedia

E da quella tragedia è nato uno spettacolo o, meglio, un percorso di teatro e musica, per dare voce a tante domande di senso sulla vita universitaria, interrogativi del tipo “è possibile vivere un’esperienza di vita piena in università? Cosa dà senso alle giornate? Cosa cerco nello studio? Chi sono io? Chi sono, per me, gli altri? Quale tipo di rapporto ho con le altre persone? Stiamo parlando dello spettacolo «Cerco solo un sussurro in un mondo che grida», con un sottotitolo che potrebbe sembrare depressivo: noia, ansia, solitudine nell’università di oggi, ma aperto ad una domanda finale: «C’è una strada?».
Lo spettacolo si snoda attraverso brani musicali di Franco Battiato (E ti vengo a cercare; Un’altra vita), Luigi Tenco (Vedrai vedrai), Ornella Vanoni (Domani è un altro giorno), Giorgio Gaber (Il comportamento), Sergio Endrigo (Chi sei?), ma anche dei Passenger (Whispers), di Radiohead (No surprises), di Demi Lovato (Anyone), dei Coldplay (Green eyes), mentre, ad eccezione di un passaggio tratto da Il senso della nascita di Giovanni Testori, i testi teatrali sono stati scritti da quei giovani studenti universitari, che rispondono ai nomi di Tommaso Donati, Davide Capozza, Matteo Ciocca, Teresa Grittini, Marta Lattarini, Damiano Lottici, Giulia Mir, Tiziana Piccinini, Michele Sanese, Giovanni Scotti e Giacomo Zof.

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