Arcore

"Da piccolo ero vittima dei bulli ma ho reagito fondando una scuola di arti marziali"

Il maestro di Judo Adelio Bottani, fondatore della scuola di arti marziali "Bu-Sen", domenica 19 marzo festeggerà il 45esimo del sodalizio

"Da piccolo ero vittima dei bulli ma ho reagito fondando una scuola di arti marziali"
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"Anch’io ero vittima dei bulli, ma ho reagito  fondando la scuola di arti marziali Bu-Sen".

Una toccante testimonianza quella del famoso  maestro arcorese Adelio Bottani, fondatore della scuola di arti marziali "Bu-Sen", uno dei sodalizi più longevi della città che domenica 19 marzo 2023 festeggerà il 45 anni di fondazione con una festa al PalaUnimec di Arcore.

Come nacque Bu-Sen?

Era il 10 gennaio del 1978. Aveva appena smesso di nevicare, strade ghiacciate e Arcore avvolta dal freddo polare. Ma quella sera il maestro Adelio Bottani organizzò una serata informativa sulle arti marziali, allora sconosciute ai più perché i bimbi frequentavano solo calcio, basket e pallavolo. Quella sera nella freddolosa palestra delle scuole di via Edison, dove anche il tatami sembrava congelato, si presentarono 9 bambini. E’ da lì, da quel battesimo ufficiale, iniziò una storia bellissima, fatta di volti, vittorie, soddisfazioni di un sodalizio che è diventato, negli anni, una vera scuola di vita e un punto di riferimento per le arti marziali di tutto lo Stivale. Un sodalizio che ha sfornato giovani che poi sono diventati campioni nel mondo delle arti marziali.

Una storia bellisisma nata, però, da una esperienza traumatica

Una storia bellissima, dicevamo, nata però sulle ceneri di un’esperienza toccante, vissuta in prima persona da Bottani, che ancora oggi, a distanza di 9 lustri, non è affatto cambiata: il tema del bullismo.

"Quando, da piccolo, andavo all’oratorio, durante l’estate, ero diventato lo zimbello per via della mia bassa statura - ha sottolineato Bottani - Questa esperienza mi ha dato sempre molto fastidio e da lì è nata l’idea di dovermi difendere in qualche modo. Poi, all’età di 23 anni, un amico mi disse che avrebbe provato a frequentare una palestra di via Arese di Milano, che si chiamava proprio Bu-Sen. Dopo la prima lezione decisi di iscrivermi subito e, quando arrivai ad Arcore, non esitai a chiamare la mia scuola di arti marziali proprio come quella palestra di Milano, che mi ha cambiato letteralmente la vita".

 

Una passione nata da giovanissimo

La passione di Bottani per la disciplina del judo è nata da giovanissimo, quando a Milano frequentava la palestra Bu-Sen del maestro Cesare Barioli.

"Lui ha rappresentato molto per me e per la mia crescita umana e professionale - ha continuato Bottani - È stato probabilmente il miglior maestro italiano e mi ha trasmesso molto, tanto che ho fortemente voluto chiamare Bu-Sen la mia scuola, in onore alla sua".

Negli anni, il judoka ha collezionato premi, come il primo posto nelle gare inter-regionali del 1973 e il secondo piazzamento nel campionato italiano di katà, fino all’ottenimento della qualifica di maestro cintura nera 6° dan. Tra i suoi allievi di Arcore si distinguono il figlio Gabriele Bottani, vincitore nei giochi della gioventù e del premio Coni Lombardia come migliore atleta dell’anno, ma anche l’altro Alessandro, ora vice-presidente dell’associazione e istruttore 4° dan e Michele Nicastro, che hanno partecipato a gare nazionali.

"Raccontare 45 anni di storia sportiva non è facile... "

"Raccontare la storia di 50 anni di vita sportiva non è facile, anni nei quali come nella vita può avvenire di tutto, momenti esaltanti, grandi risultati, sconfitte, mortificazioni e delusioni - ha continuato Bottani - lo sconforto mina ogni entusiasmo l’importante è stato trovare sempre il coraggio di rialzarsi e ricominciare di nuovo, un compito non sempre facile ma utile per conoscere se stessi. Il judo è una disciplina che aiuta in tutti sensi specialmente nel carattere, quando perdi resta dentro un rospo che brucia e fai esperienza, quando vinci ti senti appagato e di colpo sparisce la fatica che hai sostenuto per affrontare un combattimento, superi tutto solo se ci credi e la tua testa vede positivo, è come se si combatte contro se stessi. Nella palestra del maestro Cesare Barioli ho vissuto sportivamente per più di 20 anni, con lui e con questo sport ho imparato come si affronta la vita, il judo insegna molto e in tanti aspetti è come il percorso della della propria esistenza, l’amicizia con il Professor Bernardi notissimo pediatra anch’egli Judoka mi ha permesso di conoscere meglio il mondo dei bambini con i quali da anni insegno il judo gioco, un metodo per avvicinarli al judo con il gioco e iniziare ad avere il rispetto delle regole con il divertimento. La onorificenza che ho ricevuto mi riempie di orgoglio, ma resto con la mia umiltà perché non si finisce mai di imparare, e davanti al mondo siamo piccole meteore".

 

"Il rispetto per l'avversario è la prima cosa"

Ma, al di là delle numerose vittorie raggiunte, Bottani ha voluto sottolineare il vero valore che trasmettono le arti marziali.

"La base fondamentale è il rispetto dell’avversario - ha sottolineato il presidente di Bu-Sen - Il Judo mi ha dato tanto, mi ha aiutato dal punto di vista caratteriale. Se uno mi aggredisce verbalmente cerco di farlo ragionare e di evitare la reazione. Il mio leit motiv è un proverbio cinese che dice: meglio reprimere un momento di rabbia che cento giorni di dolore». Non è mancato anche un accenno ai genitori.

"Per tanti genitori non rappresento solo il maestro di arti marziali, ma un educatore, anzi quasi uno psicologo - ha concluso Bottani - Tante mamme e papà mi chiedono di intervenire con i loro figli dal punto di vista caratteriale e, purtroppo, tante volte, io devo agire laddove mamme e papà non riescono. Ma lo faccio con gioia e passione".

Oltre 2mila gli atleti che sono saliti sul tatami più famoso della città

La scuola di arti marziali fondata da Bottani, che comprende judo, karate e aikido, può vantare oltre 150 atleti, ma nel corso di 4 decenni sono oltre 2mila gli atleti che sono saliti sul tatami più famoso della città.

"Dopo qualche anno trascorso in via Edison, dall’inizio degli anni ‘80 abbiamo iniziato l’avventura nella palestra della scuola media di via San Martino proponendo solo il judo - ha sottolineato Bottani - Poi, con il tempo, abbiamo aggiunto anche i corsi di Karate. Poi, dal 1985, ho iniziato il corso gratuito di difesa personale femminile che porto avanti ogni anno. Quest’ultimo è davvero un fiore all’occhiello delle nostre attività e ogni anno riscuote molto successo. Ad oggi ho accanto a me la presenza importante i mio figlio Alessandro Bottani, 5° Dan. E' davvero un bravo ragazzo che mi segue con grande passione".

La festa di domenica

Quella di domenica 19 marzo, alle 17 al PalaUnimec, sarà un pomeriggio speciale e ricco di sorprese dove si esibiranno gli atleti di judo, karate, aikido, kick boxing, kendo e iaido. Ci saranno anche i tamburi giapponesi Taiko e sarà presente anche il console giapponese.

 

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