Da studentessa a Spidergirl
La 23enne Ginevra Menna, residente al San Gerolamo, porta sorrisi ai bimbi malati di tumore ricoverati negli ospedali
Studia Biotecnologie del farmaco alla Statale, lavora in un’agenzia per la sicurezza a Milano e allena i bimbi della Pugilistica Brianza a Barlassina. Tra i suoi mille impegni e passioni, da un paio di mesi riesce anche a trovare il tempo di trasformarsi in una supereroina che porta tanti sorrisi e qualche ora di spensieratezza ai bambini malati di tumore.
Da studentessa a Spidergirl
A indossare i panni di Spidergirl, la versione al femminile di Spiderman, è Ginevra Menna, 23enne residente al San Gerolamo a Lentate, che da marzo è stata «assoldata» da Nicholas Sanvito, giovane di Figino Serenza reduce da un tumore maligno che da qualche mese, vestendo i panni di Batman, fa visita ai piccoli negli ospedali e organizza delle iniziative per sensibilizzare sulla malattia e raccogliere fondi per la ricerca sul cancro.
«Sono venuta a conoscenza della sua storia, che mi ha colpito molto - racconta Menna - Non appena ho saputo che stava reclutando altri supereroi, l’ho contattato su Instagram per propormi. Mi ha detto quali erano i personaggi femminili disponibili e non ho avuto dubbi: ho scelto di travestirmi da Spidergirl perché mi ritengo molto atletica e credo che questa sia l’eroina migliore per fare delle mosse particolari che piacciono ai bambini».
E così ha acquistato il costume, che per ora ha indossato un paio di volte al Centro Maria Letizia Verga dell’ospedale San Gerardo di Monza.
«Ci ero già stata perché ho collaborato come volontaria alla Festa Rock di Novedrate, il cui ricavato è stato devoluto proprio al Comitato monzese per lo studio e la cura della leucemia del bambino - spiega - Quando eravamo andati a consegnare la somma raccolta ero rimasta molto impressionata, mi aveva colpito vedere così tanti bambini malati. E non appena si è presentata l’opportunità di fare qualcosa per loro l’ho colta al volo».
L’impatto con quella realtà di sofferenza è stato molto duro, «ma ho reagito meglio di come credevo. Sono molto sensibile e mi commuove vedere i piccoli che soffrono. Ma poi ho pensato che dovevo essere forte, perché loro stanno combattendo una battaglia e la mia missione è alleviare un po’ la loro fatica e la loro sofferenza».
Già abituata a stare tra i bimbi della Pugilistica Brianza, «mi è venuto facile rapportarmi anche con i piccoli dell’ospedale. Sono davvero fantastici, appena mi hanno vista mi si sono buttati addosso e hanno voluto che facessi qualche mossa. Riempie il cuore vederli felici».
Sono in 15
Al momento il gruppo di 15 supereroi negli ospedali è stato al Maria Letizia Verga, ma in futuro approderà anche all’Istituto dei Tumori di Milano e in altri nosocomi, dato che la sua attività è sempre più richiesta. La loro permanenza influisce positivamente, infatti, sull’umore dei bambini, felicissimi di vedere dal vivo i loro personaggi preferiti.
«Stiamo con i bimbi del day hospital, coloriamo e giochiamo con loro - racconta Menna - Poi facciamo visita ai piccoli ricoverati, che stanno facendo la chemio e hanno la flebo attaccata. Facciamo scegliere a loro la mascherina da supereroe che vogliono e gliela facciamo indossare. Perché i veri supereroi non siamo noi, ma loro, che stanno cercando di vincere un nemico molto cattivo».
I momenti più difficili? «E’ dura quando i genitori ci si avvicinano per sfogarsi e raccontarci quello che stanno affrontando. Meno male che abbiamo la maschera, così non si notano le lacrime che scendono...».