Dal Bangladesh ad Arcore, un'edicola che riapre e la storia di Zakir
La storica rivendita di giornali di via Golgi, ad Arcore, ha riaperto i battenti la scorsa settimana grazie al 48enne Hossain, di origini bengalesi

Riapre? Davvero riapre? Il giornalaio, sorridente e disponibile, parla abbastanza bene l'italiano. Viene dal Bangladesh, è arrivato nel nostro Paese nel 1999. Ha preso da poco la cittadinanza italiana, ma si sente italiano da tempo. E’ un edicolante sui generis che nei giorni scorsi ha deciso di rialzare la saracinesca della storica edicola di via Golgi, ad Arcore, chiusa e riaperta a singhiozzo, e per poche settimane, nel giro degli ultimi anni.
Zakir ha aperto una breccia nel muro dell'impossibile
La sua presenza ha aperto una breccia nel muro dell’impossibile, verrebbe da dire. I giornali e le riviste esposte nel suo chiosco hanno restituito qualche sorriso sui marciapiedi e anche noi, che alle edicole siamo affezionati per mestiere, ci rallegriamo. C’è ancora chi ci crede. C’è qualcuno che ha fiducia nei giornali e nelle edicole di città, c’è qualcuno che ha ancora tanta voglia di lavorare e di mettersi in gioco, soprattutto di mandare avanti, dal punto di vista economico e non solo, la sua numerosa famiglia (moglie e tre figli) che abita nella vicina Usmate. Un inno alla speranza, una storia di riscatto che ha per protagonista il 48enne Zakir Hossain.
"Sono arrivato in Italia nel 1999"
"Attualmente lavoro per una cooperativa alla Granarolo - ha spiegato l’uomo - Purtroppo non guadagno molto. Ho una famiglia da mantenere. Per questo motivo ho deciso di prendermi qualche settimana di ferie e, nel frattempo, di provare a riaprire questa edicola che sapevo chiusa da tempo. Se le cose dovessero andare bene io proseguirò nel mio impiego in Granarolo mentre mia moglie verrebbe qui a lavorare in edicola".
L’edicolante ha anche voluto ripercorrere la decisione di abbandonare la sua terra d’origine in cerca di fortuna.
"Nel 1999, quando avevo 23 anni, dopo un lungo viaggio durato parecchi giorni, sono arrivato in Italia - ha proseguito l’edicolante - Non ero solo ma con alcuni amici. Ricordo che siamo stati giorni e giorni su un camion, abbiamo attraversato tutta la Russia e poi l’Europa orientale. Acquistare questa edicola significa tanto per me e la mia famiglia. I primi giorni che ho aperto si sono fermate poche persone mentre, con il passare dei giorni, la vendita di giornali è aumentata. A breve attiverò anche altri servizi come, per esempio, il ritiro dei pacchi. Amo l’Italia e Arcore mi piace molto".
Una buona notizia... anche per noi
Dunque nel panorama desolante delle chiusure delle edicole anche il nostro gruppo editoriale (in edicola, ad Arcore, con il Giornale di Vimercate) deve ringraziare Hossain che ha deciso di andare controcorrente, di ritornare ad offrire non solo un servizio per la cittadinanza ma, al tempo stesso, un presidio per il quartiere.
Un’edicola che riapre non è una notizia, è una "notiziona" perché cerca di arginare una (purtroppo) inesorabile tendenza: le saracinesche (non solo quelle delle edicole) si abbassano anche ad Arcore con ritmo costante ogni giorno. E non si alzano più. Ma davanti a questo piccolo miracolo di via Golgi viene voglia di ignorare ogni statistica e accendere un cero a qualche santo. Che sia un segnale?