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Dalla Biennale di Venezia al Museo Scalvini di Desio le creazioni di Afran

L'esposizione sarà inaugurata sabato 1 aprile alle 17.30: in un caleidoscopio di colori e materiali un messaggio su cui riflettere.

Dalla Biennale di Venezia al Museo Scalvini di Desio le creazioni di Afran
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Dalla Biennale di Venezia al Museo Scalvini di Desio le creazioni di Afran. "Smarriti in una selva luminosa", è il titolo della mostra a cura di Cristiano Plicato, che sarà inaugurata sabato in Villa Tittoni. In esposizione dipinti, sculture e alcune installazioni site-specific.

Al Museo Scalvini di Desio in mostra le creazioni di Afran

Un progetto ambizioso, realizzato in collaborazione con Ma-Ec Gallery che da anni segue il percorso artistico di Afran. Le sue opere sono state esposte nei maggiori musei, alla Biennale di Venezia, alla Triennale di Milano, allo Spielzeug Museum di Basilea, solo per citarne alcuni. Scrive il critico Simona Bartolena:

“Di fatto il nostro mondo non è più scuro come quello medievale di Dante, il nostro è meraviglioso, tecnologico, iperconnesso; un mondo che ha potuto imparare dalle grandi guerre, che ha abbattuto il muro di Berlino, ma paradossalmente ci ritroviamo nel 2023 a scavare trincee nella maniera più rudimentale mentre contemporaneamente controlliamo le posizioni avversarie con dei droni”.

Nelle opere le contraddizioni del mondo contemporaneo

Camerunense trapiantato in Italia, i lavori di Afran, che si potranno vedere anche nella mostra "Smarriti in una selva luminosa" al Museo Scalvini, si concentrano sulle contraddizioni che caratterizzano la società contemporanea, che mette al centro la necessità di apparire. Da qui la scelta della stoffa – del Denim in particolare, tessuto con valore simbolico –, per Afran  "un materiale nel quale ciascuno può 'plasmare'  la propria identità, costruendosi la propria immagine esteriore". L'artista  usa mezzi espressivi differenti per veicolare il proprio messaggio. Ne esce un gioco di sovrapposizioni, di contaminazioni culturali, con riferimenti alla tradizione occidentale e alle radici africane, in cui emerge la complessità del nostro tempo, lasciando uno spazio di riflessione.

"Un gioco di sovrapposizioni e contaminazioni culturali"

Pacchi Amazon che diventano cavalli di Troia da accogliere in casa propria o vitelli d’oro da idolatrare, funghi allucinogeni coperti dai loghi delle più note piattaforme social, maschere tribali composte dalle medesime icone, statue classiche deturpate da un tentativo di decorazione “finito male”, sculture sacre coperte di elegantissimi pattern floreali:  "un caleidoscopio di colori e materiali, Afran ci proietta in un mondo affascinante, che custodisce dietro alla sua piacevolezza un messaggio su cui riflettere”.

Sabato 1 aprile l'inaugurazione

La mostra sarà inaugurata sabato, 1 aprile, al Museo Scalvini, in via Lampugnani 62. Potrà essere visitata fino al 30 aprile, nei seguenti orari: da giovedì a domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18. Resta chiusa per Pasqua domenica 9 aprile.

 

 

 

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