Arcore

Dalla "tuta gialla" alla cittadinanza italiana, la bellissima storia di integrazione di Almiron

Una bellissima storia di integrazione, piena di tanta voglia di fare sacrifici e di cercare un futuro migliore quella che arriva da Arcore e che ha per protagonista il 37enne Almiron Bala, un volto conosciuto, stimato e benvoluto in tutta la città

Dalla "tuta gialla" alla cittadinanza italiana, la bellissima storia di integrazione di Almiron
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Una bellissima storia di integrazione, piena di tanta voglia di fare sacrifici e di cercare un futuro migliore quella che arriva da Arcore e che ha per protagonista il 37enne Almiron Bala, un volto conosciuto, stimato e benvoluto in tutta la città. Il suo è un esempio di impegno e dedizione, coronato con l'anno appena trascorso da volontario della Protezione civile arcorese e una lezione per tutti coloro che ancora faticano  ad abbattere le barriere culturali.

Dopo domani, lunedì 8 luglio, per Almiron, nato e cresciuto in Macedonia, e per la sua famiglia sarà una giornata da ricordare. Infatti il volontario ricevera la tanto attesa cittadinanza italiana. A conferirla sarà direttamente il sindaco Maurizio Bono e la cerimonia avrà inizio alle 10.30 nella Sala del Camino di Largo Vela.

Una bellissima storia di integrazione

La storia di Almiron, imprenditore affermato nel campo dei servizi riguardanti le pulizie (è titolare dell'impresa A.R.B. Servizi), affonda le sue radici a partire dal 26 dicembre del 2011 quando lasciò Debar, la città dove è nato e cresciuto in Macedonia, per approdare in Italia insieme alla sua allora fidanzata Ruana, oggi compagna di vita e madre dei suoi due figli.

"Ricordo ancora quel giorno come se fosse ieri  perchè al mio arrivo mi accorsi subito che non c'era in giro nessuno per le strade di Arcore e non riuscivo a capire come mai - ha raccontato Bala - Subito la mia compagna mi disse che qui il 26 dicembre si festeggia Santo Stefano e che tutti sono a casa da scuola o dal lavoro. Allora mi tranquillizai. Scherzi a parte sono davvero contento della scelta che ho fatto, amo l'Italia e al vostro Paese devo davvero molto. Il mio futuro è qui. Io e Ruana siamo originari dello stesso paese ma ci siamo incontrati quasi per caso. Infatti lei si era trasferita qui già da molti anni. Molto prima di me. Un'estate lei torno in Macedonia per trascorrere le vacanze  e li i nostri sguardi si sono incrociati per la prima volta e fu subito amore. Quando arrivai in Brianza ci stabilimmo ad Usmate Velate e dopo qualche anno ci siamo sposati e trasferiti ad Arcore".

La gavetta

Una volta arrivato in Italia Almiron lavorò per  qualche anno in un'impresa di pulizie prima di dare vita ad un vero e proprio impero nel campo delle pulizie.

"Nel 2015 decisi di mettermi in proprio e di aprire una attività tutta mia - ha continuato il 37enne - Nel giro di dieci anni sono riuscito a realizzare il mio sogno. Ad oggi posso contare sul valido aiuto di ben 18 dipendenti ai quali vanno aggiunti anche quelli che lavorano per le cooperative. In totale poco meno di una trentina di persone. Già da qualche anno ho anche acquistato un locale che ho trasformato nella sede della mia azienda e che si trova in centro città, in via Umberto Primo, accanto alla Chiesa di Sant'Eustorgio. Una posizione strategica che mi invidiano tutti, a tal punto che durante l'ultima campagna elettorale molti rappresentanti dei partiti arcoresi la volevano acquistare per trasformarla nella loro sede di partito".

Il volontariato in Protezione civile... e gli insegnamenti trasmessi da suo papà

Durante lo scoppio della pandemia nella mente del 37enne inizia a farsi largo l'idea di mettersi in prima fila per fare volontariato con le tute gialle arcoresi guidate da Giovanni Sala.

"Io arrivo da una famiglia che ha sempre creduto fortemente nei valori del volontariato e nell'aiuto del prossimo - ha continato Bala - Mio papà era docente di musica e ha lavorato molti anni come maestro nella scuola elementare del mio paese.  In aggiunta, per tanti anni, in Macedonia,  ha ricoperto il ruolo di vicepresidente dell'associazione che riuniva gli invalidi. Lui mi ha sempre incitato a mettermi a disposizione per chi ha bisogno una mano perchè nella vita non ci sono certezze e non sai mai cosa ti può riservare il destino. Durante la pandemia mi recavo in Comune praticamente ogni giorno per sanificare i locali. Da quei giorni decisi di iniziare il mio percorso di volontariato con la Protezione civile. Lo scorso anno ho superato il corso e in queste settimane festeggio un anno con i fantastici volontari. Sono davvero un bellissimo gruppo, molto affiatato. Arcore mi ha accolto, mi ha dato tanto, ha dato da mangiare a me e alla mia famiglia: mettermi a disposizione per chi ha bisogno è un modo per ripagare quanto ho ricevuto. Io voglio rimanere qui e la cittadinanza italiana che riceverò lunedì dalle mani del sindaco è un sogno. L'auspicio è che i miei figli possano raggiungere traguardi professionali importanti e magari, chissà, un giorno lavorare per lo Stato italiano nella pubblica amministrazione. Purtroppo, in questi anni, ho dovuto anche affrontare alcune situazioni spiacevoli con qualche italiano, fortunatamente pochi, che mi hanno detto chiaramente che sono venuto qui a rubare il lavoro agli italiani. Ho cercato di far capire in tutti i modi a queste persone che non è vero, che se si ha la voglia di lavorare c'è posto per tutti... ".

Grande festa in Municipio

Ora è già iniziato il conto alla rovescia per la cerimonia di lunedì mattina in Largo Vela che si preannuncia molto partecipata e festosa.

"In questi anno ho avuto la fortuna di incontrare moltissime persone alle quali voglio veramente bene, elencarle tutte è davvero difficile perchè rischierei di dimenticarmi di qualcuno.  Per questo motivo ho voluto organizzare una bellissima festa con tantissimi arcoresi - ha concluso Bala - Ci tengo davvero a ringraziare tutte le persone che ho incontrato in questi anni e che mi hanno aiutato a diventare quello che sono. Un grande grazie anche al sindaco Maurizio Bono".

 

 

 

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