In Consiglio a Monza

Disertano il minuto di silenzio per Berlusconi e scatta la polemica

Il Centrodestra si è sollevato contro Lab Monza assente in Aula urlando: "Vergogna"

Disertano il minuto di silenzio per Berlusconi e scatta la polemica
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Lab Monza ha disertato come atto politico il minuto di silenzio e la commemorazione in Aula consigliare a Monza di Silvio Berlusconi che si è svolta lunedì sera, 12 giugno 2023, giorno della sua morte ed è finita sotto attacco da parte del Centrodestra che ha urlato: "Vergogna" ai tre giovani rappresentanti dello schieramento di Sinistra.

Assente in Aula Lab Monza

I consiglieri comunali Lorenzo Spedo e Francesco Racioppi assieme all'assessora Arianna Bettin lunedì sera sono regolarmente arrivati in Comune, ma al posto di sedersi in Assise, sono rimasti fuori tutto il tempo della commemorazione (circa un'ora e mezza).

Hanno deciso di non partecipare al momento istituzionale di commemorazione di Berlusconi in cui si sono susseguiti interventi sia da parte di  esponenti della minoranza, ma anche della maggioranza di Centrosinistra, sindaco Paolo Pilotto e presidente del Consiglio Cherubina Bertola compresi.

Un gesto che non è passato inosservato e che ha immediatamente sollevato un'ondata di polemiche da parte del Centrodestra, culminato nel gesto politico forte di Stefano Galli (Fratelli d'Italia) che ha scelto di restare in silenzio un minuto durante il suo intervento "per insegnare il rispetto a chi è rimasto fuori".

L'attacco del Centrodestra

Il primo a notare l'assenza e a farla pesare è stato l'ex sindaco di Monza (azzurro passato in Fratelli d'Italia recentemente) Dario Allevi che ha tuonato più volte: "Vergogna" all'indirizzo dei tre giovani esponenti di Lab Monza, per poi commentare:

Una pagina tra le più vergognose della storia del consiglio comunale di Monza. Non entrano in aula nel momento della commemorazione di Silvio Berlusconi, non assistono nemmeno al discorso che il loro sindaco pronuncia evidenziando il carattere unitario e rappresentativo di tutta l'Amministrazione, poi entrano in aula col ghigno di chi è convinto di aver compiuto un grande gesto rivoluzionario e, da codardi quali sono, non hanno neanche il coraggio di rivendicarlo. Questa ieri sera la grande impresa di Lab Monza, la moderna sinistra locale!
Un comportamento umano e personale inqualificabile che ognuno giudicherà come meglio crede.
Ma politicamente siamo davanti ad un bivio: o il sindaco parla a nome di tutta la sua maggioranza ed esige di conseguenza che soprattutto i suoi delegati, gli assessori, lo seguano; oppure vige la regola che ognuno fa ciò che gli pare, anche in barba al primo cittadino, pur di strizzare l'occhio ai propri fan oltranzisti e odiatori seriali. Monza non merita questa pantomima!

"E' disdicevole per un assessore e i consiglieri si sono squalificati con questo gesto, nemmeno davanti alla morte c'è stato rispetto, lontani i tempi in cui Almirante partecipò ai funerali di Berlinguer", ha detto poi Marco Monguzzi (Fdi).

Il leghista Simone Villa è stato altrettanto tranchant parlando di "antiberlusconismo piccolo e codardo" e ne ha fatto un caso di "caduta di stile istituzionale": "I responsabili della scortesia devono chiedere scusa in primis al sindaco a cui hanno mancato di rispetto".

Le motivazioni di Spedo

Hanno aspettato la fine degli interventi e il minuto di silenzio per rientrare in Aula, ma anche davanti agli attacchi non hanno preso la parola in Aula per spiegare il loro gesto.

Lorenzo Spedo lo ha definito "un gesto che richiede coraggio". A lui però è mancato quello di rivendicarlo (non lo ha fatto in Aula consigliare intervenendo a microfono, ma ha affidato a un videomessaggio su Facebook a posteriori le sue motivazioni, senza partecipare invece al dibattito in Consiglio comunale).

Qui ha spiegato

Lo abbiamo fatto nel modo più discreto, siamo entrati solo dopo, evitando interventi polemici per non urtare la sensibilità di nessuno. E' stata una scelta precisa non parlare in Consiglio comunale. Siamo cattivi? In Aula c'è stata una commemorazione politica e il nostro atto politico è stato quello di non partecipare. Sarebbe stato ipocrita farlo.  Per me il punto più basso della politica italiana dal 1945 ad oggi è rappresentato da Silvio Berlusconi. Ha lasciato il Paese peggio di come lo aveva trovato, e oggi anche all'estero lucidamente lo ricordano quasi solo per la collezione di gaffe, processi, scandali, conflitti d'interessi, leggi ad personam, legami inquietanti. Oggi alcuni di coloro che lo hanno commemorato lo aveva mollato per salire su altri carri, quindi quei discorsi sono apparsi ancora più finti e strappalacrime.  Ringrazio tutti coloro che in ogni parte d'Italia hanno fatto come noi, non partecipando al minuto di silenzio.

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