Domiciliari a Ilaria Salis, il colpo di scena
Concessi da Budapest proprio adesso che la monzese è candidata alle Europee per la Sinistra
Una decisione che sembra confermare che quello di Ilaria Salis fin dall'inizio era un caso politico. Sono stati concessi i domiciliari alla maestra 39enne di Monza detenuta in Ungheria proprio adesso che è candidata alle Europee per la Sinistra.
Concessi i domiciliari a Salis
Dopo fiaccolate, appelli, trattative diplomatiche, solo oggi, 15 maggio 2024, dopo oltre un anno di detenzione, è stato accolto dal tribunale di seconda istanza ungherese il ricorso presentato dai legali di Ilaria Salis che ha così ottenuto i domiciliari a Budapest. Quello per cui il papà Roberto si è battuto strenuamente negli ultimi mesi nella speranza che dopo l'ottenimento dei domiciliari in Ungheria si potesse fare richiesta per quelli in Italia.
All'Ansa l'avvocato della maestra monzese Gyorgy Magyar ha detto: "La corte di appello ha accettato il nostro ricorso. Lei ha garantito che non scapperà e avrà un braccialetto elettronico e il tribunale aspetta soltanto il pagamento della cauzione, che ammonta a 40 mila euro".
Gli avvocati avevano presentato ricorso al diniego dei domiciliari all'udienza del 28 marzo durante il processo che vede la maestra monzese accusata di lesioni ai danni di due neonazisti durante una manifestazione avvenuta ormai 15 mesi fa.
Il commento del papà
Sempre all'Ansa, il papà di Ilaria Salis ha commentato: "Ilaria è entusiasta di poter finalmente uscire dal carcere e noi siamo felicissimi di poterla finalmente riabbracciare. Non è ancora fuori dal pozzo ma sarà sicuramente molto bello poterla riabbracciare dopo 15 mesi, anche se finché è in Ungheria io non mi sento del tutto tranquillo".
Soddisfazione intanto è stata espressa anche dal ministro della Giustizia Carlo Nordio e dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Adesso si dovrà capire se è effettivamente possibile che Ilaria Salis torni in Italia.
Il gesto della candidatura
Il tutto accade in piena campagna elettorale, perché Salis è candidata capolista nella circoscrizione nord-ovest alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno per Alleanza Verdi Sinistra.
In caso di elezione al Parlamento europeo infatti Ilaria Salis potrebbe beneficiare dell’immunità parlamentare, grazie alla quale sarebbe scarcerata.
Intanto il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama su Facebook ha commentato: "Ilaria Salis va ai domiciliari. Il tribunale di Budapest ha accolto il ricorso presentato dai suoi legali. Candidare Ilaria Salis nelle nostre liste per le Europee è stata la scelta giusta. La dimostrazione che era necessario accendere i riflettori sulla vicenda perché si arrivasse a un esito conforme allo stato di diritto. Quello che si è rifiutato di fare il Governo Meloni per mesi per non disturbare l’amico Orban, o più semplicemente perché la destra la sentenza sulla Salis l’aveva già emessa. Felice per la sua prossima scarcerazione, ennesima vergogna per il nostro esecutivo".
Domani papà Salis a Monza
Intanto proprio domani, 16 maggio 2024, Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, nella mattinata sarà a Monza in via Italia / angolo via Piermarini al banchetto elettorale della Sinistra a rappresentare la figlia.
"Ilaria Salis è una cittadina italiana e come tale dovrebbe essere tutelata, nel suo paese e all’estero. Ilaria è detenuta in attesa di un processo in condizioni ignobili. La violazione dei diritti di Ilaria è la violazione dei diritti di tutte e tutti gli italiani. Il Governo italiano, amico di quello ungherese, non ha fatto niente per garantire i suoi diritti. Ilaria ha diritto ad un giusto processo, a condizioni di detenzione dignitose, a colloqui regolari. Ha diritto di aspettare il suo processo agli arresti domiciliari al pari di ogni cittadino dell’Unione Europea. Una battaglia per Ilaria, una battaglia per i diritti civili. Per la dignità dell’Europa", la posizione del partito che l'ha candidata.
E mentre il suo consenso cresceva, l'Ungheria ha scelto di scarcerarla.