Dopo il decesso in cantiere a Besana i sindacati si uniscono: "Morire ancora a causa del lavoro nel 2022 è vergognoso e inaccettabile"
Duro l'intervento dei responsabili del settore edile di Uil, Cisl e CGIL di Monza
Dopo l'incidente sul lavoro che ieri, martedì 11 gennaio 2022, a Besana in Brianza, ha provocato la morte del 50enne casatese Stefano Anastasio, le tre sigle sindacali si uniscono: "Morire ancora a causa del lavoro nel 2022 è vergognoso e inaccettabile".
"Il cantiere è un campo di battaglia"
Duro l'intervento dei responsabili del settore edile di Uil, Cisl e CGIL di Monza
"Ancora una volta la ripresa del settore e l’uscita dalla crisi, diventa fattore penalizzante per la vita dei lavoratori, costretti ad operare in condizioni non idonee e soprattutto non in sicurezza - denunciano Giuseppe Mancin , Roberto Scotti e Gian Franco Cosmo - Il carico di lavoro, derivato dagli innumerevoli contratti firmati, le tempistiche per lo svolgimento degli stessi e la poca maestranza a disposizione, porta il cantiere ad essere un campo di battaglia e non un luogo sicuro dove poter lavorare".
Per i sindacati, gli infortuni morali sul lavoro "non sono morti bianche, sono tragedie che gridano vendetta rispetto a chi ne ha responsabilità".
"Le normative sulla sicurezza esistono, non vengono applicate"
"Le normative sulla sicurezza esistono, non vengono applicate - continuano Giuseppe Mancin , Roberto Scotti e Gian Franco Cosmo - Le richieste per far si che quanto sta accadendo negli ultimi anni si blocchi, sono state fatte, ma non sono state prese in considerazione!”.
"Basta lucrare sulla pelle dei lavoratori. È inaccettabile che nel 2022 venga ancora messa a rischio l’incolumità delle persone: è necessaria l’applicazione del contratto di settore ed è importante che si adempia al rispetto delle ore di formazione previste sulla sicurezza sul lavoro. Morire ancora a causa del lavoro nel 2022 è vergognoso e inaccettabile".
I numeri
Le tre sigle sindacali hanno dato anche i numeri che riassumo un 2021 "nero": "Oltre 500mila incidenti e 1.116 vite spezzate ingiustamente".
"Ad oggi siamo l’unico Paese in UE a non avere (e non aver mai avuto) una strategia nazionale in materia salute e sicurezza sul lavoro. Sono previsti 191,5 miliardi di euro del PNRR da investire, questo è il momento di fare investimenti seri in prevenzione, informazione e formazione. Basta contare i morti, servono impegno e risorse affinché il lavoro non sia più una trappola mortale. La Sicurezza sul lavoro deve essere una priorità", hanno concluso dalle segreterie di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Monza.
I sindacati si sono inoltre detti "vicini al dolore della famiglia di Anastasio", rendendosi sin da ora disponibili per qualsiasi tipo di assistenza".