Il congedo speciale del medico di base

Dopo la pensione dottoressa di Meda va a salutare i pazienti più anziani

Patrizia Giugliano esercita in città dal 1987, diventando un punto di riferimento per molti.

Dopo la pensione dottoressa di Meda va a salutare i pazienti più anziani
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Dal 1987 è stata un importante punto di riferimento in tutta Meda. Martedì 28 febbraio 2023 è stato l'ultimo giorno di lavoro del medico di famiglia Patrizia Giugliano, che va in pensione. Nei prossimi giorni saluterà i suoi quasi 1.500 pazienti. E non sarà un congedo banale.

La dottoressa Patrizia Giugliano va in pensione

La dottoressa aveva iniziato in via Libertà con il dottor Nobili (nel frattempo lavorava anche in ospedale, in Dialisi), poi in un altro studio con il dottor Pozzi, infine nell’attuale ambulatorio in via Indipendenza insieme ad altri tre medici.

«E’ un traguardo importante perché questo è diventato tutto un altro lavoro rispetto a quando ho iniziato - spiega la dottoressa - Anche se, a dir la verità, se rinascessi farei questa scelta altre mille volte. E’ un orgoglio essere stata un punto di riferimento per la mia comunità».

Sin da piccola voleva fare il medico

Ed è propria con tanta soddisfazione che la professionista ripercorre la sua carriera. L’esordio in via Libertà era stato preceduto dal percorso scolastico e universitario interamente affrontato a Milano.

«Dalla mia classe delle elementari vedevo l’ospedale Fatebenefratelli e dicevo tra me e me che avrei fatto il medico».

Dopo la laurea in Statale è arrivata la specializzazione in Nefrologia.

«Anche se poi la scelta che ho fatto è quella che tutti voi conoscete, ovvero di diventare medico di base. Tanti si lamentano della nostra categoria, eppure sto ricevendo in questi giorni tantissimi messaggi di stima e gratitudine. La parte più bella di questo lavoro è svegliarsi la mattina e avere sempre voglia di fare, di programmare. Del resto, si nasce medico e si muore medico. Continuerò a esserlo fino all’ultimo giorno della mia vita. Si dà molto, si riceve molto. Per me è stato sicuramente così».

Dopo aver avuto il Covid era tornata subito a curare i pazienti

E il suo amore per la professione, unito a grande spirito di servizio, si è manifestato in modo evidente anche durante il periodo più duro della pandemia da Covid-19. Nell’ottobre 2020, infatti, la dottoressa aveva contratto il virus ed era stata ricoverata all’ospedale San Gerardo di Monza. Subito dopo aver vinto questa dura battaglia, si è rimessa in campo, tornando in prima linea a curare i suoi assistiti.

Dopo la pensione andrà a salutare i suoi pazienti più anziani

La dottoressa Giugliano ha avvisato i suoi pazienti con largo anticipo che oggi sarebbe stato il suo ultimo giorno di lavoro. Quasi nessuno ha però cercato un sostituto:

«Mi hanno detto tutti: aspettiamo, vediamo. Un bel segnale di stima, questo dimostra che il medico è un amico di famiglia».

Anche per questo si congederà da loro in maniera speciale:

«Questa settimana farò il giro di tutti i pazienti più anziani: voglio salutarli, ringraziarli e rassicurarli uno a uno».

Il ricordo più bello e quello più triste

Prima di tracciare una riga, inesorabili i ricordi, con sentimenti contrastanti.

«Il più bello? Quando ho comunicato a un mio paziente che era guarito da una leucemia. Una soddisfazione ancor più grande perché era stata una mia intuizione in sede di diagnosi e si trattava di una forma piuttosto rara». Il più brutto? «Tanto tempo fa, la morte di Paola, una ragazza di 19 anni. Una giovane bellissima. Aveva un sarcoma, l’ho seguita per due anni. Negli ultimissimi suoi giorni sono stata sempre con lei e i suoi genitori. Morì tenendomi la mano, in piena notte. Quando incrocio la sua mamma e il suo papà ci abbracciamo ancora con tanta commozione…».

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