Concorezzo

E' di un concorezzese il progetto per il nuovo Parlamento albanese

Grazie al suo progetto il 35enne concorezzese Leonardo Ronchi ha vinto il bando per la realizzazione dei nuovi uffici del Governo a Tirana

E' di un concorezzese il progetto per il nuovo Parlamento albanese
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Da Concorezzo a Osaka, passando per Parigi e, infine, Tirana. E’ questo il percorso compiuto dal 35enne Leonardo Ronchi, giovane architetto concorezzese che nei giorni scorsi si è tolto un’altra splendida soddisfazione. Il team dello studio "Coldefy", uno degli studi di architettura francesi più rinomati e importanti al mondo, di cui Ronchi fa parte, si è aggiudicato il primo posto ad un concorso internazionale indetto dal governo albanese.

Una vittoria ottenuta contro i più grandi studi di architettura al mondo

Una vittoria importante (raggiunta battendo  i migliori studi internazionali di architettura dal calibro di Zaha Hadid, Snohetta Embt e SO-IL) che permetterà al professionista concorezzese di  mettere la sua firma sul nuovo hub amministrativo che verrà realizzato a Tirana per il governo albanese. Questo progetto di 31mila  metri quadrati riunirà oltre 20 istituzioni governative sotto lo stesso tetto, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza amministrativa, promuovendo al contempo una maggiore accessibilità e impegno pubblico. Accanto agli uffici ci sarà anche la nuova sede del parlamento albanese.
Un successo, quello di Ronchi, che arriva nove mesi dopo un altro importante riconoscimento  internazionale. Sempre il suo studio di architettura si era, infatti, aggiudicato il concorso indetto dal Ministero degli Esteri francese per realizzare il padiglione transalpino all’Expo di Osaka in programma il prossimo anno.

"Sono molto contento"

Dalle parole del professionista,  classe 1989, traspare tutta la soddisfazione per il grande traguardo raggiunto.

"Sono davvero molto contento, sia a livello personale che ovviamente per i meriti professionali che ne conseguono - ha sottolineato Ronchi -  Abbiamo lavorato in equipe, precisamente una partnership che comprendeva, oltre a Coldefy, anche lo studio albanese Atelier 4, Sempervirens,  AEI Progetti e l'artista milanese Jacopo Foggini. Il design pensato per la nuova struttura che sorgerà nella capitale albanese combina i moderni principi architettonici con elementi del patrimonio culturale dell'Albania. Le caratteristiche principali del complesso includono piazze aperte, spazi di lavoro flessibili e cortili paesaggistici, tutti progettati per promuovere l'interazione tra le agenzie governative e il pubblico. Un piano terra trasparente, accessibile al pubblico, integrerà aree commerciali e spazi esterni, creando una connessione senza soluzione di continuità tra ambienti interni ed esterni".

Servizi governativi albanesi più accessibili

Obiettivo primario del progetto è quello di migliorare l'efficienza delle istituzioni pubbliche albanesi centralizzando gli uffici, precedentemente sparsi, in un centro amministrativo unificato.  Il nuovo cluster ha lo scopo di rendere i servizi governativi più accessibili.

"Il tema della sostenibilità è stato prioritario nel nostro progetto - ha continuato Ronchi - Il complesso sarà caratterizzato da terrazze verdi sul tetto, sistemi di raccolta dell’acqua piovana e soluzioni di raffreddamento naturali attraverso cortili paesaggistici, contribuendo a ridurre la sua impronta ecologica. Queste caratteristiche non solo contribuiscono alla resilienza ambientale della città, ma posizionano anche il progetto come modello per lo sviluppo urbano sostenibile nella regione".

Architetto... e figlio d'arte

Il giovane, figlio d’arte (mamma designer, papà e fratello musicisti) ha anche voluto ripercorrere il suo percorso professionale.

"Dopo essermi laureato in Architettura al Politecnico di Milano,  mi sono formato professionalmente proprio in Giappone, nel 2016, dal famoso architetto Sou Fujimoto: è stato proprio lui a disegnare il masterplan di Expo 2025 - ha continuato il professionista - Per il mio percorso professionale il Giappone ha sempre rappresentato un punto di riferimento importante, mi sono sempre sentito più affine all’approccio creativo giapponese all’architettura piuttosto che a quello occidentale. Proprio grazie a un approccio diverso alla disciplina, il tutto in un contesto culturalmente vibrante come Parigi, dove vivo e progetto, cullo l'aspirazione di continuare a consolidarmi sempre di più nel panorama internazionale senza smettere di sperimentare e sviluppare nuove soluzioni sia pratiche sia concettuali riguardanti l'architettura ed il design".

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