Elezioni suppletive a Monza, Forza Nuova propone a Roberto Vannacci la candidatura
Il partito di estrema destra vuole proporlo per le suppletive del 22 e 23 ottobre ma lui ha già chiarito: “Voglio continuare a fare il soldato"
Il suo nome è diventato noto a tutti in Italia negli ultimi giorni e ora, sull'onda delle polemiche per il suo libro arriva anche la proposta di una candidatura in Senato per il posto rimasto libero dopo la morte di Silvio Berlusconi. Forza Nuova ha infatti proposto al generale Roberto Vannacci di candidarsi alle suppletive di Monza, che si terranno domenica 22 e lunedì 23 ottobre 2023.
Elezioni suppletive a Monza, Forza Nuova propone a Roberto Vannacci la candidatura
Il partito di estrema destra, in un comunicato, ha spiegato che il segretario Roberto Fiore ("l'unico uomo politico ad aver difeso il generale Vannacci per il suo libro e le sue parole") ha proposto al generale dell'Esercito di candidarsi per un posto in Senato.
"Nella speranza che sia contro la guerra, e contro la follia vaccinale chiedo a Roberto Vannacci di presentarsi, per Forza Nuova, alle elezioni suppletive di Monza. Un atto di coraggio che lombardi ed italiani apprezzerebbero. Gli italiani vogliono una Rivoluzione Italiana".
Lui risponde "Voglio continuare a fare il soldato"
Il generale Vannacci nelle ultime ore ha già fatto sapere di non essere interessato alla proposta di Forza Nuova. “Io faccio il soldato e voglio continuare a fare il soldato" ha dichiarato, di fatto declinando la proposta.
Il generale Vannacci e le polemiche per il suo libro
Vannacci se la prende con quella che definisce "la dittatura delle minoranze". Pesanti le polemiche innescate da alcuni passaggi da lui scritti sugli omosessuali come ad esempio il seguente:
“Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione. Non solo ve lo dimostra la natura, che a tutti gli esseri umani concede di riprodursi, ma lo dimostra la società: rappresentante una strettissima minoranza del mondo”.
"La normalità è l'eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionale che ha vietato termini che fino a pochi anni fa erano nei nostri dizionari".
Non meno forte la presa di posizione del generale in difesa dell'italianità.
“Anche se abbiamo seconde generazioni con gli occhi a mandorla, il riso alla cantonese e gli involtini primavera non fanno parte della cucina e della tradizione nazionale. Anche se Paola Enogu è italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentino l’italianità”.
Nel libro vengono inoltre toccati temi come la legittima difesa e la questione dei migranti.
Le polemiche e il sollevamento
Come era ben facile prevedere, il libro ha sollevato un vespaio di polemiche.
Sulla vicenda ha preso posizione anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha apertamente parlato di "farneticazioni personali":
“Il Generale Vannacci ha espresso opinioni che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione. Per questo sarà avviato dalla Difesa l’esame disciplinare previsto”.
La difesa: “Frasi decontestualizzate”
Dopo le polemiche è intervenuto anche lo stesso Vannacci, che ha parlato, come riportano i colleghi di NewsPrima.it, di decontestualizzazione e strumentalizzazione delle sue parole:
“Al ministro non replico, mi attengo a quelle che sono le sue disposizioni. Ciò che mi procura disagio è la strumentalizzazione: sono state estratte frasi dal contesto e su queste sono state costruite storie che dal libro non emergono. Sono amareggiato dalla decontestualizzazione e dal processo a delle opinioni: Giordano Bruno lo hanno bruciato perché aveva un pensiero controcorrente, meno male abbiamo superato quei momenti”.
“Se metterò a rischio la carriera lo avrò fatto per una giusta causa: la lotta al pensiero unico. Gli omosessuali non sono normali tanto quanto non lo sono io. Sono una persona che ha fatto scelte diverse, cose e di cui vado fiero. E sarei altrettanto fiero se fossi omosessuale".
E sulle accuse di razzismo:
“Ho combattuto fianco a fianco, mano nella mano, con persone di etnia africana, mediorientale, tajiki, pasthun. L’accusa di razzismo è un’invenzione dei media. Senza mai tirarmi indietro ho rischiato la pelle per ideali e principi di etnie diverse, se non le vogliamo chiamare razze, ma non possiamo dire che non esistono etnie, culture, civiltà diverse”. Il libro lo riscriverei senza alcun problema, mai avuto paura delle mie opinioni”.
Quando sono le elezioni suppletive a Monza per il posto lasciato da Silvio BBerlusconi
Tornando alle suppletive a Monza si voterà domenica 22 e lunedì 23 ottobre 2023. Al momento tra i candidati per il collegio uninominale di Monza al Senato c'è Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza Calcio, proposto da Forza Italia e dalla famiglia Berlusconi. Nelle scorse settimane tra i candidati è spuntato anche il nome dell'attivista per la tutela dei diritti civili e delle libertà individuali Marco Cappato, proposto da parte del mondo radicale e liberale.