Parlano i sindacati

Ennesima vittima sul lavoro. La Cisl tuona "Anno nuovo, stessi drammi"

I sindacati insorgono per l'ennesima morte sul lavoro e tornano a ribadire l'importanza della formazione e dei controlli. 

Ennesima vittima sul lavoro. La Cisl tuona "Anno nuovo, stessi drammi"
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Ennesima vittima sul lavoro. La Cisl tuona "Anno nuovo, stessi drammi. La tragica conta dei morti sul lavoro non subisce interruzioni, nei nostri territori, come nel resto del Paese".

Ennesima vittima sul lavoro. La Cisl "Anno nuovo, stessi drammi"

Mentre la Brianza e il Lecchese piangono la morte di Luca Blondi, il giardiniere 50enne che ieri, giovedì 3 febbraio, ha perso la vita mentre stava lavorando a dei lavori di potatura a Lissone, insorgono i sindacati per l'ennesima vittima sul lavoro e tornano a ribadire l'importanza della formazione e dei controlli.

"La Brianza conta già la seconda vittima di un incidente lavorativo del 2022" - si legge in una nota della Cisl Monza Brianza Lecco diffusa in queste ore. La prima vittima dell'anno, meno di un mese fa, in un cantiere a Besana in Brianza dove ha perso la vita un operaio 50enne. Senza dimenticare il grave infortunio sul lavoro di inizio anno alla Breviplast di Ornago dove un operaio è rimasto
schiacciato da un bancale. Le sue condizioni, apparse inizialmente molto gravi, sono poi fortunatamente migliorate.

"Servono formazione e controlli"

"Purtroppo – sottolinea Mirco Scaccabarozzi, segretario generale Cisl Monza Brianza Lecco – la tragica conta dei morti sul lavoro
non subisce interruzioni, nei nostri territori, come nel resto del Paese. Anzi. Ormai c’è pure il rischio che questi fatti drammatici vengano accettati da qualcuno con fatalistica rassegnazione, quasi fossero eventi inevitabili, sacrifici comunque sopportabili in nome
della ritrovata produttività post pandemia. Ma ovviamente non da un sindacato, non dalla Cisl. Noi possiamo ribadire per l’ennesima volta come l’unica alternativa siano un aumento delle ore di formazione riservata a lavoratrici e lavoratori e, nello stesso tempo, una forte crescita dei controlli nei luoghi di lavoro. Serve personale ispettivo che conosca a fondo le norme e che queste norme faccia rispettare. E servono sanzioni severe per le aziende che non osservano i regolamenti sulla sicurezza.
L’applicazione approssimativa o, peggio ancora la mancata osservazione delle norme antinfortunistiche, può essere pagata con la vita di una persona".

La Cgil chiede più sicurezza e meno precarietà nel lavoro

In queste ore, dopo la morte del giardiniere di Osnago, anche la Cgil ha voluto esprimere vicinanza e sostegno ai familiari della vittima.

“Indignati e arrabbiati ci uniamo al dolore dei cari della vittima per i quali ci mettiamo a completa disposizione”, ha affermato Giulio Fossati, segretario della Cgil di Monza e Brianza.

“Il Presidente della Repubblica nel suo intervento ha richiamato alla dignità del lavoro invitando il Parlamento e tutto il Paese a impegnarsi per azzerare i morti sul lavoro – continua Fossati –. Abbiamo visto le standing ovation e gli applausi dei parlamentari, ma ancora nulla per migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro e ancora meno per ridurre la precarietà”.

“Anzi – tuona il segretario della Cgil in Brianza – ci tocca vedere attoniti cariche sui giovani e sugli studenti che rivendicano quanto affermato dal Presidente della Repubblica. Bisogna che questo Parlamento e le forze politiche tornino a contatto con la realtà”.

“Abbiamo firmato nel 2020 un protocollo in Prefettura che metteva al centro la formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro nelle scuole di tutti i livelli e in particolare negli istituti tecnici e negli istituti professionali – continua Fossati –. La sicurezza nei luoghi di lavoro, la protezione dei lavoratori e la prevenzione dagli infortuni e dalle malattie professionali devono diventare materia didattica e lo ribadiamo con forza”.

"Non possiamo più aspettare perché moriamo tutti i giorni"

“Quando si attiva l’ufficio scolastico per procedere in questa direzione?”, si chiede il segretario della Cgil. “Noi possiamo più aspettare perché moriamo tutti i giorni. Non sono passati due giorni dalla elezione del Presidente della Repubblica e a Monza e Brianza piangiamo il secondo caduto sul lavoro”, afferma.

“Proprio in questi giorni come Cgil Cisl Uil della Brianza abbiamo scritto una lettera ad ATS Brianza per rimettere il personale degli PSAL a fare attività di vigilanza nei luoghi di lavoro: è impensabile che un territorio produttivo come quello di Monza e Brianza possa essere sospesa la vigilanza nei luoghi di lavoro”, conclude.

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