Albiate

Estorsioni al fruttivendolo, arrestato

Nel 2013 l’esercente Enrico Viganò aveva trovato il coraggio di denunciare l’aguzzino che sotto minaccia gli chiedeva soldi di continuo

Estorsioni al fruttivendolo, arrestato
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Sono trascorsi quasi dieci anni, ma alla fine l’ex fruttivendolo di via Cesare Battisti ad Albiate ha avuto la meglio su un estorsore che per mesi e mesi lo aveva preso di mira. Correva, infatti, l’ottobre del 2013 quando l’esercente Enrico Viganò era stato vessato da Luigi Longoni, un caratese già noto alle Forze dell’Ordine per reati contro la persona, il patrimonio e in materia di stupefacenti.

Estorsioni al fruttivendolo, arrestato

L’uomo, oggi 58enne, aveva preso l’abitudine di presentarsi in negozio da «Enrico il migliore» per farsi consegnare a suon di minacce denaro contante; cifre che andavano dai 10 ai 30 euro alla volta. Grande, grosso e prepotente era solito gridare: «Dammi i soldi o ti rompo le ossa», convinto che così facendo l’albiatese non avrebbe mai trovato il coraggio di denunciarlo.
Invece, le cose non sono andate minimamente secondo le sue aspettative.

La denuncia

Viganò, infatti, come aveva spiegato all’epoca al nostro settimanale, aveva deciso di sporgere regolare denuncia ai carabinieri di competenza territoriale perché non aveva paura di nessuno e riteneva giusto tutelare se stesso e i suoi famigliari.

«Longoni ha scelto la persona sbagliata - aveva raccontato proprio dietro al suo bancone dell’ortofrutta - E’ passato più volte da noi a chiedere soldi minacciandoci, ma mio figlio Cristiano quando ha visto la piega che stava prendendo la discussione non ci ha pensato due volte e ha chiamato i carabinieri ...».

Dovrà scontare una pena di 4 anni 6 mesi e 7 giorni

I militari avevano colto sul fatto il malvivente nonostante al loro arrivo avesse tentato di nascondersi dietro a un frigorifero. Sebbene la loro presenza era andato avanti a minacciare il commerciante giurandogli che al momento del bisogno sarebbe tornato a chiedere denaro senza tante remore. Era scattato così un ordine di carcerazione a carico dell’estorsore, che ora è chiamato a scontare una pena di 4 anni 6 mesi e 7 giorni per i fatti in oggetto.
Il commerciante aveva deciso di perseguire la strada giudiziaria anche per tutelare il figlio convalescente, dopo essere stato coinvolto in uno spaventoso incidente a Seregno nel quale era morto l’amico Cristian Costante, e che si agitava ogni volta che vedeva presentarsi in negozio il prepotente aguzzino.

(in copertina una fotografia di archivio di Enrico Viganò all’interno del suo punto vendita di ortofrutta dove avvenivano le estorsioni a suon di minacce )

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