Polemica

+ Europa Monza contesta il generale Vannacci dopo lo scontro sul referendum di cittadinanza

Francesco Condò (tesoriere di +Europa Monza) e Francesca Tornaghi (consigliera comunale di +Europa a Usmate Velate), hanno consegnato un volantino all'europarlamentare, a cui è seguita un'accesa discussione.

+ Europa Monza contesta il generale Vannacci dopo lo scontro sul referendum di cittadinanza
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Scontro a Desio tra gli attivisti e il generale Roberto Vannacci, venuto ieri, mercoledì 24 aprile, a sostenere il candidato sindaco del Centrodestra, Andrea Villa, sul referendum di cittadinanza. Contestazioni da + Europa Monza.

Polemica tra + Europa e il generale Vannacci

Vannacci si definisce un patriota, ma in realtà è puro etnonazionalismo. Al patriottismo dei sovranisti preferisco quello definito da Mattarella, cioè quello di chi, con origini in altri Paesi, ama l’Italia, ne fa propri i valori costituzionali e le leggi, ne vive appieno la quotidianità, e con il suo lavoro e con la sua sensibilità ne diventa parte e contribuisce ad arricchire la nostra comunità”. Lo afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi, commentando quanto avvenuto a Desio, dove due dirigenti di +Europa, Francesco Condò (tesoriere di +Europa Monza) e Francesca Tornaghi (consigliera comunale di +Europa a Usmate Velate), hanno consegnato un volantino al generale Vannacci.

Le contestazioni sul referendum per la cittadinanza

“Nella discussione che ne è seguita - raccontano Condò e Tornaghi - il generale ha tirato fuori il suo solito campionario di corbellerie, dalla confusione con lo ius scholae, che non è oggetto del referendum, all'utilizzo dell'Arabia Saudita come termine di paragone, dal dire che la cittadinanza è un tema di relazioni internazionali al sostenere che il lavoro non sia un requisito per la cittadinanza, cercando di far intendere che il referendum introduca un automatismo nella concessione della cittadinanza e (mentre il pubblico leghista invocava) invitando a barrare la scheda elettorale con il simbolo della X Mas. Alla fine del suo comizio - continuano i due esponenti di +Europa - il generale ha sostenuto di dire cose di buon senso. Il buon senso invece è riconoscere la realtà migliaia di persone che vivono, lavorano, studiano in Italia e che scelgono l'Italia perché amano questo paese e si riconoscono nei suoi valori costituzionali".

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