Dissesto idrogeologico

Frana sulla ciclabile a Carate Brianza: chiesto il contributo statale

Per la sistemazione del tratto fra Realdino e Agliate il Comune ha avanzato domanda di finanziamento per accedere ai fondi dell’8 per mille.

Frana sulla ciclabile a Carate Brianza: chiesto il contributo statale
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Per la messa in sicurezza del costone franato la scorsa primavera a Carate Brianza sopra la pista ciclopedonale tra Realdino e Agliate, il Comune ha già avanzato richiesta per l’assegnazione delle risorse della quota dell’8 per mille dell’Irpef a diretta gestione statale. Per la sistemazione dello smottamento verificatosi a fine 2019 a Realdino, invece, la strada per finanziarne i lavori di ripristino sarà quella di attingere a futuri bandi regionali per rischio idrogeologico.

Carate, richiesta per accedere ai fondi dell’8 per mille

A darne conto è stata l’assessore ai Lavori pubblici, Rossella Pozzi intervenendo in occasione della discussione del bilancio di previsione approvato in Aula a fine novembre in risposta a una richiesta avanzata via mail dal capogruppo del Partito democratico, Fabio Casiraghi.

«Per l’evento franoso del 18 aprile abbiamo già richiesto un contributo identificato sulla quota dell’8 per mille relativo alle calamità naturali - ha spiegato Pozzi - La richiesta per partecipare a questo contributo è stata presentata il 30 settembre per l’intero importo della perizia redatta dal geologo incaricato del sopralluogo. Si tratta di un intervento per un importo complessivo di 446 mila euro. Per la frana più datata, a Realdino, stiamo cercando nuovi contributi tramite bandi regionali per rischio idrogeologico», ha precisato l’assessore.

Lo smottamento del 2019

Sulla competenza alla messa in sicurezza del fronte franato nel 2019, come si ricorderà, il Consiglio di Stato quest’estate si è recentemente pronunciato dopo un lungo braccio di ferro legale tra il privato proprietario del terreno a monte di via Leonardo da Vinci e l’Amministrazione comunale.

Secondo i magistrati della Quinta sezione lo smottamento non aveva interessato il terreno sovrastante, ma la «scarpata che fa parte della strada», la cui «manutenzione spetta dunque al Comune».

 

 

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