Giro di vite del Comune contro i morosi della mensa
Nonostante continui solleciti tanti genitori non versano quanto dovuto: il debito è di 120mila euro.

Nonostante continui solleciti e la massima disponibilità del Comune a trovare una soluzione per permettere alle famiglie di sanare il debito, c’è chi addirittura non paga la mensa da due anni. E’ di 120mila euro la somma che manca all’appello per quanto riguarda il servizio di refezione scolastica, che viene garantito alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado di Meda attraverso la società «Cirfood». Colpa dei morosi, che non versano quanto dovuto, malgrado diversi richiami da parte del Comune.
Giro di vite nei confronti dei genitori che non pagano la mensa
«Stiamo valutando di far partire le diffide - afferma l’assessore ai Servizi alla persona Mara Pellegatta, annunciando il giro di vite del Comune contro i genitori inadempienti - E’ una questione di rispetto nei confronti di quelli che hanno sempre pagato. Il servizio è sempre stato garantito, non ci permetteremmo mai di fare come quei Comuni che non danno il pranzo agli alunni o gli fanno mangiare pane e acqua, perché pensiamo che la colpa dei genitori non debba ricadere sui figli. D’altra parte, però, è giusto che le regole vengano rispettate da tutti, anche perché se il trend continua a essere questo rischiamo davvero di non riuscire più a garantire la mensa».
"Abbiamo fatto diversi richiami, ma il debito è arrivato a 120mila euro"
L’assessore chiarisce, infatti, che la refezione scolastica è un servizio prepagato mensilmente dal Comune, che anticipa la somma alla «Cirfood» in base ai pasti previsti.
«Questo aspetto è stato più volte ricordato ai genitori, spiegando loro che se non versano il corrispettivo il Comune si trova costretto a usare altri fondi per pagare la società - sottolinea - E fino a quando le cifre sono contenute è un conto, ma 120mila euro sono tanti».
Pugno duro del Comune: se non bastano le diffide si parte con il recupero crediti
Per questo il Comune ha deciso di adottare il «pugno duro» contro i morosi e se le diffide non dovessero essere sufficienti affiderà un incarico per il recupero crediti.
«Abbiamo chiesto anche alla “Cirfood” di intensificare i controlli e di segnalarci situazioni anomale - aggiunge - Per pagare la mensa, infatti, i genitori accedono all’apposito portale della società inserendo il codice dell’alunno e versano l’importo che vogliono per coprire un certo numero di pasti. Può capitare che qualcuno si dimentichi di ricaricare, ma ci sono debiti da mille o addirittura 2mila euro, che significa non pagare il servizio per circa uno o due anni...».
"Massima disponibilità a incontrare i genitori e trovare una soluzione"
Una situazione che amareggia Pellegatta:
«Sia io che l’Ufficio Istruzione siamo sempre disponibili a ricevere i genitori che magari hanno delle difficoltà a pagare. Se ci parlano apertamente si possono trovare delle soluzioni, si valutano delle dilazioni. Ma se dall’altra parte non c’è la volontà di risolvere il problema non possiamo che prendere provvedimenti, per correttezza verso i cittadini rispettosi, che pagano sempre».
"Non è una giustificazione non pagare la mensa perché non si è soddisfatti del servizio"
E a chi dovesse obiettare che non paga la refezione scolastica perché il servizio non lo soddisfa, l’assessore ribatte:
«Non è una giustificazione. Se ci sono problematiche o lamentele sulla qualità del cibo basta mandare una segnalazione e noi effettueremo i dovuti controlli. L’importante è usare sempre i canali corretti, in questo modo si possono affrontare e risolvere eventuali criticità».