Giussano: i vecchi telefonini diventano gioielli
Dietro il progetto, finanziato dall'Unione Europea c'è un ingegnere giussanese
Giussano: i vecchi telefonini diventano gioielli. Dietro il progetto europeo, c'è anche un ingegnere giussanese
L'idea dell'ingegnere Paolo Rosa
Una nuova vita per i vecchi cellulari, che possono diventare polveri metalliche per stampare in 3D, ma anche anelli, orecchini, bracciali e persino gemelli delle camicie. Dietro questa idea c’è anche un ingegnere giussanese, Paolo Rosa, 41 anni, assegnista di ricerca del Politecnico di Milano e collaboratore del Gruppo “Manufacturing Group” che si occupa di sviluppo, costruzione, manutenzione, gestione, utilizzo e fine vita dei prodotti del manifatturiero. Il progetto si chiama «Horizon 2020 Fenix». E l' obiettivo, che stato raggiunto era quello di trasformare i vecchi telefonini in gioielli. Un progetto di economia circolare che ha vinto uno dei bandi di ricerca innovativa ed è stato finanziato dall’ Unione europea. Rosa, ingegnere gestionale che lavora al Politecnico di Milano come ricercatore da 10 anni, ha sviluppato il progetto «Horizon 2020 Fenix», avviato il 1 gennaio 2018, della durata di 40 mesi, che si è appena concluso, ed è stato il referente, coinvolgendo il Dipartimento di Ingegneria gestionale del Politecnico di Milano, (laboratorio Industry 4.0) ma non solo. Hanno lavorato insieme, infatti, centri di ricerca, università e società ognuno con un compito diverso.
«Il progetto si è appena concluso e servirà come base per altri progetti di ricerca - spiega l’ingegnere - Inoltre ha dimostrato come l'alleanza tra aziende e la collaborazione tra imprese di più nazioni siano vincenti».
Una procedura piuttosto complessa, che si è concretizzata grazie all’utilizzo e allo sviluppo di tecnologie d’avanguardia che ha visto la collaborazione di 11 realtà provenienti da Italia, Grecia, Austria, Germania, Romania e Spagna, e che ha trasformato l’Europa in un grande laboratorio.
Un esempio di economia circolare
Il tema è di grande attualità, data l’enorme quantità (oltre 44,7 milioni di tonnellate) di rifiuti elettronici nel mondo, di cui riusciamo a riciclare soltanto il 20%. Ecco che Fenix ci viene in aiuto facendo rinascere dalle proprie ceneri i nostri vecchi cellulari, proprio come la mitologica Fenice.
Un esempio di economia circolare che può dare una mano a salvare l’ambiente, oltre che a creare nuove occasioni lavorative per giovani interessati all’argomento. Idea innovativa, ma non certo semplice da realizzare.
In pratica sono stati smontati dei cellulari, estratta la scheda elettronica e lavorato sui tutti i componenti interni.
«Il Politecnico di Milano ha dissaldato tutti i componenti della scheda: tutti i pezzi smontati sono poi stati mandati all’Università dell’Aquila che ha recuperato i singoli materiali distinguendo tra metalli di base e metalli preziosi - ad esempio rame, ferro. Tutti i metalli di base sono poi stati raffinati da una società di Treviso che li ha trasformati in polveri metalliche per stampare in 3D componenti metallici. Mentre i metalli preziosi sono stati lavorati da una società greca che li ha trasformati in gioielli», ha spiegato l’ingegnere.