Guerra in Terra Santa: "Aiutiamo i cristiani della Palestina"
Don Andrea Zolli, vicario per le parrocchie delle frazioni, ha dato il via a una raccolta solidale
Non si placa la guerra in Terra Santa e da Lissone parte una iniziativa solidale a fianco delle comunità cristiane della Cisgiordania.
Guerra: una mano per i cristiani
«Da settimane anche i nostri fratelli in Cisgiordania fanno i conti con le irruzioni e i raid, anche noi dobbiamo mobilitarci per non lasciarli soli». E’ con queste parole cariche d’amore che don Andrea Zolli, vicario per le parrocchie di Santa Maria Assunta a Santa Margherita e Sant’Antonio Maria Zaccaria a Bareggia, ha voluto dare il via a una vera e propria campagna solidale per i cristiani che vivono nei territori palestinesi della Terra Santa.
Dal 2017 ho contatti con la comunità cristiana e con le parrocchie di Jenin e di altri centri in Cisgiordania. La comunità nel Nord della Cisgiordania, dopo quella di Gaza, è quella maggiormente colpita dai raid dell’esercito israeliano. Una guerra che colpisce, indistintamente, palestinesi musulmani ma anche persone di religione cristiano-cattolica.
Ha raccontato il sacerdote al Giornale di Monza.
Il rapporto con la Terra Santa
Don Andrea, infatti, da anni si reca regolarmente in Terra Santa. L’ultimo viaggio risale all’estate scorsa, pochi mesi prima dello scoppio dell’ennesimo conflitto in una terra che da oltre settant’anni è martoriata dalla guerra.
Cerco di aiutarli e per questo ho dato il via a una campagna solidale per raccogliere fondi per acquistare viveri e generi di prima necessità - ha spiegato - A causa dei continui bombardamenti per loro è diventato difficilissimo anche solo uscire di casa per fare la spesa. La situazione è molto complicata e non solo sul fronte degli approvvigionamenti. Pensiamo che i bambini hanno anche smesso di andare a scuola.
Sono sei le parrocchie «gemellate» con Lissone e con le quali don Andrea Zolli intrattiene costanti rapporti di amicizia e di supporto.
In quell’area ci sono anche 350 famiglie cristiane, in un territorio abitato da 250mila musulmani - ha sottolineato - Famiglie che hanno paura e che hanno bisogno di aiuto.
L'appoggio del patriacato
Il progetto è stato approvato anche dal Patriarcato latino di Gerusalemme e approvato dal vescovo William Shomali, amico fraterno del compianto prevosto don Pino Caimi.
Per contribuire si può fare una donazione al conto IT15 P030 690 9606 10 0000 120364 intestato a Andrea Zolli e con causale «Xmas help for xans».
Il conflitto iniziato lo scorso 7 ottobre è disastroso, la situazione politica nell’area è totalmente instabile - ha spiegato don Andrea - Bisognerebbe anche puntare i riflettori sulla politica attuata in questi 75 anni da Israele. La situazione impone una riflessione da parte di tutta la politica internazionale.
I cristiani, nel frattempo, si trovano sotto il fuoco incrociato dei terroristi di Hamas e dell’esercito israeliano.
L’Autorità nazionale palestinese ha perso il controllo e Hamas purtroppo nell’opinione pubblica passa come “forza di resistenza”. L’impressione è che non ci sia alternativa ad Hamas. C’è una corresponsabilità di tutti in questo conflitto che dura da settant’anni.
Ha concluso don Andrea Zolli.
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