Solidarietà

«Ho di nuovo il cancro». Raccolta fondi per aiutare la cantante di Barlassina

Sonia Milan Patton ha scoperto delle metastasi e deve ricorrere a cure private: «I tempi della sanità pubblica sono troppo lunghi».

«Ho di nuovo il cancro». Raccolta fondi per aiutare la cantante di Barlassina
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Sta sfiorando i 10mila euro la raccolta fondi avviata per aiutare la cantante Sonia Milan Patton a curarsi dopo aver scoperto di avere delle metastasi. «Con la sanità pubblica le attese sono infinite e io non posso perdere tempo, devo curarmi», si sfoga la 64enne milanese di nascita, barlassinese di adozione ma in genere sempre in giro per il mondo per lavoro, come cantante sulle navi da crociera.

«Ho di nuovo il cancro». Raccolta fondi per aiutare la cantante di Barlassina

«Bisogna prenderla giorno per giorno - risponde quando le si chiede come sta - Bisogna essere positivi e abituarsi al fatto che si deve cambiare la propria vita».

Una storia che nasce 17 anni fa, nel 2007, con un tumore al seno, scoperto quasi per caso, combattuto e vinto con 5 anni di cure antitumorali e controlli periodici, ma che proprio quest’anno si è ripresentato sotto forma di alcune metastasi nelle vertebre e nel fegato.

«Avevo un forte mal di schiena - racconta - E alcuni dolori al fianco destro, dove mi sono operata per il cancro, ma non pensavo al tumore». Questi dolori sono arrivati poi in un momento lavorativo particolare, in cui la 64enne, con suo marito, era impegnata come animatrice sulle navi da crociera, in particolare in quei grandi transatlantici che fanno il giro del mondo. «Ho fatto una prima radiografia e risonanza a Genova, quando mi è arrivato il risultato ero in Africa e la prima città sicura in cui ho potuto farmi visitare era Città del Capo, in Sudafrica - continua - Ho fatto una tac ed è stata trovata una macchia al fegato, così a Rio de Janeiro sono dovuta sbarcare».

Il ritorno a casa

Postumi del tumore al seno del 2007, che si possono ripresentare a distanza anche di 20 o 25 anni e che non hanno lasciato alternativa a Sonia se non quella di lasciare il lavoro e tornare a casa: «Ogni 28 giorni devo fare un’infusione e la cura dura 24 mesi, non avevo alternativa». Il problema è che tutte queste visite, svolte privatamente, hanno gravato sulle già provate finanze della barlassinese. «Il mio è un lavoro bellissimo, però con poche tutele - spiega - Siamo stati fermi due anni per il Covid e lo Stato non ha riconosciuto nulla a noi marittimi, così io e mio marito abbiamo dovuto usare i nostri risparmi e adesso l’assicurazione che ho non copre queste malattie». Si è però messa in moto la macchina della solidarietà.

La macchina della solidarietà

«Durante questi viaggi si creano legami e amicizie con i passeggeri, che erano davvero molto dispiaciuti per me - racconta emozionata - Allora hanno iniziato a raccogliere delle offerte, ma siccome noi per contratto non possiamo ricevere mance mi è stato consigliato di aprire una raccolta fondi online. Abbiamo avuto un riscontro che mi lascia davvero commossa: le persone che mi hanno applaudito stanno credendo in me ed è una cosa bellissima».

Un vero e proprio successo di solidarietà, che adesso sta lambendo i 10mila euro raccolti dopo poche settimane.
Cosa significa fermarsi per una persona abituata a girare il mondo? «Fermarmi è davvero brutto… - risponde dopo un attimo di silenzio - In genere tornavo pochi mesi a casa, ma anche adesso sto cercando di mettermi in moto. Nel 2007, con il primo tumore, ho registrato tante canzoni, la musica è stata fondamentale in quel periodo».
Nonostante il ritorno forzato a Barlassina, «sto cercando di lavorare come posso e devo dire che dopo aver girato tanto è bello anche trovare un posto stabile. Mi ha raggiunta anche mio marito Greg, che è sbarcato anche lui per starmi vicino. E’ californiano e anche a lui piace molto il paese».

E in famiglia c’è una new-entry: «Ho preso un gatto, si chiama Fiocco, come il fiocco rosa simbolo della lotta al tumore. Vorrei anche dare una mano al gattile di Camnago, quando ci riuscirò».

Nonostante sia stata spesso lontana, Sonia ha lasciato qualcosa di davvero importante nella nostra zona: «Negli anni ’90 io e il mio primo marito abbiamo raccolto più di 10 mila strumenti e creato a Birago la strumentoteca più grande d’Europa, ristrutturando un vecchio edificio», conclude. Chi volesse sostenere la sua battaglia contro il tumore può farlo attraverso il sito https://www.gofundme.com/f/obiettivo-sconfiggo-la-metastasi.

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