Vimercate

Hub per i profughi nell'ex supermercato, petizione e lettera a sindaco e prefetto per dire no

Mobilitazione dei residenti della zona di via Toti: lanciata una raccolta firme già sottoscritta da centinaia di persone.

Hub per i profughi nell'ex supermercato, petizione e lettera a sindaco e prefetto per dire no
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"No per questioni di ordine pubblico e sicurezza e no per le ricadute che avrà sulla qualità di vita del quartiere".

Un centro per i profughi nell'ex supermercato

Si incendia il dibattito a Vimercate dopo l'annuncio dell'intenzione della Prefettura di Monza e Brianza di aprire un centro di accoglienza per i profughi nello stabile dell'ex supermercato Esselunga di via Toti, già sede fino a qualche mese fa di un hub per i vaccini contro il Covid.

Il sindaco ha bocciato il progetto, ma non ha voce in capitolo

A confermare l'intenzione della Prefettura di voler aprire il centro per dare collocazione fino ad un massimo di 50 stranieri in attesa di altra destinazione, è stato mercoledì scorso lo stesso sindaco Francesco Cereda in occasione di una conferenza stampa convocata dopo la notizia data in anteprima da primamonza.it e Giornale di Vimercate.

Sindaco che non ha nascosto tutta la propria contrarietà al modello degli hub, puntando il dito contro le decisioni della Regione e ribadendo che di fatto il Comune non ha voce in capitolo.

I cittadini in coda per sottoscrivere la petizione contro il centro profughi

Via ad una raccolta firme per dire no all'hub accanto alle case

Una presa di posizione troppo debole quella del sindaco secondo i cittadini presenti all'incontro di mercoledì, anche e soprattutto residenti di via Toti che si troveranno di fatto il centro di accoglienza fuori dalla porta di casa. C'è anche chi si è preso la briga di misurare la distanza: non più di 6 passi tra le prime case e l'ex supermarket.

 

 

 

 

Residenti che hanno deciso di mobilitarsi con una serie di iniziative. Innanzitutto un porta a porta nella zona per sensibilizzare sulla questione tutti gli abitanti. E poi, una raccolta firme avviata già giovedì sera nella via e poi proseguita nella mattinata di  ieri, venerdì 8 settembre, con un banchetto al mercato. E altre iniziative seguiranno.

In poche ore raccolte 300 firme

Centinaia le persone, 300 le firme in poche ore (in alcuni momenti al mercato si sono anche formate delle code davanti al banchetto), che hanno sottoscritto la petizione per dire no al centro profughi. I promotori hanno comunque tenuto a precisare che l'iniziativa non ha alcun colore politico, respingendo anche le accuse di razzismo. "Non siamo contro l'accoglienza - hanno tenuto a precisare - E' solo una questione di modalità e opportunità. Un centro di quel genere a pochi metri dalle case non si può fare".

Lettera a sindaco e prefetto

Le firme saranno allegate ad una lettera che nelle prossime ore verrà inviata allo stesso primo cittadino Francesco Cereda e al prefetto di Monza e Brianza, Patrizia Palmisani. Nella missiva di fatto i promotori chiederanno a Prefettura e Comune di fare retromarcia.

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