La nota dei comitati cittadini

I dubbi dei comitati monzesi sui piani di intervento nelle aree di via Ticino e Buon Pastore

"Abbiamo letto notizia dai settimanali monzesi delle dichiarazioni dell’Assessore Lamperti circa la revisione di tutti i piani e gli ambiti attuali. Non ci convincono"

I dubbi dei comitati monzesi sui piani di intervento nelle aree di via Ticino e Buon Pastore
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I comitati cittadini San Fruttuoso Bene Comune, Salvaguardia Buona Pastore e Salviamo Villa Angela hanno diffuso nella giornata di ieri, giovedì 6 aprile, un comunicato con diversi dubbi e contestazioni relativamente alle dichiarazioni dell'assessore al Governo del Territorio, Edilizia Privata, Lavori Pubblici, Marco Lamperti circa la revisione di tutti i piani e gli ambiti attuali a Monza, in particolare per l’ambito di via Ticino e del Buon Pastore.

"Abbiamo letto le dichiarazioni dell’Assessore Lamperti circa la revisione di tutti i piani e gli ambiti attuali - si legge nella nota dei comitati - in particolare per l’ambito di via Ticino e del Buon Pastore. Per l’ambito di via Ticino, saranno tagliate le altezze e previste quote di convenzionato. Per l’ambito Buon Pastore, nella chiesa panottica non ci sarà una struttura commerciale ma una biblioteca di 1000 mq e sopra i portici saranno previste delle sale di lettura; i palazzi di nuova edificazione, invece, saranno di nove piani. Questi progetti, sempre per l’Assessore Lamperti, non possono essere bloccati perché l’A.C. deve rispettare il PGT vigente per legge".

Questioni pendenti

Le dichiarazioni non convincono i comitati che, sempre nella nota diffusa ieri, puntualizzano sui piani di intervento rimarcando anche il fatto che per il progetto del Buon Pastore si attendono ancora le decisioni del Tar mentre per l'ambito di via Ticino quelle della Soprintendenza:

"Per entrambi i piani di intervento, si tratta di “piani in variante al PGT vigente”, il che presuppone una “scelta” dell’Amministrazione, cioè una volontà, e non un obbligo. Inoltre l’Assessore omette di precisare che il progetto del Buon Pastore è sub judice, in quanto Legambiente e alcuni cittadini hanno contestato avanti il TAR Lombardia il parere di parziale compatibilità della Soprintendenza e il TAR non si è ancora espresso; per l’ambito di via Ticino, il Comitato San Fruttuoso Bene Comune e Legambiente Monza hanno presentato alla Soprintendenza una richiesta motivata e documentata di apposizione di vincolo storico/architettonico, ambientale e indiretto, e la stessa è ancora in istruttoria. In secondo luogo, con l’approvazione di questi piani si darebbe consenso ad una strategia di speculazione edilizia che invece andrebbe contrastata".

Buon Pastore, "abbandonata per 15 anni"

"Esemplare in proposito è la vicenda del Buon Pastore - si legge nella nota dei comitati. Dal 2005 (data dell’acquisto) fino al 2020, il bene storico è stato lasciato andare senza alcun intervento di manutenzione e di conservazione, con conseguente abbandono e parziale distruzione. Il tutto finalizzato a sostenere il degrado dell’area, l’impossibilità o la non utilità del suo recupero, e quindi giustificare un intervento di nuova edificazione “moderno”, che trasformi un’area ormai del tutto degradata".

"Per 15 anni tutte le Amministrazioni Comunali che si sono succedute - proseguono i tre comitati nella nota - nulla hanno fatto per impedire l’abbandono, pur sussistendo un obbligo legale a carico del privato di conservazione del bene storico. E’ solo con l’intervento di Legambiente Monza e dei due Comitati Buon Pastore che, su loro segnalazione, la Soprintendenza ha ingiunto alla proprietà di recuperare con urgenza l’edificio della chiesa panottica e mettere in sicurezza quello che resta di Villa Angela. Lavori che sono in corso di esecuzione per quanto riguarda la chiesa panottica, mentre praticamente nulla è stato fatto finora per salvaguardare Villa Angela se non asportare le strutture pericolanti".

"Per l’area di via Ticino, non si tratta di un’area dismessa, né di un’area degradata, ma di un’area libera a verde parzialmente spontaneo, con una presenza a nord di due capannoni industriali dismessi di mq 2694 (terreno da bonificare), i quali costituiscono solo il 6% di tutto l’insieme".

I dubbi sulle finalità

In terzo luogo, quello che non convince è la confusione e non chiarezza sull’interesse pubblico da perseguire - si legge sempre nella nota dei tre comitati.

"L’area del Buon Pastore è un’area preziosa: dal punto di vista urbanistico, perché è l’ultima area vicino al centro storico con limitata densità edilizia e con un parco; da un punto di vista storico/culturale, presenta edifici di valore antico (Villa Angela), di valore architettonico (chiesa panottica, edificio con portici e colonnato del secolo scorso), oltre ad avere rappresentato un’attività sociale, quella dell’Istituto Buon Pastore, significativa per la città; da un punto di vista paesaggistico/ambientale, vi è un parco di ampie dimensioni con un bosco urbano unico nel suo genere, con presenza di alberi monumentali".

Le richieste

I comitati chiedono il recupero del complesso del Buon Pastore senza nessun nuovo intervento edilizio a consumo di suolo:

"L’interesse pubblico da perseguire, per noi, sarebbe quello del completo recupero del complesso, senza alcun nuovo intervento edilizio a consumo di suolo e di impatto devastante per il quartiere e per il parco".

Il suggerimento dei comitati nei confronti dell’Amministrazione Comunale è ad esempio quello di adottare "lo splendido progetto della professoressa Paola Galbiati del Politecnico di Milano, elaborato con la collaborazione dei suoi allievi, per il quale sarebbe possibile ricercare anche i necessari finanziamenti stando il respiro europeo del progetto e i bisogni reali che andrebbe a soddisfare, se solo vi fosse convinzione politica".

L’ambito di via Ticino è un’area storicamente legata alla Villa Torneamento e giunta fino a noi dal 1700 quasi intatta (salvo che per i due capannoni citati, evidente errore del passato), preziosa, anch’essa, per la sua funzione architettonica di spazio e visuale prospettica della Villa Torneamento.

L’interesse pubblico da perseguire dovrebbe essere, quindi, quello di realizzare un parco urbano con elementi di naturalità, con la consapevolezza, tuttavia, che tale operazione sarebbe un’azione necessaria e indispensabile di mera conservazione dell’esistente suolo libero (anche se con l’obiettivo di rendere l’area fruibile nel tempo per i cittadini), senza però aggiungere nulla al bilancio ecologico/ambientale per l’abbattimento di CO2".

"Speriamo ci possano essere momenti di partecipazione"

Per i comitati l’edificazione parziale dell’area comporterebbe, all’opposto, una ulteriore impermeabilizzazione e antropomorfizzazione del suolo, con conseguente aggravamento del bilancio ecologico.

"Esattamente l’opposto dell’obiettivo di consumo di suolo negativo che la Variante al PGT in corso di avvio si propone. Obiettivo ampiamente condiviso dalla coalizione che sostiene questa amministrazione.
In conclusione, speriamo che in sede di variante generale al PGT ci possano essere momenti e luoghi di partecipazione ove questi temi possano essere approfonditi, discussi e valutati, tenendo conto della storia dei luoghi in questione (valore aggiunto per la città Monza), della loro bellezza (città del paesaggio), dei bisogni dei cittadini e delle generazioni future, degli obblighi legali di conservazione dei beni storici".

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