Il dramma della guerra in Ucraina raccontato attraverso le parole di un ex volontario
La testimonianza di Matteo Redaelli agli studenti del Liceo Majorana di Desio: "C'è incertezza e paura, ma anche la speranza di riscatto per questo fantastico Paese e per il suo popolo che meritano la pace".
Il dramma della guerra raccontato attraverso le parole di Matteo Redaelli, ex volontario in Ucraina nel 2020.
La testimonianza di Matteo Redaelli, volontario in Ucraina nel 2020
Da Briosco all’Ucraina, dove è rimasto per circa un anno: Matteo Redaelli, 23enne studente nell’ambito delle culture europee ed ex-alunno del Liceo Majorana di Desio, è voce di un’importante testimonianza sul tempo che ha trascorso in Ucraina, soprattutto ora che il Paese è lacerato dal dramma della guerra. "La mia esperienza in Ucraina è iniziata nel 2020, dopo aver concluso la laurea triennale all’Università di Bolzano - in questo modo ha esordito Redaelli- Il contesto pandemico mi ha fatto riflettere su alcune opportunità anche all’estero e per questo mi sono iscritto a European Solidarity Corps, una piattaforma che organizza viaggi di volontariato in giro per il mondo. Mi hanno ricontatto proponendomi l’Ucraina e ho accettato subito: è nata un po’ per caso. Lì ci siamo occupati di educazione non formale, nell’alveo del progetto Erasmus, con momenti di gioco e intrattenimento con i bambini, soprattutto delle aree rurali e con attività di formazione digitale".
L'intervento all'assemblea studentesca del Liceo Majorana di Desio
L'esperienza in Ucraina lo ha arricchito, come ha raccontato agli studenti del Liceo Majorana di Desio. "Io ho vissuto a Vinnycja, nell’Ovest dell’Ucraina. Lì la popolazione è bilingue e si parlano russo e ucraino; ciononostante ho avvertito un forte e compatto sentimento patriottico. Quando a loro parli di Russia oggi c’è soprattutto amarezza perché a scapito di alcune differenze e di tensioni in passato, molti valori sono condivisi. E ora ci vorrà tempo per rimarginare", ha raccontato Redaelli ricordando la città in cui ha vissuto durante la sua esperienza da volontario. "La cultura ucraina presenta degli elementi in comune con la cultura russa che si fondono però con una spiccata propensione ai valori dell’Europa occidentale - ha continuato - E’ un Paese europeo e, secondo me, perfettamente inseribile nel contesto dell’Unione Europea: sicuramente bisogna operare degli investimenti e ovviare a delle carenze infrastrutturali, ma ha tutte le carte in regola». Il 23enne ha lasciato il Paese nell'estate del 2021, quando già si allestivano le prove d’invasione sul confine orientale: "La mia esperienza è terminata con la conclusione del progetto di volontariato - ci ha spiegato - Si avvertivano delle chiare avvisaglie di tensioni, ma allora non avevo paura della guerra. Se si fosse presentata la giusta opportunità lavorativa, avrei certamente valutato di restare stabilmente. La cultura del posto è vivace e coinvolgente, in circostanze sicure è un Paese che senza dubbio vale la pena di visitare e scoprire".
Uno sguardo verso il futuro e un pensiero ai volontari impegnati sul posto
Al termine dell'interessante momento di confronto con gli studenti del Liceo Majorana di Desio, Redaelli ha concluso il suo intervento gettando uno sguardo diviso tra un presente tragico e un futuro da scrivere: "Adesso sono impegnato nel proseguire i miei studi tra Polonia e Germania. Se guardo al futuro vorrei mettermi in gioco nel dialogo tra istituzioni europee e Ucraina e contribuire al processo democratico che si è scelto come indirizzo - ha affermato rivelando alcuni progetti che vorrebbe portare a termine in futuro - A oggi il mio pensiero va alle persone che ho conosciuto lì e con cui ho condiviso questa esperienza e a tutti i volontari impegnati sul posto: siamo ancora in contatto e ovviamente si avvertono incertezza e paura che il conflitto possa esasperarsi anche ad ovest, ma anche l’inflessibile speranza di riscatto di questo fantastico Paese e del suo popolo che meritano la pace".