La testimonianza

Il presidente della Ginnastica Meda: "Ho rischiato la vita per il Covid"

Angelo Buraschi a distanza di quasi un anno da quando ha contratto il virus ne porta ancora i segni: "Sto facendo fisioterapia".

Il presidente della Ginnastica Meda: "Ho rischiato la vita per il Covid"
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Due mesi in terapia intensiva all’ospedale San Gerardo di Monza durante i quali ha avuto due arresti cardiaci, quattro di riabilitazione a Zingonia e ora fisioterapia a Lissone per due volte alla settimana per recuperare la funzionalità della gamba destra e del braccio sinistro. «A distanza di quasi un anno da quando il Covid mi ha colpito ne porto ancora i segni. Mi hanno preso per i capelli, qualcuno deve aver guardato giù. Gli strascichi sono pesanti, ma pian piano sto cercando di riprendermi». Si sente miracolato Angelo Buraschi, 71 anni, presidente della Ginnastica Meda.

"A distanza di quasi un anno porto ancora i segni del Covid"

A distanza di undici mesi da quando ha contratto il virus racconta la sua battaglia, che non è ancora finita, nonostante abbia superato le fasi più critiche: «E’ stata dura, in certi momenti pensavo di non farcela. Non so come possano esistere persone che negano l’esistenza del Covid e l’importanza del vaccino. Se avessi potuto lo avrei fatto subito, purtroppo però mi sono ammalato poco prima che aprissero la possibilità di ricevere la dose anche agli over 70».

I primi sintomi nell'aprile 2021 e il ricovero al San Gerardo

I primi sintomi sono comparsi nell’aprile 2021: «Avevo la febbre ma all’inizio mi sono curato a casa con la Tachipirina. Poi ho iniziato ad avere affanno e la saturazione era intorno a 62. Ho fatto un tampone ed è risultato positivo». La situazione è peggiorata e l’11 aprile Buraschi è stato ricoverato al San Gerardo: «Non ricordo nulla di quel periodo, so che mi hanno messo il casco Cpap e che per due volte il mio cuore si è fermato. Non parlavo, non mi muovevo, solo dopo un po’ ho capito dove mi trovavo. Ho avuto molta paura, non capivo se ero vivo o morto, ho temuto di non poter più riabbracciare la mia famiglia».

Il trasferimento a Zingonia e ora la fisioterapia

Dopo due mesi, quando le sue condizioni erano leggermente migliorate «sono stato trasferito all’Habilita di Zingonia, un centro d’eccellenza per la riabilitazione. Sono stato seguito benissimo da un’equipe straordinaria, che mi ha sostenuto anche dal punto di vista psicologico. Durante i quattro mesi di permanenza mi sono state somministrate anche le dosi di vaccino». Il 23 ottobre Buraschi è tornato a casa, «ma ancora non è finita. Un paio di volte a settimana devo recarmi all’Istituto Clinico Scientifico Maugeri di Lissone per la fisioterapia. Purtroppo il Covid mi ha colpito alla gamba destra e al braccio sinistro, faccio ancora un po’ fatica a muoverli». Ma il peggio è decisamente passato: «Ci vorrà un po’. Questo virus mi ha dato una batosta, pensavo che sarei rimasto sulla sedia a rotelle. Invece non è riuscito a piegarmi».

Potrà vedere realizzato il sogno della nuova palestra della Ginnastica Meda

Per sdebitarsi della «grazia» ricevuta ha intenzione, prossimamente, di andare in Umbria, ad Assisi e negli altri luoghi frequentati da San Francesco: «E’ una necessità che avverto in modo forte, voglio ringraziare Dio per avermi aiutato». E conta di rimettersi in sesto in vista dell’inaugurazione della palestra della Ginnastica Meda, in via Caduti Medesi, fucina di grandi campioni come Igor Cassina, dopo gli interventi di riqualificazione. La data non è ancora stata fissata, ma non è lontana: «E’ un sogno che si realizza. Il Covid mi ha messo alla prova, ma non mi impedirà di godere di questo bel momento che attendo da tempo».

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