Il prossimo 21 marzo l'intitolazione del Giardino Paolo Giorgetti
La cerimonia di intitolazione allo studente ucciso dalla 'ndrangheta è fissata per le 10.30 nell'area verde all’angolo di via delle Grigne con via Valassina
In occasione della Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittimedelle mafie, in agenda il prossimo 21 marzo, il Comune di Seregno propone una cerimonia pubblica per l’intitolazione del Giardino Paolo Giorgetti, (l’area verde all’angolo di via delle Grigne con via Valassina).
Il prossimo 21 marzo l'intitolazione del Giardino Paolo Giorgetti
Il giardino è stato intitolato formalmente con delibera della Giunta Comunale dell’11 ottobre 2022 e sorge a poche decine di metri da alcuni immobili confiscati alla criminalità organizzata e ora acquisiti al patrimonio del Comune di Seregno. Un filo narrativo che unisce due percorsi distinti nell’unico impegno sul cammino della legalità.
La cerimonia si svolgerà giovedì 21 marzo con inizio alle ore 10.30.
Chi era Paolo Giorgetti
Paolo Giorgetti (Meda, 1962 - Meda, 9 novembre 1978) è stato uno studente, sequestrato e ucciso dalla 'ndrangheta. Figlio di Carlo Giorgetti, uno dei più noti industriali mobilieri della Brianza, viveva a Meda, dove frequentava il liceo scientifico all’Istituto Marie Curie. La mattina del 9 novembre Paolo venne rapito lungo la strada che percorreva a piedi tutti i giorni. A dare l'allarme furono alcuni passeggeri di un convoglio delle Ferrovie Nord assistettero al rapimento del ragazzo, caricato su una Fiat 128 verde.
Il corpo del ragazzo venne ritrovato bruciato e carbonizzato nel bagagliaio di un'auto a Cesate, all'estrema periferia nord di Milano. Ad ucciderlo fu il cloroformio, motivo per cui i rapitori bruciarono il corpo.
Per il suo omicidio venne condannato come mandante Vincenzo Loielo, boss della 'ndrangheta di Gerocame, paese in provincia di Vibo Valentia.
L'iniziativa in biblioteca
Sempre in vista della medesima Giornata, la biblioteca civica Ettore Pozzoli, in collaborazione con Ubik Seregno, propone martedì 19 marzo alle ore 21 un incontro con Dario Levantino, autore del libro Il Giudice e il Bambino.
Un romanzo emozionante e mai scontato che ripercorre le vicende di Paolo Borsellino e del piccolo Giuseppe Di Matteo, ucciso dalla mafia a soli quindici anni dopo due di prigionia durissima e insensata.
Un testo adatto ai ragazzi che illustra in modo chiaro, con un tono impegnato ma insieme leggero, gli anni che hanno caratterizzato la lotta alla mafia e le dinamiche interne all’organizzazione di Cosa nostra, nella speranza che un mondo migliore sia sempre possibile e che alla fine trionfi sempre il bene.