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Il Tar respinge il ricorso della "Casati", via libera alla realizzazione della rsa di Arcore

Il Tar respinge il ricorso della "Casati", via libera alla realizzazione della rsa di Arcore
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In alto i calici per "Borgo Lecco Iniziative", una doccia gelata, e per certi versi inaspettata, per l’associazione sportiva U.S. Casati e per tutti coloro che in questi anni hanno contrastato l’edificazione della casa di riposo davanti al palazzetto dello sport "Palaunimec" di via Edison, ad Arcore.
Ieri, lunedì, è stata pubblicata la sentenza del Tribunale amministrativo con la quale è stato rigettato in toto il ricorso presentato dal sodalizio biancoverde contro il Comune e Borgo Lecco Iniziative. In poche parole il Tar ha dato il via libera alla realizzazione della struttura che "abbraccerà" il Palaunimec.

La Casati ricorrerà al Consiglio di Stato?

Al momento non è ancora chiaro se i vertici della Casati vorranno presentare ricorso al Consiglio di Stato ma quel che è certo è che la decisione del Tar, inevitabilmente, andrà ad impattare, a livello urbanistico e non solo, su uno dei quartieri più densamente popolati della città.

Una sentenza che parla chiaro e che spazza via ogni dubbio interpretativo: prima del deposito della decisione del Tar molti prospettavano un verdetto "cerchiobottista" cioè una sentenza che avrebbe cercato di tenere insieme entrambi gli interessi in gioco, quelli della Casati e di Borgo Lecco Iniziative. In realtà così non è stato: vittoria su tutta la linea da parte della società immobiliare della famiglia Perego, famosa nel mondo per il marchio Peg.

Il ricorso

Lo scorso 12 giugno, ricordiamo, si era svolta l’udienza e l’attesa sentenza è arrivata proprio ieri. Un ricorso che, ricordiamo, venne presentato dalla Casati che decise di chiamare in giudizio il Comune e «Borgo Lecco Iniziative», la società che vorrebbe realizzare la rsa nel pratone davanti alle scuole Dorotee.
Il ricorso biancoverde, ricordiamo, venne presentato contro la decisione dell’allora Giunta di centrosinistra guidata da Rosalba Colombo, approvata a fine luglio del 2021, a pochi mesi dal termine del mandato amministrativo. In concreto la "Casati" chiedeva al Tar Lombardia di pronunciarsi su diverse questioni.

"Il progetto prevede una densità edilizia molto superiore rispetto a quella consentita nel Piano di Governo del Territorio - avevano dichiarato i membri della Casati nel ricorso - Inoltre sorge un dubbio sulla conformità tra la soluzione adottata in progetto e i limiti di capienza massima previsti dalla legge sul numero degli ospiti".

Infine, il sodalizio sportivo contestava il fatto che a fronte di una struttura di circa 7mila metri quadrati complessivi, verrà ceduta al Comune un’area pari ad appena 138metri quadrati, ovvero un cinquantesimo del totale. Insomma per il presidente del sodalizio Antonio Radice il progetto sarebbe molto vantaggioso per l’operatore e poco per gli arcoresi.

La decisione del Tar

Il collegio del Tar, formato dal presidente Gabriele Nunziata e da Silvia Cattaneo e Silvia Torraca, ha giudicato infondata la censura presentata dalla Casati sul contrasto tra il progetto approvato e le disposizioni di legge poichè queste ultime "non sono volte a disciplinare l’attività edificatoria ma a regolare l’esercizio dell’attività sanitaria".

Sul discorso degli indici edificatori (che secondo Casati sarebbero stati eccessivamente generosi nei confronti del privato) il Tar ha stabilito che la censura è infondata poichè la norma tecnica prevede l’edificazione in relazione a due soli indici: il rapporto di copertura e quello di permeabilità. Anche sul punto riguardante le distanze tra la rsa e il palazzetto dello sport il Tar ha stabilito che esse sono corrette e non ledono alcun diritto. Infine il Tar ha rigettato anche gli altri due motivi di ricorso riguardanti, invece, i profili gestionali della proposta (numeri di posti letto garantiti agli arcoresi e lo sconto per i residenti) sottolineando che Casati «è legittimata a contestare i provvedimenti impugnati nella parte in cui autorizzano l’attività edificatoria sul suolo confinante ma non invece nella parte in cui contengono previsioni che non hanno alcuna ripercussione su tale attività e che non vanno quindi a ledere una sua posizione di interesse legittimo».

Il sindaco: "Riunione urgente con le parti"

"Prendiamo atto della decisione del Tar su questo tema che tanto ha fatto discutere negli ultimi anni e nell’ultima campagna elettorale - ha prontamente dichiarato il sindaco Maurizio Bono - Sarà mia premura convocare una riunione urgente con i vertici della Casati e quelli di Borgo Lecco Iniziative".

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